I termini, le accezioni, le sigle usate nella normativa delle Poste, nella consuetudine postale e dai collezionisti,e le località e i personaggi della storia postale.

di Franco FIlanci, AIFSP

Macadam. Tipo di pavimentazione stradale a base di pietrisco e materiale collante compresso messo a punto nel 1820 dall’ingegnere scozzese John Loudon McAdam (1756-1836) che in breve tempo rivoluzionò la storia delle comunicazioni stradali (e quindi anche delle storia postale) eliminando molti dei problemi di polvere, fango, continui dissesti e rifacimenti che limitavano e rendevano difficoltosa la circolazione, soprattutto dei veicoli.


Maccagno. Paese del Varesotto in cui un personaggio molto in vista nella zona domenica 6 maggio 1945 organizzò nel locale ufficio postale l’emissione di una serie intestata al locale CLN di Maccagno in serie complete e seriette nuove, o su cartoline e buste variamente decorate e con annullo 25.4.1945; si ebbero comunque anche usi regolari.


Maestro di Posta, vedi Mastro di Posta


Magadino. Terminale svizzero dei natanti che operavano sul Lago Maggiore partendo da Arona. A fine Ottocento fu soppiantato da Locarno.


Magazzino Carte Valori. Deposito centrale dell’Amministrazione delle Poste. in cui sono raccolte e poi distribuite alla Direzioni di tutta Italia le diverse carte-valori in corso.


Mail Art. Tendenza artistica nata a New York nei primi anni ‘60 nel filone dell’Arte concettuale, che utilizza la posta come mezzo di espressione attraverso il regolare ma creativo impiego di oggetti, francobolli e annulli postali e delle stesse norme postali. Nella realtà sono numerose già in precedenza le opere di questo tipo, create da professionisti dell’illustrazione o dal semplice piacere di stupire o ironizzare, a partire dal maggio 1840 in cui le buste Mulready mostrarono la possibilità di comunicare fin dal frontespizio della lettera e il francobollo diede lo spunto per “giocare” questo nuovo elemento con l’indirizzo. (vedi La Mail Art è nata con il francobollo, di Franco Filanci, su Storie di Posta vol. 1 nuova serie)


Maldiretta. Lettera inoltrata ad un ufficio o a una destinazione sbagliati.


Malleposte. Termine di derivazione francese per indicare le vetture addette al servizio postale.


Malta. Isola a sud della Sicilia, dal 1862 collegata a Palermo da una linea di navigazione settimanale della compagnia Florio, con scali a Messina, Catania e Siracusa, adibita anche al trasporto di posta, soprattutto in coincidenza con le linee inglesi per l’Oriente. Nel luglio 1864 vi fu installato anche un ufficio ambulante, per la lavorazione delle corrispondenze impostate direttamente al battello, fornito di un insolito datario a banderuola: fu soppresso nell’aprile 1865.


Mancolista. Elenco di francobolli e altre cose mancanti in collezione, che ogni filatelista prepara per promemoria e molto spesso dimentica a casa o nei posti più impensati.


Mandato di pagamento. Nome degli assegni postali utilizzato fra il 1918 e il 1924.


Mani proprie. Servizio a pagamento in vigore in alcuni Paesi che garantiva al mittente che la consegna di una raccomandata fosse effettuata al destinatario in persona. In Italia la consegna nelle mani del destinatario era ottenibile semplicemente con l’indicazione “a lui solo” sull’indirizzo.


Manoscritti. Categoria di oggetti postali scritti a mano o a macchina ma senza carattere di corrispondenza — testi di articoli e libri, spartiti, atti, carte legali, ecc. — che godettero dal periodo prefilatelico al 2001 di particolari tariffe se spediti in busta aperta o sotto fascia, anche se con una lettera d’accompagnamento.


Mansionario. Elenco delle mansioni a cui è tenuto per contratto un dipendente.


Mantova. Città in cui a fine settembre 1945 fu regolarmente venduta per due giorni alla Posta centrale una serie, autorizzata dal Prefetto con il visto del locale rappresentante dell’AMG, recante il misterioso acronimo P.S.I.: Pro Sinistrati Italiani? Partito Socialista Italiano? Piena Sovranità Italiana no di certo, visto che in Alta Italia non si ebbe fino allo scoccare del 1946. Sei francobolli recavano forti sovrapprezzi che ne elevavano il valore a cifra tonda, mentre altri cinque ne avevano di assurdi ed erano venduti solo in serie “complete” di 11 a 400 lire; praticamente non ebbero alcun uso postale.


Marca. Carta-valore a carattere fiscale, per l’esazione di diritti statali, comunali o anche postali (come le marche di recapito autorizzato o per trasporto pacchi in concessione).


