I termini, le accezioni, le sigle usate nella normativa delle Poste, nella consuetudine postale e dai collezionisti,e le località e i personaggi della storia postale.

di Franco FIlanci, AIFSP

EAF (East Africa Forces). Sigla in soprastampa su francobolli e buste postali inglesi usati dal 1943 al 1948 negli uffici postali civili di Eritrea e Somalia.


Economato. Ufficio della Diriezione compartimentale che “ha l’incarico di provvedere gli oggetti necessari alle varie parti del servizio di tutto il Compartimento entro i limiti del bilancio di previsione approvato dal Ministero, e osservando rigorosamente quanto è prescritto dalle relative istruzioni” (Regolamento disciplinare dell’1.2.1861)


Ecu. Sigla di European Currency Unit, unità monetaria europea, moneta convenzionale basata sulla media delle valute dei vari Paesi dellla Comunità europea. Dal 1999 è stata sostituita dall’euro.


Egeo. Soprastampa volutamente generica usata nel 1912 su due francobolli Michetti destinati alle isole del Dodecanneso occupate dall’Italia nel corso della guerra italo-turca.


Elicottero. Mezzo aereo occasionalmente usato anche dalla posta, soprattutto a scopo dimostrativo o filatelico. Le Poste italiane lo impiegarono sperimentalmente nel 1954 (ma non era la prima volta) emettendo persino un francobollo e citando in un bollo un fantomatico ambulante postale che non era certo possibile impiantare a bordo.


e-mail o posta elettronica. Sistema di trasmissione istantanea di messaggi e immagini per via telematica, a mezzo del telefono e avendo come terminali dei computer. Il primo messaggio (“log”, collegati) fu inviato il 1º settembre 1969 dall’Università di Stanford, San Francisco, a quella della Ucla di Los Angeles, nell’ambito del progetto Arpanet creato dal Pentagono attraverso l’agenzia Arpa (Advanced Research Project Agency) del Dipartimento della Difesa per la ricerca nelle telecomunicazioni militari. Il primo programma per la posta elettronica fu creato nel 1971 da Ray Tomlinson, ingegnere della società di informatica Bbn, lo stesso che l’anno seguente, nel primo collegamento pubblico fra 40 computer, scelsa il segno @ per distinguere gli indirizzi di posta elettronica (ignorando che in Italia dal Rinascimento era usato proprio sulle lettere come “addì”, prima della data). Le regole tecniche sull’invio di dati via rete vennero fissati nel 1974 da Vint Clef e Bob Kahn, e posero le basi del TCP/IP, Transmission Control Program / Internet Protocol, che nel 1878 divenne il linguaggio tecnico universale della nuova forma di comunicazione. Nel 1983 la rete Arpanet fu lasciata dal Pentagono, che ne creò una propria per ragioni di sicurezza, alla comunità scientifica; lo stesso anno si estese all’Europa e in breve al resto del mondo. I successivi sviluppi, con la nascita di “comunità virtuali di utenti”, di programmi per conversare in tempo reale e di provider commerciali, furono dovuti all’improvvisa e sempre maggior diffusione dei personal computer, frutto degli enormi progressi dell’informatica che ha portato a ridurre i primi elaboratori, che occupavano interi stanzoni (si veda “La segretaria quasi privata” del 1957, con Katherine Hepburn e Spencer Tracy), al formato portatile e con una potenza migliaia di volte maggiore.


Emergenza. Termine filatelico che indica momenti storici o situazioni contingenti che hanno dato luogo a emissioni locali e ad affrancature e tassazioni anomale, solitamente per mancanza di carte-valori postali regolari.


Emissione. 1. Atto con cui si mette in vendita regolare e in corso una carta-valore postale. Dicesi anticipataquando avviene per errore prima della data ufficialmente stabilita.

2. Insieme di carte-valori postali emesse contemporaneamente.


EMS (Express Mail Service). Sigla internazionale del CAI-Post adottata anche dall’Italia dal marzo 1989, ma poi messa in disparte a favore di Postacelere - Corriere Internazionale.


Ente Poste Italiane. Creato il 1º gennaio 1994 con la trasformazione dell’Amministrazione delle Poste e delle Telecomunicazioni in Ente pubblico economico.


En-tête. Intestazione di un foglio da lettera, anche con motti, illustrazioni, riferimenti di natura politica o pubblicitaria.


