I termini, le accezioni, le sigle usate nella normativa delle Poste, nella consuetudine postale e dai collezionisti,e le località e i personaggi della storia postale.

di Franco FIlanci, AIFSP

S.1 o S.2 Bolli applicati dagli uffici italiani di cambio con l’Austria sulle corrispondenze non affrancate, per indicare la provenienza dalla 1ª o dalla 2ª sezione italiana, essendovi tariffe differenziate.


Saar. Territorio tedesco conteso dalla Francia, tra il 1920 e il 1935 affidato dalla Società delle Nazioni a una Commissione internazionale. Il 2 gennaio 1935 vi si svolse un Plebiscito per l’annessione alla Germania o alla Francia o per il mantenimento dello status esistente, che indicò la volontà di unirsi alla Francia. Il Plebiscito si tenne sotto il controllo di varie Nazioni: l’Italia vi inviò circa 1.300 uomini — un reggimento di granatieri, un battaglione di carabinieri e alcuni reparti scelti — che furono dislocati lungo il confine con la Francia. Non venne istituito un servizio di posta militare ma solo un servizio postale diretto fra Saarbrücken, Milano e Roma che funzionò dal 27 dicembre 1934 al 25 febbraio 1935 utilizzando le tariffe interne, le carte-valori italiane ed un bollo intestato COMANDO TRUPPE ITALIANE NELLA SAAR.


SABE, sigla di Società Anonima Barbera Editore, casa editrice fiorentina fondata da Gàspero Barbera nel 1860. Pare che alla fine del 1945 qualcuno si sia divertito a organizzare a suo nome un collegamento a mezzo staffette con la Venezia Giulia, si dice autorizzato (anche se nessuno ha mai reso pubblica la documentazione), che avrebbe funzionato per alcuni mesi utilizzando propri francobolli, oltre a quelli regolari, e un insolito cachet con le antiche indicazioni Cito cito e Portentur diu noctuque fratribus italicis (si portino di giorno e di notte ai fratelli italiani). Il nipote di chi allora dirigeva la Casa editrice assicura di non aver mai sentito parlare della cosa né di aver trovato materiali o riscontri tra le carte del nonno, che era collezionista.


Sacca. Contenitore in tela grezza o altro e chiuso a chiave, usato in alternativa alla bolgetta per inviare “la corrispondenza delle Autorità”: dovevano recare “esternamente l’indicazione dell’Ufizio od Autorità cui appartengono”.


Sacchetti di tela. Usati dal 1898 dal Ministero delle finanze per la spedizione di bollettari del lotto.


Sacco. Involucro in tela grezza usato per la spedizione dei dispacci. “I sacchi si adoperano preferibilmente dagli Ufizi che corrispondono fra loro più volte al giorno, e per dispacci di cui si fa il trasporto principalmente per strada ferrata o per piroscafo. Ogni sacco deve servire sempre per la corrispondenza fra due medesimi Ufizi di cui porta stampata l’indicazione, per l’uno al di fuori per l’altro nell’interno, la quale, rivoltato il sacco, diventa esterna. Il sacco deve essere chiuso raccogliendo la parte superiore entro un collare di carta, stretto con spago a replicati giri, su cui apponesi il suggello. Ai sacchi contenenti lettere o pieghi assicurati verrà apposto, onde distinguerli, un doppio suggello” oltre al bollo o alla scritta Assicurato (Istruzioni 1861). “Ogni sacco porterà un numero progressivo messo dall’Economato presso questo Ministero, né questo numero potrà essere variato da chicchesia. Le Direzioni terranno nota dei sacchi spediti ad ogni ufizio e del numero progressivo dei medesimi… L’ufizio che non saprà render esatto conto del sacco reclamato dovrà pagare l’ammontare del medesimo, che è stabilito in L. 5 o 3,50 secondo che trattasi di sacchi di 1ª o 2ª dimensione. Per l’invio delle corrispondenze all’estero, oltrecché gli ufizi potranno servirsi dei sacchi ricevuti dalle stesse estere Amministrazioni, saranno pur anche provveduti di un competente numero di sacchi appositi portanti la dicitura Poste italiane, né di questi sacchi dovrà mai sotto alcun pretesto farsi uso pel cambio delle corrispondenze cogli ufizi interni del Regno. Quando avvenga che qualche sacco abbisogni di essere riparato verrà dall’ufizio che lo ha in consegna spedito alla Direzione compartimentale da cui dipende, e questa ne curerà la pronta riparazione e lo restituirà quindi al più presto all’ufizio speditore” (Bullettino postale 1868 n. 6). Più d’uno risulta “distrutto in un’aggressione” (Bullettino postale 1869 n. 10)


Sacco speciale. Invio cumulativo di corrispondenze a uno stesso destinatario, previsto dall’agosto 1965 nel servizio internazionale pagando per la raccomandazione, e/o l’espresso dal 31 marzo 1974, un’unica soprattassa pari a 5 volte il normale. Si trattava in pratica di un’agevolazione per gli editori di quotidiani, che sovente si trovavano a dover inviare a uno stesso destinatario all’estero – normalmente un altro editore – un certo numero di corrispondenze tutte importanti e urgenti.