Marca da bollo. Carta-valore emessa dallo Stato per la riscossione di tasse relative a cambiali, ricevute e altri documenti, sui quali va applicato e annullato direttamente dagli interessati. Il Regno d’Italia emise le prime marche il 1º gennaio 1863, affidandone lo spaccio, unitamente alla carta bollata, anche ad uffici postali di ogni classe; tre anni dopo ne impose l’uso pure come carta moneta, seppure temporaneamente. L’impiego di marche in sostituzione dei francobolli è di norma vietato (tranne in Paesi come la Gran Bretagna dove circolano fiscali-postali, con la doppia funzione), ma non è raro trovare marche da bollo usate per affrancatura, specie in periodi di guerra, su corrispondenze che in buona parte non vengono tassate. Il maggior interesse è dato dalle marche usate su lettere fuori distretto, per l’estero e su raccomandate, oppure dalle marche meno comuni e da quelle doppie usate a metà per l’intero valore indicato, presumibilmente in frode.


Marchetti, Alessandro (Cori 16.6.1884 – Sesto Calende 5.12.1966). Pioniere dell’aeronautica, progettò e costruì un gran numero di aerei e idrovolanti. Famosi i Savoia-Marchetti 55 usati nella Crociera aerea del Decennale (1933).


Marcofilia. Branca della filatelia che si occupa dei bolli e degli annullamenti postali, studiati, raccolti e catalogati su frammento o su documento intero alla stessa stregua dei francobolli.


Marconigramma. Radiogramma, messaggio di tipo telegrafico trasmesso via

radio fra stazioni di terra o installate su navi.


Margine di foglio. Contorno del foglio di francobolli, di norma contenente diciture,

greche, numerazioni ecc. anche allo scopo di riparare la tavola tipografica, attenuare la pressione dei cilindri rotocalcografici e calcografici, e impedire comunque falsificazioni su carta filigranata originale e talvolta pure dentellata.


Marina militare. Dal 16 agosto 1892, a seguito di apposita Convenzione con le Poste, tutte le navi da guerra italiane in missione all’estero furono dotate di un ufficio postale, ad esclusivo uso dell’equipaggio e per necessità di servizio, dotato di propri bolli e dei normali francobolli italiani. I Commissari di bordo svolgevano la funzione di ufficiale postale e formavano dispacci diretti con il Ministero della Marina per il successivo inoltro; le tariffe in vigore erano quelle interne.


Marocco, vedi Mazagan


Mascherina. 1. Sistema usato per coprire parti dell’incisione calcografica al momento dell’inchiostratura, in modo da poter depositare colori diversi nelle varie parti del disegno, ottenendo stampe multicolori con un’unica lastra.

2. Nomignolo filatelico dei segnatasse provvisori italiani del 1890-91 e di quelli sammarinesi del 1931, derivante dal fondo pieno, nero o argento, usato per mascherare la precedente cifra.


Mascherone. Soprannome filatelico della cartolina postale emessa dall’Italia nell’estate 1945 che riciclava le rimanenze della cartolina da 30 c. già soprastampata dalla RSI. Per far scomparire la precedente soprastampa, il francobollo e lo stemma furono interamente cancellati mediante tasselli di colore pieno, con un risultato che sottolinea la stato disastroso dell’Italia dell’epoca.


Massa Carrara. Qui fu creata nel 1945 una poco credibile “emissione” di beneficenza soprastampando gli esemplari superiori di quartine di francobolli da 25 e 50 c.; non furono mai venduti alla posta, né risultano usati su corrispondenze malgrado i due esemplari inferiori restassero validi per affrancatura.


Massaua (Mitsiwa). Porto sul Mar Rosso, occupato da un Corpo di spedizione italiano il 5 febbraio 1885; dal 1890 al 1897 capitale della Colonia Eritrea.


Mastro di posta. Titolare di una stazione di posta, nell’800 esclusivamente della posta-cavalli.


Matraire, Francesco Maria (Mentone o Nizza 182.. - Rosario di Santa Fé ? 189..) Incisore, stampatore, giornalista, realizzò tutte le carte-valori postali e fiscali del Regno di Sardegna e poi del Regno d’Italia in uso fino al 1863 (fino al 1866 i segnatasse e anche oltre i suggelli gommati). Aveva girato l’Europa e l’Europa, prima col padre e poi da solo, per imparare l’arte dell’incisione litografica, allora agli inizi, e praticarla: Digione, Berlino, Roma. Infine si stabilì a Torino, dove acquistò un alloggio con laboratorio e “due negozi” in via Po 49; oltre all'attività di litografo, che svolgeva in un’officina grafica di via Dora Grossa 7 (attuale via Garibaldi), faceva anche l’incisore di bolli e timbri, compresi quelli postali. Nel dicembre del 1850 ottenne l’incarico per la produzione dei francobolli, grazie alla rapidità con cui poteva allestirli e confezionarli, e dei 320 bolli necessari per obliterarli. Un regolare appalto, della durata di 9 anni, fu sottoscritto però solo nel luglio 1853, quando il Matraire introdusse per i francobolli la tecnica della rilievografia, prima tra varie innovazioni, come il sistema galvanoplastico e la perforazione a pettine. Oltre a un’ottima rendita, nel 1862 il lavoro gli procurò il titolo di Cavaliere e persino l’apprezzamento di Warren De La Rue che, dopo averne visitato l'officina, lo descrisse al padre Thomas come “uomo di grandi meriti”, ben diverso dal povero artigiano di provincia che non conosce la calcografia e non sa mantenere stabile un colore descritto da certa letteratura filatelica ben poco informata.