Enti semistatali. Termine usato per indicare Enti, Corpi e Istituti posti sotto il patrocinio di alcuni Ministeri, e pertanto a parziale carico dello Stato. Per frenare gli abusi della franchigia postale loro accordata e soprattutto per contabilizzare l’importo delle spese postali da addebitare ai Ministeri che ne avevano assunto il patrocinio, nel 1924 furono approntati speciali francobolli intestati ai singoli Enti, nei tagli necessari per i soli oggetti e servizi ammessi.


Entrante. Che sta per cominciare, prossimo, in riferimento a settimana, mese, anno o stagione.


EP. Nei telegrammi stava per Estaffette payée, staffetta pagata. In uso fino al 1897.


Epistolarismo. Vocabolo o locuzione particolare, di nuova creazione o adattati a un nuovo significato, frutto della tecnificazione del linguaggio epistolare: ad esempio “soprascritta” col significato dell’indirizzo che appare sulla lettera, o “riscontro” nel senso di “risposta a una lettera”. Pur se presenti già in precedenza, la fioritura comincia agli inizi dell’800, con la riorganizzazione napoleonica dei servizi postali che ne aumentò enormemente la diffusione.


Era fascista. Cifra romana indicante l’anno a partire dalla Marcia su Roma, ottobre 1922, che dal 1926 figura dopo l’anno su tutti gli atti ufficiali, su alcune carte-valori e sui bolli postali.


Erinnofilìa, dal tedesco Erinnophilie, da erinnein, ricordare. Collezionismo delle vignette approntate da enti, associazioni e privati a scopo celebrativo, di beneficienza o di propaganda.


Erinnòfilo. 1. Chiudilettera. Etichetta normalmente dentellata e gommata, stampata e distribuita da enti, associazioni e privati a scopo celebrativo, di beneficienza o di propaganda. In base alle norme postali può essere applicata solo al retro delle corrispondenze, e non dev’essere annullata, ma i filatelisti, specie in passato, la sistemavano spesso sulla soprascritta, accanto al francobollo, per averla bollata; l’unico caso in cui riveste un certo interesse si ha quando il prezzo dell’etichetta è stato conteggiato nell’affrancatura e la corrispondenza non è stata tassata.

2. Chi studia o colleziona gli erinnòfili.


Eritrea. La prima delle colonie italiane, istituita il 1º gennaio 1890 con i cosiddetti Possedimenti italiani nel Mar Rosso, ovvero il litorale della baia di Assab ampliato con Massaua (1885), Asmara e Cheren (1889) fino al fiume Mareb; la capitale fu Massaua fino al 1897, e in seguito l’Asmara. Un territorio di scarso interesse economico, che però poteva diventare strategico per la conquista della ben più interessante Etiopia, con cui si tentò di stabilire dei legami attraverso il trattato di Uccialli firmato con il “Re dei Re d’Etiopia” nel 1889. La vertenza sulle differenti versioni dell’art. 17, che dall’iniziale natura postale (le autorità italiane come tramite per “corrispondere” con l’Europa) si era trasformato in una sorta di protettorato (il Governo italiano come rappresentante dell’Etiopia presso i Paesi europei), fu alla base della prima guerra coloniale italiana, conclusasi con la disfatta di Adua del 1º marzo 1896; una sconfitta che costò all’Italia 8.000 tra morti e feriti, e 2.000 prigionieri, e ne smorzò ogni ulteriore velleità espansionista per oltre un decennio. Dotata di proprie carte-valori dal 1º gennaio 1893, soprattutto in funzione dei collezionisti, l’Eritrea fu l’unica colonia ad avere ben tre serie ordinarie di tipo pittorico. Divenuta nel 1938 una delle 6 circoscrizioni politico-amministrative dell’Africa Orientale Italiana, con l’entrata in guerra dell’Italia restò isolata, com’era facilmente intuibile, e venne definitivamente occupata dagli inglesi nel giugno 1941, tranne Gondar che resistette fino a novembre. Il servizio postale civile fu riattivato solo il 2 marzo 1942 (ad Assab il 1º dicembre seguente) usando i francobolli inglesi con soprastampa MEF (Middle East Forces) fino al 1948, quando ormai l’Italia con il trattato di pace del 1947 aveva dovuto rinunciare alla sua sovranità sull’Eritrea.