Sacile. Località dell’Udinese in cui fra il 1944 e il 1946 furono create le più disparate e fantasiose tassazioni “d’emergenza”, probabilmente un modo per arrotondare lo stipendio.


Saggi di medicinali. Categoria di oggetti postali introdotta nel tariffario dal 1º luglio 1924 per agevolare le case farmaceutiche e promuovere la diffusione di nuovi ritrovati, mediante un’agevolazione superiore a quella degli altri campioni. La tariffa apposita durò fino al luglio 1965.


Saggio. Esemplare di carta-valore approntato per la presentazione alle Autorità competenti da cui ottenerne l’approvazione, oppure ai dirigenti e alla stampa per conoscenza. Nel primo caso può recare una vignetta o diciture più o meno diverse da quelle del valore poi realizzato, oppure essere di un tipo mai entrato in produzione (questa è la norma quando si tratta di saggi sottoposti da privati); fino al 1928 questi erano quasi sempre gommati e dentellati, ma non per questo va confuso con i “non emessi”, non trattandosi di materiale posto ufficialmente in vendita dalle Poste, anche se solo per collezione:. Nel caso di carte-valori da inviare per conoscenza ad autorità, giornalisti e altre Amministrazioni postali o da allegare al decreto d’emissione, gli esemplari sono preventivamente muniti di dicitura SAGGIO, CAMPIONE, SPECIMEN o simile, in soprastampa o mediante perforazione, oppure semplicemente demonetizzati con una barra trasversale.


Salonicco. Importante porto dell’Impero ottomano, capoluogo della Macedonia, in cui il 26 maggio 1908 l’Italia aprì un proprio ufficio postale; vi si utilizzarono prima carte-valori italiane senza soprastampa, poi con soprastampa in piastre emesse per tutto il Levante, e infine quelle nominative. Chiuso il 29 settembre 1911, allo scoppio della guerra italo-turca, fu riaperto nel febbraio 1913 e chiuse definitivamente nel novembre 1914 quando Salonicco, a seguito delle guerre balcaniche, fu annessa alla Grecia: in questo periodo usò normali carte-valori italiane.


SAM, Società Aerea Mediterranea. Prima compagnia italiana parastatale, costituita per volontà di Italo Balbo il 20 marzo 1928 dal Ministero dell’Aeronautica e dalla SIAI (Società Idrovolanti Alta Italia), a cui il successivo 8 giugno si aggiunse l’Isotta Fraschini; presidente fu nominato Francesco de Pinedo. Dal 21 aprile 1928 gestì le linee Roma-Cagliari e Brindisi-Valona, entrambe con idrovolanti SIAI. In seguito la Società, che aveva come marchio una rondine, ebbe terminali anche a Monaco, Vienna, Tunisi e Palermo, e in Albania collegò pure Scutari, Tirana e Coritza.


SANA, Società Anonima di Navigazione Aerea. Compagnia fondata a Genova il 19 gennaio 1925 da Rinaldo Piaggio, proprietario dell’omonima industria meccanica che, attraverso una consociata, costruiva su licenza Dornier gli idrovolanti Wal. Ebbe in gestione la linea Genova-Roma-Napoli-Palermo inaugurata il 7 aprile 1926, trisettimanale fino al settembre 1927 e poi giornaliera. Il 28 ottobre 1928 inaugurò anche le linee Roma-Siracusa-Tripoli e Roma-Genova-Marsiglia-Barcellona, prima settimanali e dal 1929 trisettimanali. Dal 1º settembre 1930 inaugurò la linea Genova-Barcellona-Algesiras (Gibilterra), utilizzata anche per il servizio di posta aero-marittima attraverso il nord Atlantico, mediante l’allacciamento ad Algesiras con i piroscafi del Lloyd Sabaudo in partenza per o in arrivo dal Nord America, con risparmio di almeno due giorni.


Sanesi, Nicola (Roma 1818-1889)Pittore e tipografo, verso il 1875 propose alle Poste saggi di cartoline postali, con e senza francobollo, recanti l’immagine dell’Italia turrita e della Lupa capitolina oltre che la sigla SPQR, forse destinate al distretto o alla sola città di Roma.


Sanità. Settore collezionistico comprendente documenti, bolli e suggelli che testimoniano la pratica della disinfezione in appositi centri o lazzaretti per evitare la diffusione di epidemie a mezzo della posta. (vedi Documenti sanitari di Cesare Ravasini, Trieste 1958), Bolli e documenti di sanità dell’Area italiana a cura di Mario Gallenga, Roma 1981, Storia della disinfezione postale in Europa e nell’Area mediterranea di Luciano De Zanche, Padova 1997).