Maximafilia. Settore collezionistico che si occupa delle cartoline maximum (vedi).


Mazagan (l’odierna El-Jadida). Località costiera del Marocco in cui nel 1897 il viceconsole italiano Carlo Morteo creò, in collaborazione con il locale ufficio postale inglese, un collegamento postale privato verso l’interno fino a Marrakesh. Mancando infatti nel Paese un regolare servizio postale di Stato, a partire dal 1891 se ne occuparono i privati creando collegamenti fra le città dell’interno e la costa, soprattutto in funzione del traffico postale con l’Europa a mezzo degli uffici postali istituiti da Francia, Spagna e Gran Bretagna nei principali porti marocchini. Come tutte le altre poste private, anche quella del Morteo si dotò di francobolli e cartoline postali, ovviamente validi solo per tale servizio: nei valori più alti della serie, stampata a Londra dalla Waterlow & Layton, era compresa la tassa da versare all’ufficio inglese per l’affrancatura con francobolli di Gibilterra, da cui l’ufficio dipendeva, necessari per l’inoltro all’estero. Questa posta privata cessò di funzionare il 27 maggio 1900.


Mazzini. Decisamente uomo per tutte le stagioni, come Garibaldi fu celebrato sia dal Regno che dalla Repubblica, compresa quella Sociale.


Mazzo. 1. Insieme di lettere, opportunamente pressate e legate.

2. Gruppo di corrispondenze di una stessa categoria (tassate, per l’estero ecc.) incluse in un dispaccio: ciascun mazzo può anche contenere corrispondenze diverse (lettere, stampe ecc.).


Meccanico. Dicesi di annullo o di affrancatura impressi mediante apposite apparecchiature.


Meccanizzazione postale. Sistemi di selezionamento, codificazione, bollatura e smistamento delle corrispondenze a mezzo di impianti automatizzati, raggruppati in appositi centri. Le prime macchine smistatrici risalgono al 1927, ma iniziarono a essere usate solo negli anni ‘50, mentre il prototipo dei lettori ottici per indirizzi fu creato negli Stati Uniti nel 1965. In Italia impianti pilota entrarono in funzione nel 1972 a Firenze e nel 1974 a Trento, anche se già dal 1968 erano stati attivati impianti automatici di bollatura con la conseguente necessità di emettere francobolli stampati su carta fluorescente rilevabili dagli scanner; i primi centri attrezzati con lettori ottici furono quelli di Ancona e Verona nel 1978, Torino, Padova, Milano, Genova, Bari e Brescia nel 1979, Catania e Bologna nel 1980.


Meccanofilia. Termine filatelico che indica la branca del collezionismo che si occupa delle affrancature meccaniche.


Mecovo (l’odierna Metzovo, in Grecia). Località dell’Epiro, allora turco, occupata dal

giugno al 14 settembre 1917 dall’Italia: vi fu prevista l’istituzione di un ufficio postale telegrafico, di cui è anche noto il bollo.


MEF, Middle East Forces. Sigla impressa in soprastampa sui francobolli britannici posti in uso in Somalia dal 13 aprile 1942 al 14 gennaio 1943, in Eritrea dal 2 marzo 1942 al giugno 1948, in Libia dal giugno 1943 al giugno 1948 (Tripolitania) o al gennaio 1950 (Cirenaica), nel Dodecanneso dal 21 maggio 1945 al 31 marzo 1947.


Melillo, Enrico (Campobasso 10.10.1858 – Roma 2.2.1936). Insegnante e pubblicista prima di entrare alle Poste, profondo studioso di storia postale, ha lasciato volumi ancor oggi fondamentali –La posta nei secoli (1895), Poste nel Mezzogiorno d’Italia (1897), Le Poste italiane nel medio evo (1904), Ordinamenti postali e telegrafici degli Antichi Stati italiani e del Regno d’Italia pubblicato postumo dall’Istituto di Sudi storici postali – anche se mai apprezzati dal mondo filatelico, forse per il suo limitato interesse verso il francobollo.


Mentone. Cittadina tra Nizza e Ventimiglia, un tempo parte del principato di Monaco, poi degli Stati sardi e infine francese, occupata dall’Italia nel giugno 1940. Dal 15 marzo 1941 vi furono introdotte le tariffe interne italiane e l’ufficio postale fu dotato di bolli e carte-valori del Regno. Dal 1º aprile 1943 furono applicate le tariffe interne italiane anche per le corrispondenze per la Francia.


