I termini, le accezioni, le sigle usate nella normativa delle Poste, nella consuetudine postale e dai collezionisti,e le località e i personaggi della storia postale.

di Franco FIlanci, AIFSP

Gabbiano. 1. Componente dell’ultimo marchio delle Poste Italiane, introdotto nel 1991.

2. Notiziario delle Poste Italiane, sottotitolo “cultura, costume e comunicazione postale”, edito a partire dal 1991 come house organ ma inizialmente anche con ambizioni di rivista d’attualità.


Galvàno. Tavola di stampa ottenuta col metodo galvanoplàstico, inventato nel 1837 da Moritz Hermann von Jacobi. Inserendo una composizione di cliché, stereòtipi ed eventuali filetti e diciture marginali in una soluzione elettrolìtica contenente sali metallici, e facendola funzionare da catodo, se ne ottiene una sottile lastra metallica che ne rappresenta un perfetto duplicato; questa viene poi opportunamente rinforzata riempiendola con una fusione metallica, per essere impiegata per la stampa.


Garbagnate Milanese. Località che figura nella soprastampa di vari francobolli ordinari e per pacchi preparata nel maggio 1945 da un commerciante filatelico a nome di un fantomatico CLN locale: qualche esemplare venne anche fatto passare per posta, ma a Milano, approfittando della bollatura meccanica.


Garibaldi. Tra i personaggi più celebrati e sfruttati da filatelia e politica. Al punto che all’inizio del 1945 la sua immagine fu proposta per dei francobolli ordinari sia nel Regno che nella Repubblica Sociale.


Garzone d’Ufficio.Impiegato di grado inferiore incaricato della pulizia dell’Ufizio, della bollatura delle lettere sì in arrivo che in partenza e dell’annullamento dei francobolli, della formazione materiale dei dispacci, del carico e scarico delle vetture di trasporto dei dispacci, di accompagnare, occorrendo, i medesimi alle stazioni delle ferrovie e da queste agli Ufizi postali, e di eseguire tutto quanto viene loro ordinato dal Direttore o dal Capo d’Ufizio o dagli altri Ufiziali.”Per essere assunti occorreva non avere più di 32 anni, “saper leggere e scrivere correntemente, e conoscere abbastanza la lingua francese per poter leggere gl’indirizzi delle lettere” ed essere “di complessione atta alla fatica per poter eseguire con celerità il servizio, lavorare in piedi, alzare e trasportare grossi pacchi e viaggiare negli Ufizi ambulanti. I Garzoni d’Ufizio che manchino di subordinazione o non siano esatti nell’osservanza dell’orario loro prescritto saranno puniti per la prima volta colla ritenzione dello stipendio per tre giorni, e in caso di recidiva potranno essere licenziati.” (Regolamento disciplinare del 1861)


Gerusalemme. Città dell’Impero ottomano, capoluogo della Palestina, in cui il 1º giugno 1908 l’Italia aprì un proprio ufficio postale, che utilizzò prima le carte-valori con soprastampa in piastre emesse per tutto il Levante, poi quelle con il proprio nome. Chiuso il 29 settembre 1911, allo scoppio della guerra italo-turca, fu riaperto nel dicembre 1912 e funzionò fino al 1º ottobre 1914: in questo periodo usò normali carte valori italiane.


Gettone. Capsula di latta, cartoncino, plastica contenente un francobollo, impiegata al posto degli spiccioli. Il primo esempio si ebbe nel 1862 negli Stati Uniti quando un venditore di macchine da cucire di Boston, John Gault, brevettò l’idea di incapsulare i francobolli entro dischetti metallici, protetti da una lamella di mica trasparente, utilizzandoli anche come veicolo pubblicitario. Una trentina di ditte aderì all’iniziativa, facendo imprimere marchi e messaggi in rilievo sui dischetti, che contenevano francobolli ordinari dall’1 al 90 cent. L’idea fu in seguito ripresa in vari paesi: in Italia dalla ditta Solari di Milano, che fra il 1919 e il 1923 produsse gettoni in alluminio imbutito e celluloide con una ventina di pubblicità diverse, contenenti francobolli Leoni o Michetti. Altri apparvero tra il 1944 e il 1947, con francobolli astucciati in cartoncini rettangolari, o tondi con il bordo in latta e persino fusi nella celluloide, e ancora tra il 1965 e il 1975 mediante tondelli in plastica o semplici bustine trasparenti.