San Marino. Piccolo stato al confine fra Romagne e Marche, ultimo esempio di Comune medievale che ha mantenuto intatte l’indipendenza e le antiche forme repubblicane, riuscendo abilmente a destreggiarsi fra le Signorie di Rimini e di Urbino e il Papato e in seguito, non accettando le offerte territoriali del console Napoleone, a ottenere una legittimazione internazionale dal Congresso di Vienna del 1815. Divenuta nel 1860 enclave del nuovo Stato italiano, già nel 1862 stabilì con questo un Accordo di buon vicinato, in regime di unione monetaria e doganale. Il suo servizio postale risale all’ottobre 1607, quando fu nominato un Postiglione “che vadi a pigliare et porti le lettere alla Posta di Rimino”, stipendiato con i proventi della tassa su ogni lettera in arrivo, da cui nessuno era esente. Un vero ufficio postale fu istituito nel 1833, ma si dotò solo di un bollo Affrancata, usato fino all’introduzione nello Stato Pontificio dei francobolli, che all’occorrenza erano però applicati a Rimini; soltanto dall’ottobre 1862 introdusse un bollo postale nominale e dal 1º gennaio 1863, visto l’aumentata richiesta di affrancare causata dalla nuova legge postale italiana, adottò unilateralmente i francobolli italiani, acquistati dall’ufficio di Rimini con l’aggio del 3%. Una prima Convenzione postale con l’Italia venne firmata il 7 febbraio 1865: San Marino adottava ufficialmente, anche se in via provvisoria, i francobolli italiani insieme alle tariffe e alla normativa postale del Regno, trattenendo parte del ricavato del servizio e mantenendo in più la tradizionale tassa di 6 cent. su ogni lettera in arrivo. Una seconda Convenzione, firmata il 2 marzo 1877, oltre all’emissione da parte di San Marino di carte-valori proprie, introduceva il principio di reciprocità nel servizio delle lettere e dei vaglia (le due Amministrazioni trattenevano “ciascuna per sé e per intero le tasse riscosse dai loro rispettivi uffici”) eliminando però la tassa sulle lettere in arrivo; una Convenzione paritaria anche per il servizio pacchi fu sottoscritta il 20 novembre 1895. Le tariffe postali per l’Italia e per l’estero sono le stesse vigenti in Italia, anche se talvolta adottate con qualche ritardo, mentre per l’interno San Marino ha dal febbraio 1899 un proprio tariffario. Oltre all’ufficio di Città vi sono quelli di Borgomaggiore dal 1º ottobre 1885 (prima era una semplice distribuzione), Serravalle dal 1º settembre 1905 (in precedenza collettoria, dotata di annullo dall’estate 1894), Dogana dal 1º luglio 1954, Domagnano dal 24 marzo 1983, Chiesanuova, Faetano e Fiorentino dal 18 giugno 1984, Acquaviva dal 29 luglio 1985 e Montegiardino dal 3 maggio 1986. San Marino vanta diversi primati storico postali: primo fra i piccoli Stati sovrani a emettere francobolli propri, primo al mondo nel 1894 nel creare un’emissione con fini di beneficenza che è anche la prima celebrativa in Italia e presenta quello che è tuttora il più grande francobollo in assoluto (quello del bustone da 5 lire); primo nell’area italiana ad adottare nel 1928 la validità illimitata per le carte-valori, dal 9 ottobre 1979 annulli ordinari figurati in tutti gli uffici, dal 3 maggio 1993 etichette di raccomandazione figurate e dal 1995 etichette Espresso, Via Aerea ecc di speciale disegno. E’ stato anche primo in Italia ad emettere foglietti (1937), cartoline per cambio d’indirizzo (1984), buste postali ordinarie (1987), francobolli olografici (1993) e francobolli-concorso (1997), oltre che il primo al mondo a porre in vendita una confezione speciale con il foglietto dedicato alla canzone italiana allegato al disco con le canzoni ricordate (1996).


Santa Maura, antico nome veneziano dell’isola di Leuca, nel Mar Ionio. Occupata dalle truppe italiane nel 1941 (in ritardo rispetto alle altre essendo in realtà un promontorio e perciò parte della Prefettura di Preveza), nei cui uffici furono in uso dal 1º settembre francobolli, cartoline e segnatasse italiani con soprastampa ISOLE JONIE. Esiste anche una soprastampa privata su francobolli greci, eseguita localmente nel giugno 1941, insieme ad altre intestate Cerigo e Paxo. Nel settembre 1943 tornò alla Grecia, in quel momento sotto controllo germanico.


Santi Quaranta (odierna Sarandë). Località costiera dell’Albania; vi operava un agente della Società di navigazione Puglia cui facevano capo le corrispondenze da e per l’ufficio italiano di Janina. Occupata il 2 ottobre 1916 dalla Marina italiana, vi fu aperto un ufficio postale che funzionò sino al 1919 usando normali carte-valori italiane. Esistono francobolli con una soprastampa privata di questa località. Dopo l’occupazione italiana del 1939 prese il nome di Porto Edda, in onore della figlia di Mussolini e moglie del ministro degli esteri Galeazzo Ciano, grande patrocinatore dell’occupazione.