Merano. Località del Sud Tirolo che nel novembre 1918, al termine della Grande Guerra, ebbe problemi nei collegamenti postali con la Val Venosta, risolti dalla locale Camera di Commercio organizzando un proprio servizio postale, autorizzato dal locale Comando italiano, che funzionò tra la fine di novembre e il 15 dicembre,: corrispondenze e stampe, regolarmente affrancate con francobolli prima austriaci e poi italiani, dovevano pagare una sovrattassa di 2, 5 o 10 heller mediante apposite marche, impresse su carta colorata.


Meratti, Pietro Michele (Carlo secondo alcune fonti, Livorno 17..Alessandria d’Egitto 1843) Emigrato ad Alessandria d’Egitto, tipografo e editore di giornali, nel 1820 iniziò a sostituirsi ai consolati per la gestione della posta da e per le navi dirette in Europa, e ben presto anche verso l’interno del Paese, fino al Cairo.I suoi successori Tito e Amero Chini e soprattutto Giacomo Muzzi portarono in breve questo servizio privato, famoso come Posta Europea, al primo posto in Egitto, tanto da ottenere il monopolio postale e infine trasformarlo nelle nuove Poste Egiziane.


Mercantili.Bastimenti grandi e piccoli da sempre utilizzati anche per il trasporto di lettere, come mostrano le stesse indicazioni dei mittenti; ancora nel 1862 era previsto che le stesse poste affidassero loro “corrispondenze recanti l’indicazione che sieno avviate col mezzo di un bastimento non postale particolarmente designato”ed avevano l’obbligo di trasportare “i dispacci che loro saranno consegnati da un incaricato dell’Amministrazione delle Poste o dai Consoli italiani all’estero”. Gli uffici di posta delle città portuali erano anche muniti di bollo per contrassegnare le corrispondenze ricevute dai mercantili.


Mercurio. Divinità romana frequentemente sfruttata dalle Poste austro-ungariche come simbolo di velocità e di commercio; i filatelisti chiamano Mercurio azzurro, rosso e giallo i tre francobolli austriaci per giornali in uso tra il 1851 e il 1858 anche nel Regno Lombardo-Veneto.


Messaggere. Addetto al trasporto dei plichi postali su ferrovie e battelli. Dal 1º luglio 1887 oltre che della scorta ai dispacci una parte di loro fu incaricata – con il nome di messaggere collettore – anche della raccolta, bollatura e smistamento delle lettere prelevate nelle varie stazioni. Inizialmente i messaggeri collettori furono dotati di complicati bolli quadrati a compostore, ovvero con varie indicazioni mobili (localtà di prelievo della posta, data e numero del treno o della corsa), ispirati a quelli degli agenti ferroviari. Ma visto che troppo spesso non erano usati nel modo dovuto, dal dicembre 1893 furono sostituiti da più normali bolli a date simili a quelli degli ambulanti, ma senza indicazione AMB. o NAT.; nel Novecento – con l’approntamento dei bolli a livello locale – vi figura talvolta l’indicazione MESS. o persino TRENO. Verso il 1960 i messaggeri usarono bolli distintivi con MESS. e l’indicazione del turno e della direzione di dipendenza in luogo della linea servita. Come gli ambulanti, scomparvero sul finire del secolo.


Messaggeria. Servizio di prelievo, trasporto e distribuzione di posta e merci su mezzi mobili.


Messo comunale. Pedone, addetto al trasporto postale per incarico del comune.


Meter-o-mail. Termine anglosassone indicante le affrancature meccaniche

impresse su strisce di carta gommata.


Mezzaposta. In uso ai tempi in cui la posta era anche un’unità di misura pari a circa 8 miglia (in Italia), ovvero la distanza fra due stazioni di posta.


Michelangiolesca. Serie ordinaria italiana emessa nel 1961 e illustrata con volti di profeti, sibille e atleti, oltre a Eva e Adamo, ripresi dalla volta della Cappella Sistina.


Michetti. Nome filatelico dei tre tipi di francobollo con effigie di Vittorio Emanuele III derivati dai quadri eseguiti nel 1904 da Francesco Michetti per una serie mai apparsa; in uso fra il 1905 e il 1930 sia per valori adesivi che su interi postali. (vedi Floreale & C. La serie che non c’è, di Franco Filanci, Poste Italiane)


Microfilm. Lastre o bobine fotografiche contenenti riproduzioni di documenti. Usati anche dalla posta nel 1870, durante l’assedio di Parigi, per far arrivare alla Capitale notizie dal resto del paese a messo dei piccioni fatti uscire con i ballon monté, e nella seconda guerra mondiale da Gran Bretagna e Stati Uniti, con il nome di Airgraph e V-Mail, per ridurre la mole di corrispondenze tra il fronte e il Paese, anche per via aerea.


Micropost. Affrancatrice meccanica prodotta dal 1949 dalla Audion, dal 1954 anche nella versione con doppia impronta distanziata per bollettari dei corrieri e dal 1966 con doppia impronta accostata per bollettini pacchi.


Miglio. Misura lineare molto variabile nel tempo e nei diversi paesi. Fino al 1878 il miglio postale austriaco equivaleva a km 7,5859. Quello napoletano era pari a km 1,927, quello siciliano a 1,486, quello toscano a 1,738.