Errore. Più precisa definizione filatelica di alcune delle più interessanti e ricercate varietà, dovute a sviste nella preparazione delle tavole, durante la stampa o anche dopo: errori di colore, dovuti alla presenza del cliché di un valore nella tavola di un altro o alla distribuzione di fogli di prova in colori diversi dal normale; centri capovolti, possibili nei francobolli a due colori tirati a fogli singoli a causa dell’inserimento in macchina del foglio in posizione erronea; tête-bêche ovvero la coppia invertita causata dall’inserimento nelle vecchie tavole tipografiche di un cliché capovolto; errori di composizione, possibili solo nei valori – francobolli e interi postali – completati mediante caratteri mobili, e nelle soprastampe.


Escopost. Sigla di Esclusività Coordinamento Postale, organismo creato nel 1948 dal Ministero delle Poste con compiyi di controllo contro abusi, truffe e falsificazioni, oggi usata per indicare la particolare sezione della Polizia che si occupa di indagini all’interno del sistema postale e della comunicazione via internet.


Esploso. Aggettivo usato in filatelia per indicare un libretto di francobolli, del tipo cucito o pinzato, smembrato per metterne in mostra i fogli che lo compongono.


Esposizione marittima di Napoli. Prima manifestazione in Italia nell’ambito della quale fu aperto un ufficio di posta temporaneo, nel 1871, dotato di propri bolli.


Espresso. 1. Fino a tutto l’800 si definiva così una persona espressamente inviata a portare o recapitare una lettera. A causa del costo elevato, non era considerato un’alternativa al servizio pubblico, tanto che non rientravano nelle privativa postale “le lettere che una persona spedisce ad un’altra per mezzo di espresso”.

2. Dalla definizione completa “Recapito per espresso”, cioè mediante apposito personale; è il servizio speciale di recapito delle corrispondenze a mezzo di fattorini, sovente gli stessi del telegrafo, introdotto in Italia il 21 luglio 1890. In realtà nel Regno Veneto era già stato in vigore a partire dal 1859 e fintanto che fu sotto amministrazione austriaca. Il servizio espresso fu esteso anche ai pacchi, dal 1892 a quelli per l’estero e solo dal 1936 per l’interno. (vedi Espresso e anche un po’ urgente, di Franco Filanci e Cesare Romiti, Poste Italiane 2000)

3. Per estensione, già a inizio Novecento, una corrispondenza inviata per espresso.

4. Per estensione, il francobollo speciale rappresentante la tassa per tale servizio. Il primo in Italia fu emesso il 1º gennaio 1904, anche se il decreto istitutivo indicava il 1º giugno 1903 e qualche foglio entrò in distribuzione: mancavano infatti le istruzioni in proposito, ovvero di non usare il cartellino Mod. 24 se era presente il francobollo speciale.


Espresso urgente. Speciale versione italiana del servizio espresso, a cui venne affiancato dal 1º maggio 1913 al giugno 1915; pagando una soprattassa di 40 anziché 25 cent., prevedeva la precedenza sui “normali” espressi nella raccolta e nella lavorazione, e il preavviso telegrafico alla stazione d’arrivo affinché fosse allertato un fattorino in bicicletta per la consegna immediata. Erano previsti speciali etichette e moduli tripartiti, tutti in verde, e un apposito francobollo, che fu preparato ma non venne mai emesso a causa del clamoroso insuccesso e soprattutto dei costi elevatissimi, “dalle L. 2 alle L. 3,50 e in alcuni casi fino a L. 8, contro l’introito della sopratassa di L. 0,40”. (vedi Espresso e anche un po’ urgente, di Franco Filanci e Cesare Romiti, Poste Italiane 2000)


Estero. 1. L’insieme dei Paesi fuori dei confini italiani, per la maggior parte dei quali fino al 1875 non era semplice inviare una lettera, a causa delle regole sempre diverse previste dalle singole Convenzioni postali bilaterali, sempre che esistessero!

2. Speciali provviste dei francobolli italiani in corso fra il 1874 e il 1889, ottenute con tavole modificate manualmente agli angoli della cornice di ciascun esemplare con l’aggiunta della dicitura ESTERO in nero, per la vendita negli uffici postali all’estero, ovviamente nella valuta del luogo: il loro scopo era di evitare speculazioni valutarie sul cambio delle diverse monete, essendone vietato l’uso in Italia. Furono in vendita negli uffici postali italiani di Alessandria d’Egitto, Tunisi, Susa, La Goletta, Tripoli di Barberia, nei possedimenti di Assab e Massaua, e negli uffici consolari (e qualche negozio autorizzato) di Buenos Aires e Montevideo.