Sardegna. Seconda isola del Mediterraneo per grandezza e popolazione, dopo il dominio genovese, pisano, aragonese e austriaco, fu data dal trattato di Londra del 1708 a Vittorio Amedeo II di Savoia in cambio della Sicilia. Durante la dominazione napoleonica i Savoia vi trovarono, malgrado fosse sovente agitata da rivolte popolari dovute alla sua impronta fortemente autonomista. Le persistenti strutture feudali furono abolite malgrado l’opposizione sia dei nobili che dei pastori, passati al brigantaggio, solo con la riforma albertina del 1836-39, che portò a una relativa ripresa politica ed economica e consentì finalmente di introdurre verso il 1850 un servizio postale organizzato come nel resto del regno.


Sardo. Relativo al Regno di Sardegna; aggettivo molto usato dai filatelisti (gli storici usano piuttosto piemontese) soprattutto per indicare i francobolli emessi da questo Stato.


Sardo-italiano. Definizione filatelica di francobolli, bolli e loro tipologie la cui ideazione avvenne durante il Regno di Sardegna ma che rimasero in uso o furono addirittura creati dopo la proclamazione del Regno d’Italia.


Saseno (Sazan). Isolotto disabitato dell’Albania, posto all’imbocco del golfo di Valona, fu occupato nell’agosto 1914 dall’Italia, che ne fece poi una base navale fortificata in base al Protocollo di Tirana del 3 agosto 1920. Il 6 febbraio 1923 vi fu aperta una ricevitoria postale telegrafica che usò normali carte-valori italiane tranne un breve periodo dall’aprile al giugno 1923 in cui dispose di francobolli propri.


Sassuolo. Cittadina del Modenese in cui nel 1945 il direttore dell’ufficio postale realizzò una versione molto approssimativa e ben poco filatelica di segnatasse, utilizzando vari timbri e dei fogli di carta colorata precedentemente dentellati, forse più per arrotondare lo stipendio che per effettiva carenza di carte-valori. Si conoscono 7 diversi tagli, che risultano regolarmente usati.


Satas. Marca di affrancatrici meccaniche francesi distribuite dal 1964 in Italia dalla F.A. Montalbano di Milano; ne risulta venduto un solo esemplare, alla MTC di Alfredo e Amos Tragni, di cui non si conosce l’impronta.


Savoia. Regione fra il Rodano, il lago di Ginevra e il Delfinato, nel 1416 venne eretta a ducato e assegnata ad Amedeo VIII della casa dei Savoia, che già la teneva dall’XI secolo. Con il passaggio dei Savoia in Piemonte, entrò a far parte di quello che divenne poi il Regno di Sardegna e ne seguì la storia fino al giugno 1860, quando fu ceduta alla Francia in cambio dell’aiuto ottenuto nella guerra del 1859 contro l’Austria.


Savona. Capoluogo ligure in cui a fine aprile 1945 il locale Circolo filatelico del Brandale ottenne dal Prefetto di soprastampare i francobolli della RSI in corso con la scritta “CLN Savona”; i piccoli valori furono effettivamente venduti alla posta e anche usati su normali corrispondenze.


Sboom. Contrario di Boom, definizione filatelica del periodo di intensa attività commerciale e di crescente vendita di novità filateliche, accompagnato da un frenetico aumento delle quotazioni, verificatosi a metà degli anni ’60. Nella primavera del 1966 lo Sboom ne rappresentò la brusca e prevedibile fine, che lasciò disillusioni e strascichi per tutti gli anni ‘70 e anche oltre.


SCADTA, Sociedad Columbo Allemana de Transportes Aereos. Compagnia aerea della Columbia che dal 1925, attraversi i consolati colombiani, iniziò a vendere i suoi francobolli in tutto il mondo, per prepagare l’inoltro aereo delle corrispondenze dirette in Colombia via mare dal porto di Barranquilla verso l’interno. Per diversi Paesi le forniture vennero appositamente soprastampate, ed esiste anche la serie con soprastampa I, Italia.


Scalanova (l’odierna Kusadasi). Località della Turchia a sud di Smirne compresa nella cosiddetta “zona d’influenza italiana in Anatolia”, venne occupata dall’Italia il 15 maggio 1919 in risposta all’occupazione greca di Smirne. Il successivo 3 giugno vi fu istituito un ufficio di posta militare (il nº 162) aperto anche ai civili, dotato di normali carte-valori italiane senza soprastampa; il 21 marzo 1921 fu trasformato in collettoria postale, che fu chiusa il 18 giugno 1923.


Scala valori. Sistema di controllo dei vaglia italiani, consistente in una serie di tasselli sovrapposti recanti la dicitura VALIDO FINO A LIRE… in ordine crescente di valore; al momento dell’emissione la scala valori viene tagliata in corrispondenza del limite massimo entro cui si trova la cifra da pagare, evitando così la possibilità di alterazioni dell’importo.


Scambista postale. Negli uffici di stazione, addetto allo scambio dei dispacci.


Scarpanto (Karpathos). La seconda per grandezza delle isole del Dodecanneso, a sud ovest di Rodi, occupata dagli italiani il 12 maggio 1912. Ebbe un ufficio postale e 4 collettorie, più 25 francobolli col proprio nome. I due aeroporti dell’isola furono i primi a passare in mano tedesca dopo l’armistizio dell’8 settembre. Chiuso all’arrivo degli inglesi, l’ufficio fu riaperto il 21 maggio 1945.