Militari. Per lungo tempo l’unica agevolazione, anche in tempo di guerra, fu la tassa ridotta per lettere semplici e vaglia loro diretti. Nel 1866 si stabilì inoltre che le lettere spedite tramite un ufficio di posta militare e non affrancate pagassero in arrivo la tassa semplice e non quella più elevata introdotta dal 1863. La franchigia per le corrispondenze dei militari in zona di operazioni fu introdotta per la prima volta nel 1896, per le truppe in Eritrea. A partire dalla guerra del 1915-18 la franchigia fu normalmente concessa solo tramite speciali cartoline postali, distribuite in numero stabilito per ciascun militare, esclusi gli ufficiali.


Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale. Organizzazione paramilitare fascista creata nel gennaio 1923 istituzionalizzando le squadre d’azione, nel 1924 fu integrata nelle forze armate con compiti di polizia politica. Ebbe sei emissioni di carte-valori con sovrapprezzo, di cui una composta di cartoline postali illustrate.


Millesimo. Indicazione della data di stampa, tramite le ultime due cifre dell’anno, impressa sulle cartoline e sui biglietti postali dal 1881 al 1927. Era inserito in appositi spazi scavati nei singoli cliché tipografici, sul margine sinistro o, dal 1918, sotto lo stemma.


Minifoglio. Termine filatelico indicante un piccolo foglio di francobolli, solitamente con qualche stemma o fregio sui bordi, che per le ridotte dimensioni può stare in una pagina d’album e perciò viene sovente collezionato intero e da qualche cataloghista/commerciante passato persino per un foglietto, che è tutt’altra cosa.


Ministero delle Poste e dei Telegrafi. Istituito nel marzo 1889 unificando l’Amministrazione postale e quella dei telegrafi, in precedenza separate anche se entrambe dipendenti dal Ministero dei Lavori pubblici. Primo Ministro fu l’avv. Pietro Lacava, con uno stipendio annuo di 25.000 lire. In seguito fu chiamato Ministero delle Comunicazioni e Ministero delle Poste e Telecomunicazioni. Con l’istituzione dell’Ente Poste Italiane, dal 1º gennaio 1994 mantiene solo compiti di indirizzo e di controllo.


Mista. Termine filatelico indicante un’affrancatura composta da francobolli emessi da Amministrazioni postali o Stati diversi, o più semplicemente appartenenti a serie diverse e non distribuite contemporaneamente se non per breve periodo. Il mercato filatelico sovente attribuisce la definizione di mista anche a casi che non ne hanno le caratteristica, solo perché i francobolli nei cataloghi sono separati: ad esempio la combinazione tra francobolli di tipo sardo dentellati e non dentellati, che in realtà erano distribuiti contemporaneamente, oppure l’uso insieme ai francobolli umbertini dei tagli da 1 e 2 cent. De La Rue, che furono stampati e distribuiti fino al 1896, non essendosi ritenuto necessario sostituirli alla morte di Vittorio Emanuele.


Mittente. Chi spedisce una corrispondenza, una stampa, un vaglia ecc. Un tempo non veniva quasi mai indicato sulle lettere, così che le poste erano costrette a laboriosi controlli in caso di rifiuto, di indirizzi errati o illeggibili, o anche di richieste di restituzione dello stesso mittente (vedi Disposizioni del mittente). L’indicazione del mittente sulle corrispondenze cominciò solo a fine Ottocento ma divenne

un’abitudine solo dopo la Grande guerra.


Mobile. Dicesi di ufficio installato su un automezzo o una roulotte e quindi spostabile secondo le esigenze, anche a pagamento.


Modane.Cittadina francese di confine, presso la cui stazione ferroviaria fu aperto il 1º ottobre 1881 un ufficio postale italiano per le operazioni doganali relative ai “piccoli pacchi” da e per gli ambulanti italiani che avevano Modane come capolinea. È stato chiuso il 4 gennaio 1993.


Modello, vedi Modulo


Modena. Città dell’Emilia, capitale del Ducato degli Estensi che, dopo la caduta di Napoleone, andò a Francesco IV d’Austria-Este e nel 1829, alla morte di sua madre Maria Beatrice d’Este, si ampliò con Massa e Carrara e nel 1844 con Guastalla. Il 20 giugno 1859, dopo la fuga del duca, Luigi Farini fu nominato Dittatore delle Provincie modenesi, che nel gennaio 1861 entrarono a far parte delle Provincie emiliane, annesse nel marzo successivo al Regno di Sardegna. Il sistema postale, già ben organizzato nel ‘700, dopo la Restaurazione continuò sul modello napoleonico fino a quando, il 1º giugno 1852, Modena aderì alla Lega postale austro-italica che prevedeva tariffe uniformi e l’uso dei francobolli: quelli modenesi, ispirati ai valori austriaci, furono stampati a Modena usando due sole tavole di 240 esemplari in cui il valore veniva inserito nei singoli cliché con caratteri mobili, una con punto dopo le cifre, l’altra senza. Di qui i molti errori di composizione che caratterizzano questa emissione e anche la successiva del 1859 con stemma di Savoia, per la quale tuttavia fu usata una sola e più pratica tavola di 120 esemplari. (vedi I francobolli del Ducato di Modena e delle Provincie Modenesi, di Emilio Diena, Modena 1894, e Poste estensi, di Giuseppe Biffagni, Vaccari 2001)