Ghadamés. Località del Fezzan (vedi) che, dopo l’occupazione francese, nel 1949 ebbe anche una serie di francobolli propri.


Giannina, vedi Janina


GIL, Gioventù Italiana del Littorio. Istituzione fascista, nell’ambito della quale vennero creati i Campi GIL o Dux destinati all’addestramento e all’indottrinamento dei giovani, ai quali era tra l’altro concesso di scrivere cartoline postali affrancandole con soli 10 c. anziché 30.


Ginnici. Francobolli della serie italiana per le Feste e i concorsi ginnastici internazionali di Firenze del 1951, gli ultimi per cui fu usato il deprecato sistema di cedere una parte della tiratura al Comitato organizzatore. Risultato: nessun effettivo uso postale, favoritismi, code, proteste e una figuraccia più internazionale degli stessi giochi.


Giornali. A sostegno del loro compito di informazione, istruzione e formazione di una pubblica opinione, hanno sempre ottenuto (fino al 2010) agevolazioni tariffarie per quanto riguarda sia la spedizione che gli abbonamenti, anche se in vari Paesi (ma non l’Italia) le “gazzette estere” venivano gravate di tasse. Se spediti direttamente dagli editori, a fine Ottocento la tassa era di 6 millesimi a copia (contro i 20 c. di una lettera) e ancora nel 1983 era di 1 lira (contro le 400 di una lettera). Dopo il riordino del 2004 per superare una “disciplina farraginosa”, dall’aprile 2010 tutte le agevolazioni per l’invio di quotidiani, riviste e libri sia da parte di editori che dei privati sono state abolite: specie spedire libri all’estero per mostrare che la cultura in Italia esiste ancora è diventato roba da deficit. Per comprare il decoder e vedere Rete4 invece vi sono sovvenzioni.


Giro del mondo. Giocarello postale in voga fin dalla seconda metà dell’800, consisteva nel far viaggiare una stessa lettera fra vari Paesi, spesso in occasione di avvenimenti internazionali come visite di sovrani o congressi, aggiungendo in ogni Paese toccato il relativo francobollo, debitamente annullato all’atto della rispedizione. Oltre alla necessità di avere tutta una serie di corrispondenti, occorreva anche realizzare lettere e cartoline apposite, per evitare che i nuovi indirizzi finissero per deturparle: per questo alcuni si dotavano di cartoline “il cui recto è interamente o in parte diviso in più caselle destinate a ricevere successivi indirizzi”, come si legge in un rapporto dell’Unione Postale Universale.


GNR. Serie autocelebrativa creata dalla Guardia Nazionale Repubblicana a Brescia nel dicembre 1943, soprastampando tutti i francobolli in corso senza neppure informare il Ministero delle Comunicazioni. Sarebbe rimasta un’emissione locale se la Direzione Generale delle Poste della Repubblica Sociale, per stroncare la speculazione filatelica che ne era nata, non ne avesse fatta preparare una nuova tiratura a Verona, che finì a sua volta per dar adito a non poche varietà, spesso costruite ad arte. Con il bel risultato che mentre la tiratura di Brescia ebbe anche una distribuzione regolare in Alta Italia, almeno per i bassi valori, la “sanatoria” veronese circolò solo tra i filatelisti.


Goebel. Azienda tedesca, fornitrice della maggior parte degli impianti di stampa usati dal Poligrafico dello Stato fin dal 1928.


Golfo Persico. Insenatura del Mare Arabico, teatro della cosiddetta Guerra del Golfo contro l’Iraq che aveva invaso il Kuwait. Fra il settembre 1987 e il gennaio 1889 l’Italia partecipò alle operazioni militari denominate Desert Shield con 8 navi, 1.500 marinai e un contingente dell’Aeronautica militare; il servizio postale fu svolto con dispacci diretti facenti capo a Roma 13.