Scarsella. Piccola borsa, talvolta decorata con le insegne di un signore o di una città e solitamente appesa alla cintola, in cui i corrieri medievali custodivano le lettere.


Scarselliere. Il corriere che portava la scarsella.


Scarti di stampa. Esemplari tratti da fogli difettosi e per questo talvolta non completati. A partire da una certa data questi fogli venivano cassati con righe blu a matita prima di essere inviati al macero (dal quale sono stati talvolta salvati). Già a fine ‘800 gli esemplari non finiti giunti sul mercato sono stati talvolta “completati” per creare varietà pregiate; ad esempio sugli scarti dei francobolli del Matraire sono state aggiunte effigi rovesciate, oppure l’effigie al posto della cifra sui valori per le stampe.


Scatolette con valore dichiarato. Speciale servizio istituito il 1º luglio 1892 per consentire la spedizione, tra paesi aderenti all’apposita convenzione, di gioielli e oggetti preziosi entro scatolette di legno, non potendo le lettere assicurate per l’estero contenere altro che valori cartacei. “Le scatolette dovranno essere di legno e formate con assicelle di uno spessore non inferiore ad 8 millimetri. Non potranno eccedere le dimensioni di 30 cm in lunghezza, 10 cm in larghezza e 10 cm in altezza, né il peso di 1 kg” e “possono essere gravate di assegno.” Il servizio fu sospeso all’inizio della seconda guerra mondiale e mai più riattivato, tranne che nei rapporti con il Vaticano, con cui fu in vigore dal 1929 al novembre 1944 e dal dicembre 1948 al 1974.


Scelba, Mario (Caltagirone CT 5.10.1901 – Roma 29.10.1991). Avvocato, uomo politico, tra i fondatori della DC, fu anche Ministro delle Poste dal 21.6.1945 al 2.2.1947. In questa veste si distinse nel 1945, quando il Governo di Roma non aveva ancora giurisdizione sull’Alta Italia, nel negare la legittimità dei francobolli soprastampati dai CLN poiché i commemorativi erano riservati ad “avvenimenti di straordinaria importanza nazionale”, fra cui evidentemente per lui non rientrava la fine della repubblica fascista!


Scheda telefonica ocarta telefonica o telecarta. Speciale cartoncino con supporto magnetico, anche ricaricabile, emesso dalle Società telefoniche e utilizzabile per comunicazioni a mezzo di apparecchi appositamente attrezzati. Il relativo collezionismo, esploso nei primi anni ‘90, è stato quasi subito inflazionato dall’edizione incontrollata di esemplari pubblicitari, celebrativi, turistici e persino osé creati anche su richiesta di privati, con tirature limitate e subito incettate, e dall’intervento di Paesi che sovente non dispongono neppure degli apparecchi per utilizzarle. Dal 1993 l’Italia le ha vendute anche tramite gli uffici postali.


Schiava. Antico termine siciliano (e anche napoletano) per indicare la lettera con tassa a carico del destinatario.


Sciolto. Termine filatelico che indica un francobollo facente parte di una serie quando viene usato o venduto da solo.


Scoperto, allo o fuori sacco o anche fuori dispaccio. Inoltro di corrispondenze al di fuori dal dispaccio postale, con consegna da parte del personale viaggiante o dell’ufficio di stazione direttamente al destinatario o a un suo incaricato, effettuata su singole autorizzazioni delle Direzioni postali per agevolare particolari utenti. Tali plichi dovevano essere in buste rosse o con grande scritta FUORI SACCO, ed essere regolarmente affrancati come espresso, esclusi sin dal 1895 gli invii dei corrispondenti di quotidiani e periodici alle rispettive redazioni.


Scoverta o dal 1938 scoperta. Servizio ottenibile dai posti semaforici, che su richiesta avvisavano dell’arrivo di un certo bastimento a mezzo di telegramma con tassa a carico del richiedente.


Scritti non ammessi. Bollo in uso in alcuni uffici e in seguito cartellino modello 24-A di colore verde, introdotto nel gennaio 1894, usati per segnalare stampe,

biglietti di visita ecc. da tassare perché contenenti comunicazioni manoscritte.


Scudo. Moneta d’oro o d’argento di vario valore, adottata in diversi paesi, il cui nome derivava dallo “scudo” del sovrano o del Paese che appariva su una delle facce. Nell’800 in Italia esisteva lo Scudo pontificio di 100 baiocchi, sostituito il 19 giugno 1866 dalla Lira pontificia di 100 centesimi, equivalente alla Lira italiana.


Scutari (Shkodër). Città dell’Albania facente parte dell’Impero ottomano, in cui il 1º novembre 1901 l’Italia aprì un proprio ufficio postale, che utilizzò prima le carte-valori italiane, poi quelle con soprastampa ALBANIA, quindi i tipi con valore in piastre emessi per tutto il Levante, e infine una serie col proprio nome. L’ufficio aveva anche un proprio battello per i trasporti postali sul lago. Chiuso il 29 settembre 1911, allo scoppio della guerra italo-turca, riaprì nel febbraio 1913 e chiuse definitivamente il 31 dicembre 1922: in questo periodo usò normali carte-valori italiane più due francobolli e un biglietto postale nominativi.