Nel 1859 fu anche una delle poche località, insieme a Reggio nell’Emilia e a Comacchio, a festeggiare l’unione con il Piemonte attraverso un bollo postale, in realtà creato per annullare lo stemma estense sui vecchi francobolli ancora in uso, ma comunque tra i primi di tipo celebrativo al mondo. Essendo applicato sempre sul francobollo, questo bollo a nove sbarre con lo stemma sabaudo al centro, in uso dal 15 giugno all’ottobre 1859, è normalmente poco distinguibile.


Modulo o modello. Stampato predisposto per l’impiego in un determinato servizio postale o per uso interno. I vari modelli sono distinti dalle Poste con un numero e talvolta una lettera. Non trattandosi di carta-valore possono essere ordinati dalle singole Direzioni a stamperie private o fatti preparare dagli stessi utenti, e non sono soggetti a controllo.


Modulo Croce Rossa. Stampato di mm 145x210, impresso in rosso su carta giallina leggera, approntato dalla Croce Rossa Internazionale per l’invio di messaggi di carattere personale con non più di 25 parole tra persone residenti in paesi nemici. In Italia fu venduto dalle Poste a 15 lire a partire dal 16 settembre 1944, soprattutto per consentire le comunicazioni fra le due parti d’Italia e con i territori coloniali occupati.


Modulo vaglia. Stampato in più parti utilizzato per l’invio di vaglia tramite la posta. Dal 1º maggio 1924 in Italia è diventata una carta-valore postale, su carta filigranata, del costo iniziale di 10 c.; a differenza di tutti i precedenti moduli, dopo la compilazione da parte del mittente e la convalida da parte dell’ufficio, veniva inviato al destinatario a cura delle Poste.


Mònaco. Piccolo principato posto tra Nizza e la Liguria, dal 1611 sotto la protezione del Re di Francia, subì l’occupazione e l’annessione francese dal 1792 al 1814 e quindi, a seguito dell’unione della Contea di Nizza al Regno di Sardegna, finì sotto il protettorato dei Savoia che con il trattato di Stupinigi del 1817 si impegnarono a garantirne la sovranità e l’integrità territoriale. Tuttavia il 2 marzo 1848 Mentone e Roccabruna, che ne facevano parte, insorsero contro il principe Florestano proclamandosi città libere, ma poiché ciò era impossibile furono annesse al Regno di Sardegna, restando però di diritto monegasche. Finché Carlo III Grimaldi non le cedette definitivamente alla Francia, il 2 febbraio 1861, quando Nizza era ormai francese da 6 mesi. Malgrado nel 1851 l’ufficio di Monaco fosse equiparato a direzione, è probabile che non abbia ricevuto i francobolli sardi, forse per non imporre il volto di un regnante che non era quello del luogo, tanto che non fu neppure fornito il bollo muto a rombi per annullarli. Soltanto dal 1º gennaio 1858, con l’introduzione dell’uso obbligatorio dei francobolli su tutte le corrispondenze affrancate, vi furono regolarmente distribuiti i valori del Regno di Sardegna, dal 16 giugno 1860 sostituiti da quelli francesi.


Mondial Speed. Società creata a Milano nel gennaio 1995 dalle Poste Svizzere per la raccolta di corrispondenze, stampe e pacchetti da inoltrare via Chiasso a mezzo delle poste elvetiche. Dal 1996 si potevano spedire cartoline con inoltro prioritaire per via di Svizzera, usando appositi francobolli con dicitura “PP CH-6830 Chiasso 1” disponibili in libretti, da un centinaio di hotel della riviera Adriatica, dei laghi del nord Italia e della Sicilia convenzionati. Dal 1998 è parte della Swiss Post International.


Monete. Al tempo in cui le banconote erano emesse dalle singole banche e non erano gradite dal pubblico (e nemmeno dagli uffici pubblici, poste incluse) e circolavano anche le monete di altri Paesi, gli uffici postali si occupavano normalmente del ritiro di quelle poste fuori corso.


Mònito. La più lieve delle punizioni, prevista dal Regolamento disciplinare del 1861 “quando l’Impiegato non si trova in Ufizio alle ore indicate, non vi rimane tutto il tempo fissato dall’orario (che non doveva “essere minore di otto ore al giorno”), o non attende con diligenza alle proprie operazioni e turba quelle degli altri.”


Monotype. Macchina per la composizione tipografica meccanica inventata dallo statunitense Tolbert Lanston nel 1887. Anziché essere usati direttamente, i caratteri mobili per la composizione venivano riprodotti mediante fusione. Con la linotype lo stesso metodo era applicato a singole righe di composizione.