Estratto conto delle amministrazioni dei giornali. Sintetiche comunicazioni agli abbonati riguardanti scadenze e rinnovi, o ai rivenditori relative a vendite e rese. Fino all’agosto 1905 potevano essere allegate senza spese ai periodici cui si riferivano, poi fu previsto che fossero affrancati a parte, anche se solo come stampe. Dal febbraio 1921 hanno una propria tariffa, inferiore a quella delle stampe fino al 1922, un po’ più elevata fra l’agosto 1947 e l’agosto 1949, e poi ridottissima – tranne un breve periodo fra il dicembre 1955 e il maggio 1957 – per favorire i quotidiani.


Etichetta. 1. Targhetta in carta o cartoncino normalmente in bianco, su cui vengono scritti i dati identificativi essenziali per essere poi incollata incollata a cartelle, faldoni, antine o un tempo anche applicata o legata ai dispacci postali.

2. Cartellino con diciture a stampa, di solito dentellato e gommato, più di recente autoadesivo, applicato alle corrispondenze per identificare e controllare raccomandate, assicurate e spedizioni con assegno, oppure segnalare servizi speciali (ESPRESSO, PAR AVION, ASSEGNO-REMBOURSEMENT), la rispedizione al mittente, controlli doganali o, più raramente, l’infrazione di norme postali o della censura.


Etiopia. Antico regno del Corno d’Africa, un tempo esteso fino all’Arabia, che dal VII secolo si ridusse sempre più prima a causa dell’espansionismo arabo poi dell’invasione dei Galla. A fine Ottocento fu oggetto degli interessi coloniali italiani, prima sulla fascia costiera del Mar Rosso poi verso l’interno; ma nel 1896 le sue mire espansionistiche furono bloccate dalla disfatta di Adua. Il ras Tafari Makonnen, divenuto nel 1930 Negus neghesti, cioè Re dei re o Imperatore, col nome di Hayla Sellase (per gli italiani Hailé Salassié), tentò di far uscire il paese dal sistema feudale, concedendo tra l’altro la Costituzione, ma dovette soccombere all’aggressione italiana che fra l’ottobre 1935 e il maggio 1936 abbatté ogni resistenza usando anche armi chimiche e in seguito la “politica sistematica del terrore e dello sterminio contro i ribelli e le popolazioni complici”, autorizzata con telegramma di Mussolini dell’8 luglio 1936. Dopo l’occupazione negli uffici postali civili, riaperti fra l’aprile e il luglio 1936, se si esclude la serie celebrativa subito emessa (unica con intestazione ETIOPIA), furono normalmente usate le carte-valori di Eritrea e di Somalia; questo anche dopo l’emissione degli speciali francobolli dell’AOI, di cui l’Etiopia entrò a far parte nel 1938. Con la disfatta italiana del 1941, il paese tornò nelle mani di Hayla Sellase.


Euro. Moneta europea creata dal trattato di Maastricht del 7 febbraio 1992 in sostituzione dell’ecu, puramente virtuale; il suo nome fu poi deciso dal Consiglio europeo di Madrid del 15 dicembre 1995. Nel maggio 1998, con la creazione della Banca centrale europea, è stata definita la lista dei Paesi partecipanti, sulla base dei criteri di convergenza fissati a Maastricht e dei risultati economici del 1997. Il 31 dicembre 1998 venne fissata la parità definitiva tra l’euro e le monete dei Paesi partecipanti; per l’Italia fu di 1.936,27 lire. Nei primi Paesi che l’hanno adottata (Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi bassi, Portogallo, Spagna e di conseguenza anche Andorra, Monaco, San Marino e Vaticano) è entrata in circolazione il 1º gennaio 2002, dopo tre anni di utilizzo virtuale.


Evans, Donald (Morristown, New Jersey USA 28.8.1945 - Amsterdam 29.4.1977) Artista, realizzava le sue opere sotto forma di francobolli, foglietti o buste e cartoline affrancate con francobolli di paesi immaginari, di cui inventava storia, cultura, prodotti, e anche una catalogazione di tipo filatelico.


Excelsior. Nome di ditte, teatri ecc. in gran voga a cavallo del ‘900, interessò anche la posta con la Busta inviolabile Excelsior del 1882, con le Buste réclame del 1915 curate dalla ditta Pubblicità Excelsior di Firenze, e nel 1956 con delle cartoline da 20 L. siracusana recanti annunci pubblicitari sul fronte che venivano diffuse, probabilmente gratis, dalla Editrice Excelsior di Torino.