SDA. Corriere espresso nato nel 1984, dal 1998 fa parte del Gruppo Poste Italiane.


Seborga. Paesino di montagna presso Bordighera IM che, sulla base di fatti risalenti al medioevo, nel 1995 si è dichiarato un principato indipendente, cominciando ovviamente ad emettere foglietti, cartoline postali e FDC.


Seconda scelta. Termine filatelico usato per indicare i francobolli che, pur non presentando difetti, non fanno fare salti di gioia: in buona conservazione ma con margini ridotti o irregolari oppure una dentellatura solo discreta, con una cattiva centratura e/o annulli pesantucci. Corrisponde all’inglese “fine”.


Sede. Era la vecchia Direzione compartimentale nella terminologia introdotta dalla Legge 29.1.1994, n. 71 che trasformava l’Amministrazione postale in Ente Pubblico Economico. A sua volta abolita dal 1º gennaio 1999.


Séez. Cittadina francese della Savoia, occupata dall’Italia nel giugno 1940. Dal 15 marzo 1941 vi furono introdotte le tariffe interne italiane e l’ufficio postale fu dotato di bolli italiani (che dal 1942 presentano la dicitura ZONA OCCUPATA) e di carte-valori del Regno. Dal 1º aprile 1943, come a Mentone, furono applicate le tariffe interne italiane anche per le corrispondenze dirette in Francia. Da non confondere con la frazione di Seez del comune di Saint-Pierre, in provincia di Aosta.


Seggiola. Termine filatelico per indicare un blocco di tre o più francobolli disposti a L.


Segnatasse. Speciale carta-valore postale utilizzata dalle Poste per segnalare sulle corrispondenze la tassa dovuta dal destinatario, in sostituzione delle semplici indicazioni a penna o a tampone usate fin dal ‘700. In Italia, come in alcuni altri Paesi o in determinati periodi, è impiegato anche come controvalore di altre tasse non di affrancatura, con funzione di controllo, e nella contabilità interna, sulle ammende al personale e a San Marino come marca da bollo. Il segnatasse fu introdotto per la prima volta in Francia nel servizio di posta rurale, per evitare frodi con le corrispondenze circolanti in ambito locale e pertanto senza possibilità di controllo: il pubblico doveva pagare la tassa solo se vi figurava il segnatasse. L’Italia introdusse il sistema nel 1863, ugualmente limitato alle corrispondenze circolanti nel distretto; dall’aprile 1865 nella Direzione compartimentale di Firenze l’uso fu esteso alle corrispondenze provenienti dallo Stato Pontificio, per rappresentare la tassa territoriale italiana e l’eventuale raccomandazione, in luogo delle normali cifre di tassa. Il 1º gennaio 1870 il sistema venne esteso dall’Italia, per la prima volta al mondo, a tutti i casi di tassazione. In diversi Paesi questa funzione è stata inizialmente svolta da normali francobolli: in Italia questo sistema fu usato nello Stato Pontificio sulle corrispondenze circolanti nell’ambito dell’ufficio di spedizione, applicando il francobollo al retro delle lettere.


Segnatasse vaglia. Speciali marche di controllo in uso fra il maggio 1924 e il giugno 1926 sui moduli vaglia filigranati di nuovo tipo, in aggiunta alla scala-valori. Queste marche, che non potevano essere cedute al pubblico neppure per collezione, rappresentavano l’importo della tassa riscossa per la spedizione; essendo questa proporzionale alla somma spedita, non era possibile aumentare fraudolentemente il valore del vaglia senza aggiungere altre marche recanti il medesimo bollo di partenza.


Segreto epistolare. Primo e classico esempio di tutela della privacy – “Il segreto delle lettere è inviolabile” – garantito prima dalle Poste e poi dal Governo stesso persino durante le guerre. Fino al 1915 solo le lettere “senza indirizzo o con indirizzo inintelligibile,” quelle “rifiutate dal destinatario” e le “non francate dirette ai luoghi pei quali è obbligatoria la francatura” potevano essere aperte dalle Poste ma “unicamente per riconoscere la firma dei mittenti e rinviarle loro”. Nel maggio 1915 iniziò invece il periodo della censura postale in tempo di guerra, per evitare la circolazione di notizie che potevano tornare utili ai nemici. Durante il fascismo fu attiva anche una censura politica sulle corrispondenze, mascherata da Ufficio Statistica.


Seguin, Giuseppe. Tipografo parigino, che aveva collaborato all’approntamento di saggi per il Regno delle Due Sicilie, autore di una serie di schizzi tipografici presentati nel dicembre 1864 alle Poste italiane con la speranza di ottenere un lavoro.