Montafia. Comune dell’Astigiano in cui agli inizi del 1945 fu organizzato insieme ai comuni di Aramengo, Cocconato, Cortazzone, Piea e Piovà Massaia un servizio ausiliario di collegamento fra Asti e Chivasso, per sopperire alle carenze del servizio pubblico, a seguito della Circolare 08848 della Questura di Asti che imponeva di assicurare con ogni mezzo le comunicazioni postali fra i vari Comuni e il capoluogo. Il servizio ebbe inizio il 15 dicembre 1944. La tassa comunale, inizialmente di 50 cent., fu elevata a 1 lira dal 6 gennaio 1945; veniva “esatta dal portalettere all’atto della consegna della corrispondenza” su ogni lettera, comprese quelle ufficiali, escluse le corrispondenze di militari e prigionieri e le stampe, mediante apposite marche da 50 c. di colore verde fornite dal Comune, apposte ed annullate dagli uffici postali (vedi Se tocca al sindaco far arrivare la posta, di Franco Filanci, su Storie di posta vol. 15 / speciale cf n. 19)


Montenegro (Cerna Gora).Principato balcanico, riconosciuto dal Congresso di Berlino del 1878, da cui proveniva la moglie di Vittorio Emanuele III, Elena. Eretto a regno nel 1910, invaso dagli austro-bulgari nel 1916, venne infine incorporato nella nuova Iugoslavia anche se la dinastia dei Petrovic Njegos mantenne i suoi diritti sul paese… trasferendo la corte a Sanremo. Con l’occupazione italo-tedesca del 1941 il Montenegro – privato di Cattaro annessa all’Italia e di Ulcinj annessa all’Albania – passò sotto protettorato italiano con l’idea di ricreare lo Stato d’un tempo, affidato a qualcuno della vecchia dinastia. Dopo un’emissione ottenuta soprastampando i valori iugoslavi, tolti di corso dal 13 giugno 1941, il 23 dello stesso mese furono introdotti la lira italiana, tariffe postali in lire e i valori imperiali con soprastampa Cerna Gora in caratteri cirillici. Una serie originale, stampata a Roma dal Poligrafico e ispirata all’opera del principe-poeta Pietro Petrovic Njegos (di cui appaiono citazioni sul lato gommato), apparve il 15 maggio 1943; doveva restare in uso soltanto sino alla fine dell’anno e invece durò oltre due anni, anche se deturpata da numerose soprastampe create dopo il settembre 1943 dagli occupanti tedeschi e nel 1945 dagli iugoslavi.


Montevideo. Capitale dell’Uruguay in cui nell’agosto 1874, con l’inizio del collegamento fra Buenos Aires e Genova dei piroscafi postali della Lavarello e in mancanza di convenzioni postali che consentissero l’affrancatura a destino, fu istituita presso il Consolato italiano un’agenzia postale, provvista di francobolli con dicitura Estero e di un apposito annullatore, mentre sulle corrispondenze non affrancate veniva apposto a Genova il bollo Da Montevideo coi postali italiani per segnalare che la tassa dovuta era di 70 centesimi. L’agenzia chiuse nell’estate 1880, quando l’Uruguay entrò a far parte dell’Unione Postale Universale.


Monumenti distrutti. Nome filatelico della serie ordinaria propagandistica emessa dalla Repubblica Sociale Italiana a partire dal 5 giugno 1944, stampata inizialmente a Roma e poi a Novara. Il nome deriva dal fatto che, oltre al tamburino che grida all’armi e all’Italia turrita che impugna un fascio (per gli alti valori era prevista l’effigie di Mazzini usata sulla cartolina postale e quella di Garibaldi), vi figurano monumenti danneggiati dalla guerra – o meglio che la rabbia nemica distrusse, hostium rabies diruit, come appare scritto in latino – fra cui il Duomo di Palermo che in realtà era intatto.


Morteo, Carlo vedi Mazagan


Mozambico. Ex-colonia portoghese dove dal marzo 1993 al dicembre 1994 ha operato un contingente italiano sotto la bandiera delle Nazioni Unite, per garantire libere elezioni; era dotato di un ufficio di posta militare che utilizzava un bollo ITALFOR ALBATROS MOZAMBICO.


MP. Nei telegrammi sta per Da consegnarsi in mani proprie


Multa disciplinare. Punizione pecuniaria per gli impiegati postali, per infrazioni che vanno dalla lettura dei giornali affidati alla posta alla disattenzione “causa del disguido di una lettera o piego ordinario”, dall’errato avviamento di una raccomandata fino al dar luogo “a reclami per gravi mancanze di rispetto od anche di urbanità nei rapporti col Pubblico”. Dal 1881 l’ammenda era rappresentata mediante segnatasse applicati su appositi moduli, poi da francobolli.