Gomma. Sostanza naturale o sintetica spalmata al retro di francobolli e segnatasse o sui margini o le alette di biglietti postali e aerogrammi per consentirne l’applicazione agli oggetti postali o la chiusura. Nei francobolli l’applicazione, a mano o meccanica, avviene normalmente dopo la stampa, se in piano, e prima della dentellatura; nelle stampe su rotativa si usa invece carta in bobina già gommata e calandrata, cioè passata fra due cilindri, uno dei quali spezzetta minutamente la gomma (codronatura) per evitare l’arricciamento della carta. La gomma più pregiata è quella arabica, solo di recente sostituita da gomme sintetiche; a fine ‘800 e nei periodi di guerra o di crisi economica sono state usate gomme di pessima qualità, gialle, brune, con impurità e talvolta tendenti a originare macchie di muffa.


Gorizia. Città e provincia del Litorale o Küstenland austriaco (Venezia Giulia) passata all’Italia alla conclusione della Grande Guerra. La provincia non venne ricostituita nel riordino amministrativo del 24 gennaio 1923 per evitare che risultasse a maggioranza non italiana nel primo periodo d’integrazione nel Regno. Solo il 12 gennaio 1927 fu creata la “provincia di Gorizia”, in gran parte con territori della provincia del Friùli; la Direzione provinciale delle Poste fu però costituita anni dopo, il 1º luglio 1923, ma in assenza di un reparto di ragioneria, gli uffici continuarono a dipendere da Udine (di cui conservavano il frazionario 66) fino al 1951, quando insieme alla ragioneria arrivò il frazionario 99.


Grano. Moneta di rame napoletana, pari a 2 tornesi e a un centesimo di Ducato, in uso fino al 1862 nelle Provincie napoletane; valeva 4 c. di lira.


Grazia, in inglese serif.Ciascuno dei sottili tratti terminali che aggraziano la maggior parte delle lettere in alcuni caratteri tipografici, di tipo bodoniano. I caratteri senza grazie, o sans-serif, sono del tipo cosiddetto bastoncino.


Grazioli, Francesco. Incisore milanese, che nel 1863 si propose per la realizzazione dei nuovi francobolli italiani, sottoponendo una serie di 8 saggi impressi in tiporilievografia, ben poco entusiasmanti.


Grecia. Malgrado fosse sottoposta alla dittatura filofascista di Metaxàs, nel 1940 venne attaccata dall’Italia, che però venne sconfitta. Fu poi occupata nell’aprile 1941 dall’abbinata Italia-Germania, che subito si spartirono il territorio: la parte continentale (esclusa la Macedonia), le isole Jonie, le Sporadi (esclusa Skiro), le Cicladi (esclusa Milo) e la parte orientale di Creta divennero zona d’occupazione italiana, dipendente dal Comando superiore delle Forze armate Albania e amministrata da un Alto commissario. Postalmente furono solo posti fuori corso i francobolli con effigie di Giorgio II e venne istituita una censura postale che impiegava fascette con dicitura bilingue, italiano e greco. Nelle isole Jonie e a Creta si ebbero però situazioni anche postali molto particolari a causa delle mire annessionistiche dell’Italia.


Griglia. Tipo di annullo muto a tratti incrociati.


Gronchi rosa. Nome con cui è noto il francobollo da 205 lire rosa emesso nel 1961 in occasione del viaggio del Presidente della Repubblica Italiana in Sud America. Posto in vendita il giorno di Pasquetta, venne ritirato il mattino seguente a causa di un errore nei confini del Perù che aveva causato le proteste dell’Ambasciata di quel Paese, e sostituito a tempo di record con un tipo corretto, stampato in grigio. Caso unico al mondo, le Poste ricoprirono a proprie spese con il nuovo tipo gli esemplari in rosa applicati sulle lettere aeree fatte affluire a Roma per essere inoltrate in Sud America con l’aereo presidenziale. Ne esistono dei falsi per collezionisti, facilmente distinguibili per la stampa grossolana o la carta vergata, creati soprattutto per sostituire sulle buste volate gli esemplari ricoperti, rivenduti poi come nuovi previa rigommatura.