SEIS, Società Espressi Italia Settentrionale.Istituita poco dopo la CORALIT, con cui collaborava pur essendo in qualche caso in concorrenza grazie a tariffe più basse, operò con i suoi corrieri-ciclisti su varie direttrici fra il Veneto, la Lombardia e l’Emilia. Al retro delle corrispondenze veniva applicato un bollo in cartella con l’indicazione a matita della data e della cifra riscossa: fu approntata anche una serie di 5 francobolli che però non fece in tempo a entrare in uso.


Sella, Quintino (Sella di Mosco BI 7.7.1927 - 14.3.1884) Ingegnere, professore universitario di matematica, finanziere, uomo politico che lasciò una profonda traccia nell’Amministrazione dello Stato. Dopo aver conseguito un’approfondita cultura scientifica in Francia e Gran Bretagna, iniziò con Cavour la sua attività politica e amministrativa, divenendo deputato a soli 33 anni. Ministro delle finanze nel 1862 con Rattazzi e poi con Lamarmora e Lanza, nel 1862 si occupò della produzione delle nuove carte-valori postali e fiscali italiane, attraverso l’incarico affidato a Costantino Perazzi che portò alla scelta della De La Rue anche allo scopo di creare una Stamperia governativa italiana. Fu anche l’ideatore delle Casse Postali di Risparmio, oltre che uno dei fondatori del Club Alpino Italiano.


Semaforo. 1. Telegrafo ottico, consistente in una trave verticale, con tre ali mobili attorno ai perni, che si alzavano e abbassavano per formare delle combinazioni corrispondenti a lettere e cifre; era sistemato su tetti e torrette, in modo da essere visibile a distanza, formando catene di semafori che ritrasmettevano il messaggio fino a destinazione. Sostituito a metà Ottocento dal telegrafo elettrico, rimase però in uso fino all’arrivo della radiotelegrafia per comunicare con le navi in vista della costa, o fra la costa e alcune isole; nel 1897 in Italia ve ne erano 55.

2. Termine filatelico per indicare il tassello rettangolare contenente un cerchio colorato per ciascuno dei colori impiegati nella stampa, usato per controllo e presente sul margine dei fogli di francobolli di alcuni Paesi.


Semiordinari. Così erano definiti in Italia francobolli e altre carte-valori postali, e più in generale serie a soggetto tematico, emessi a partire dal 1973 su iniziativa del Ministero delle Poste in base a semplice Decreto ministeriale, come previsto per le serie ordinarie.


Semistatale. Così era definito un Ente posto sotto il patrocinio di un dicastero e pertanto a parziale carico dello Stato. Con funzioni statistiche e per frenare gli abusi in fatto di franchigia postale, dal marzo 1924 al dicembre 1925 questi Enti ebbero in uso speciali francobolli personalizzati.


Semiufficiale. Ambigua definizione filatelica tendente a dare un crisma di legalità a

produzioni puramente private ottenute da carte-valori in corso mediante repiquage, perforazioni e altri interventi non in contrasto con la normativa postale, oppure utilizzando la bollatura preventiva ammessa anche dalle Poste italiane fra il 1894 e il 1895.


Semplice. Normale, comune. “È considerata semplice la lettera ed il piego, il cui peso non oltrepassa i dieci grammi” (Istruzioni 1861). E’ normalmente definita “tassa semplice” quella corrispondente al primo porto-


Send Italia. Società fondata da diverse Agenzie di recapito, che dal 1990 ha eseguito per conto delle Poste il servizio di recapito espresso in 12 città italiane e in seguito altri servizi.


Serie. Insieme di francobolli e/o altre carte-valori, emessi più o meno contemporaneamente o raggruppati in base al disegno o al tema comune, secondo schemi che i filatelisti adottano per comodità di catalogazione e di vendita.


Serietta. Porzione di una serie di francobolli comprendente solo i valori più comuni.


Servente. Garzone, previsto negli uffici postali dell’800.


Servizi. Termine con cui i filatelisti indicano i francobolli per servizi speciali (posta aerea, espresso, posta pneumatica, pacchi postali) e per estensione anche carte-valori che con i servizi accessori non hanno proprio nulla a che spartire (segnatasse, pubblicitari, propaganda di guerra, marche di recapito autorizzato o per pacchi in concessione) ma che nei cataloghi sono di norma elencati come i precedenti dopo gli ordinari.


Servizio commissioni. Servizio speciale istituito nel marzo 1913 con cui le Poste si offrivano come tramite per ottenere certificati, licenze, legalizzazioni di atti, ecc. da comuni ed enti pubblici di altre località: oltre alla doppia tassa di affrancatura e raccomandazione del plico, per l’andata e il ritorno, era dovuto un diritto di commissione di 30 c. per ogni operazione, rappresentato dal luglio 1913 con appositi valori. Dal settembre 1923 il servizio fu limitato alla legalizzazione di atti, e dal luglio 1928 gli speciali valori furono sostituiti da normali segnatasse.


Servizio dei procacci. Nelle Provincie napoletane era così chiamato il trasporto delle merci e del denaro, che il 18 maggio 1863 venne affidato a privati, anche se “il servizio di trasporto dei gruppi di denaro col mezzo delle carrozze del corriere non ha potuto essere attuato in vista delle condizioni ancora eccezionali di quelle provincie meridionali” ovvero del brigantaggio.