Museo postale. Nel 1891, a seguito della creazione del Ministero delle Poste, fu

deciso di isyituire un Museo postale, da affiancare a quello telegrafico già esistente, in cui raccogliere “bolli, sigilli, punzoni, placchette-distintivi di agenti postali, cassette d’impostazione, insomma tutto ciò che possa offrire un interesse storico postale o costituire un confronto fra i mezzi usati una volta e quelli usati in oggi” e anche “oggetti che, sebbene non provenienti da una Amministrazione postale, abbiano però una qualche attinenza colla corrispondenza, sia dei governi, sia dei privati, o coi mezzi di trasporto e di distribuzione di essa; timbri, sigilli, piombi, bolli di antichi uffici pubblici, di società o corporazioni”. Nel 1897 venne “incaricato il dottor Emilio Diena di classificare e catalogare il materiale già raccolto e quello che si verrà ricevendo da Amministrazioni pubbliche tanto italiane che estere e da privati”. Ma fu solo nel giugno 1959 che il Museo postale e telegrafico venne finalmente inaugurato la prima volta, presso l’ufficio postale di Roma Prati. Una seconda inaugurazione si ebbe il 20 febbraio 1982, a seguito del trasferimento nei più ampi locali di viale Europa, Roma Eur.


Museo postale e telegrafico della Mitteleuropa. Istituito a Trieste nel 1995, ha sede presso lo storico Palazzo delle poste di Trieste.


Mussolini, Benito (Predappio FO 29.7.1883 - Mezzegra CO 28.4.1945). Giornalista, direttore dell’Avanti e poi de Il popolo d’Italia da lui stesso fondato, nel 1919 diede vita ai Fasci di combattimento con un programma nazionalista e antisindacale che ottenne l’appoggio di ex-combattenti, industriali, agrari e piccola borghesia. Eletto deputato nel 1921, dopo aver scatenato le squadre fasciste, con la “marcia su Roma” ottenne dal re l’incarico di formare il nuovo governo, iniziando subito l’instaurazione di un regime dittatoriale e l’imposizione, attraverso un uso spregiudicato dei mezzi di comunicazione, posta inclusa, del suo ruolo di “Duce supremo” del Paese. Deciso a trovare per l’Italia un ruolo di primo piano sulla scena mondiale, si lanciò alla conquista di un impero coloniale che lo portò alla rottura con le potenze occidentali e a un crescente avvicinamento a Hitler. Nel 1939, allo scoppio della guerra, scelse la neutralità ma nel giugno 1940, di fronte ai successi hitleriani e temendo di restare escluso dalla nuova scena europea, decise l’entrata in guerra, anche contro il parere del re, degli alti comandi e dello stesso governo fascista e a fronte della più che prevedibile perdita dell’AOI. L’annessione di territori iugoslavi non compensò diversi suoi errori, come l’attacco alla Grecia o l’invio di un corpo di spedizione in Russia, che insieme al disastroso andamento della guerra in Africa minarono il consenso al regime, convincendo infine il re a esautorarlo e metterlo agli arresti, il 25 luglio 1943. Liberato dai tedeschi dopo l’armistizio dell’8 settembre, fu posto da Hitler a capo del governo-fantoccio della Repubblica Sociale Italiana fino al disperato tentativo di fuga in Svizzera e alla fucilazione. Malgrado la sua posizione di “Duce supremo” e l’esteso uso propagandistico delle carte-valori postali – con lunghe serie dedicate ai successi fascisti, al mito della romanità e al genio italico – apparve solo nella serie del 1941 sulla fratellanza d’armi italo-germanica insieme a Hitler (compresa l’emissione congiunta tedesca): indirettamente figura anche nel 50 cent. della serie per il decennale della Marcia su Roma, attraverso una statua equestre preparata per il Littoriale di Bologna, e nei valori aerei dell’AOI, scolpito in una roccia presso Adua (in realtà molto piccola, decisamente inferiore a quella in stile americana che fu iniziata presso la gola del Furlo).


Muto. Definizione filatelica degli annulli senza indicazione della località, solitamente usati in abbinamento al bollo a date (annulli a nodo d’amore o a rombi del Regno di Sardegna, griglie pontificie, ferro di cavallo siciliano) oppure per obliterare in transito o all’arrivo francobolli sfuggiti all’annullo. A metà 1893 furono previsti annulli datari muti di tipo generico, quasi sempre ottenuti da vecchi bolli fuori uso, per sostituire temporaneamente quelli regolari in riparazione: in questo caso il nome della località era indicato da un secondo bollo, normalmente il lineare delle raccomandate o dei vaglia.


Muzzi, Giacomo (Bologna 1823 - Cairo ?) Tipografo a Firenze, emigrato nel 1846 ad Alessandria d’Egitto, entrò a far parte dell’impresa postale creata da Carlo Meratti e allora gestita dai nipoti Tino e Amero Chini, divenendone il direttore e portandola in breve tempo a conquistare il mercato egiziano. vedi Posta Europea. Quando la Posta Europea fu acquistata dal governo e nacquero le Poste vice.reali egiziane, 2 gennaio 1865, il Muzzi ne divenne Direttore generale col titolo di Bey.