Gruppo. 1. Termine dell’antica posta per indicare un plico o involto contenente valori. Usato ancora di recente dalle Poste per indicare gli invii di fondi fra direzioni e uffici periferici, praticamente in assicurazione.

2. Blocco di francobolli o di impronte di francobolli in cui può essere divisa una tavola da stampa, ciascuno con proprie diciture marginali e bordi sui quattro lati per poter essere distribuito isolatamente. Per abitudine contratta nel 1863 dalla De La Rue, i francobolli italiani, sia tipografici che rotocalcografici, sono stati a lungo stampati con tavole o cilindri comprendenti 4 gruppi di 100 esemplari di piccolo formato o di 50 se di formato espresso.


Guastalla. Capoluogo dell’effimero ducato creato il 30 marzo 1806 da Napoleone per sistemare la sorella Paolina e il principe Borghese suo marito, e tenerli lontani dalle tentazioni delle grandi città. Dopo neppure due mesi, il 25 maggio 1806, il ducato fu ceduto al Regno d’Italia contro corresponsione ai coniugi Borghese di 6 milioni di Lire milanesi, pagabili anche in più rate.


Guerra. Conflitto fra Stati, che nell’800 era tutta un’altra cosa rispetto a quelli del ‘900; a cominciare proprio dalla posta, che non veniva interrotta né censurata, almeno ufficialmente, ma semplicemente faceva un giro più lungo. Ad esempio nel 1866, “in seguito dell’avvenuta interruzione delle comunicazioni tra il Regno e i dominii dell’Impero d’Austria, le corrispondenze per tutte indistintamente le provincie dell’Impero medesimo avranno corso d’ora innanzi per la via di Svizzera”.


Guerra del Golfo, vedi Golfo Persico


Guidizzolo. Località del Mantovano in cui nel 1944 era sfollato Guglielmo Oliva, la cui attività peritale risultava danneggiata dal funzionamento solo saltuario del servizio postale. Viste inutili le proteste, il perito convinse il podestà del luogo a organizzare insieme ai Comuni di Cavriana, Medole e Solferino un collegamento con Mantova, da finanziare con la sovrattassa di 1 lira su ogni lettera in arrivo; la tassa era riscossa mediante marche di recapito autorizzato soprastampate, così che 10 c. andavano anche allo Stato. Il servizio funzionò dal 9 febbraio al 28 aprile 1945 trasportando circa 10.000 lettere, oltre a cartoline, stampe e corrispondenze in franchigia.


Guller. 1. Antica ditta svizzera specializzata in bolli postali, grazie all’idea avuta nel 1865 dal suo fondatore, Johann Jakob Güller, di sostituire le lettere e/o cifre componibili del datario – scomode da cambiare e fonte di errori – con ruote recanti lettere e cifre sul bordo che, una volta girate fino a comporre la data, ovviamente su un’unica riga, venivano bloccate con un grosso ago che le attraversava. Le Poste italiane se ne avvalsero però soltanto a partire dal 1908, quando le precedenti obliterazioni con sbarre e sbarrette furono abbandonate in favore di bolli più semplici.

2. I bolli tipici di tale ditta, a due cerchi con lunette e datario centrale, introdotti in Italia nel 1908. Gli oltre 1300 esemplari forniti dalla ditta svizzera furono però commissionati dalle singole Direzioni provinciali, il che spiega la scarsa uniformità delle diciture.


Gutter pair o Ponte. Coppia di francobolli separati dall’interspazio, provenienti da fogli in cui gli esemplari sono stampati e distribuiti in due o più gruppi affiancati. Interessanti quando i francobolli sono diversi, come nei tipi di propaganda del 1942, o in posizione tête-bêche. Nel 1934 e tra il 1947 e il 1948 alcuni, compresi dei circoli, li usarono per creare delle specie di “trittici” celebrativi, soprastampando vignette e diciture nell’interspazio: le poste reagirono, ottenendo nel 1949 la riserva dello Stato pure sulla “pubblicità sugli spazi disponibili degli stampati, moduli, carte valori e relativi margini… anche dopo l’acquisto”.