Servizio di scoverta, vedi Scoverta


Servizio notturno. Lavoro effettuato durante la notte, per cui dal 1896 era prevista una indennità. Nel 1917 fu stabilito che “per la durata della guerra, il servizio di notte negli uffici postali e telegrafici, normalmente eseguito per turno dal personale maschile, può, quando necessità di servizio lo richiedono, essere affidato anche al personale femminile”.


Servizio novità. Abbonamento alle nuove emissioni di un Paese che viene svolto da Uffici filatelici, commercianti e circoli, quasi sempre a condizioni particolari.


Servizio Risposta Internazionale. Il servizio SRI (in francese CCRI, Corrispondences Commerciales Réponse Internationale, e in inglese IBRS, International Business Replay Service) consente di accludere negli invii diretti nei Paesi esteri aderenti al servizio una cartolina o una busta di peso non superiore ai 50 g che il destinatario può utilizzare per la risposta e rispedire in franchigia per via aerea, e la cui tassa postale è pagata al momento della consegna a destinazione. In pratica è lo stesso servizio ottenibile fin dal 1929 nel servizio interno, da parte di ditte che a fini pubblicitari o promozionali vogliono farsi spedire cartoline d’ordine o altre corrispondenze non affrancate, mediante un conto di credito speciale con cui pagano la sola tassa semplice degli oggetti che ricevono con questo sistema, oltre a una piccola provvigione. Il servizio è stato introdotto nel 1993 nei rapporti con Francia, Gran Bretagna, Svizzera, Norvegia, Danimarca, Irlanda, Zimbawe, Germania, Olanda e Romania (dal 3.2.1994); in fase sperimentale agli invii risposta è stata applicata solo la tariffa interna italiana, ora è leggermente superiore.


Servizio rurale. “Il servizio di posta rurale consiste nel far distribuire a domicilio e far raccogliere le corrispondenze nei Comuni privi di Ufizio postale, e nel provvedere al trasporto dei dispacci cambiati tra gli Ufizi di posta e le Distribuzioni rurali. In questo servizio, che viene esteso in proporzione dei fondi per esso annualmente stanziati dal Parlamento, il Ministero si servirà specialmente dell’opera degli stessi incaricati che già facevano simile servizio per conto dei Comuni. Gl’incaricati di raccogliere e distribuire le corrispondenze prendono il nome di portalettere rurali; quelli che fanno il trasporto dei dispacci vengono denominati pedoni rurali. In ciascun Comune viene posta almeno una cassetta per l’impostazione delle lettere... Il Ministero somministra gratuitamente le cassette, i Comuni provvedono al mantenimento di esse. Nelle borgate situate ad una distanza maggiore di un chilometro dal luogo dove è situata la cassetta postale, potrà esserne collocata un’altra a spese delle persone che ne fanno la domanda, purché la borgata trovisi sulla linea percorsa dal portalettere.” (Istruzioni 1861). Tra i successivi “miglioramenti nel servizio rurale” interessanti quelli del 1895 sperimentati in sole tre provincie, comprendenti il bollino R. Poste e un fischietto.


Sesto Calende. Nel maggio 1945 vi fu creato un costoso souvenir della Liberazione: una serie “indivisibile” di 9 francobolli soprastampati, venduti a L. 45 a favore del locale CLN presso due rivendite di generi di monopolio, e non alla posta.


Se-tenant. Termine inglese usato per indicare francobolli diversi uniti fra loro.


Sezione ambulante. Nel servizio degli uffici ambulanti, squadra di impiegati e serventi in viaggio.


Sezioni riunite. Denominazione di appositi uffici sorti alla fine 1888 ma – almeno nei primi periodi – non documentata. Con il riordino conseguente alla nascita del Ministero PT furono previste e attuate le Direzioni Principali, le Direzioni Provinciali e quelle Locali. All’interno di esse, a seconda dell’importanza delle sedi, operavano diverse Sezioni: Arrivi e Partenze, Distribuzione, Cassa, Vaglia e Risparmi, Computisteria e Corrispondenza, mentre le Sezioni Telegrafiche funzionavano separatamente. Ma la sera e nei giorni festivi, quando “rimangono chiusi l’ufficio di Cassa e quello dei Vaglia, le Direzioni debbono affidare all’ufficio raccomandazioni o ad altre Sezioni autorizzate dall’Organo centrale, la generalità dei servizi postali, la vendita e il pagamento delle cartoline vaglia nonché l’emissione e il pagamento dei vaglia telegrafici”. Fu così che le Direzioni Provinciali, tenuto conto della disponibilità di idonei locali, a partire dagli anni ’90 riunironoalcune Sezioni preesistenti, dotandole nel contempo di specifiche funzioni amministrative e contabili, coordinate dal Cassiere Provinciale; di qui le definizioni “SEZIONI RIUNITE” o “SERVIZI RIUNITI” che, una volta entrate nel lessico burocratico-postale, finirono anche nella corona di alcuni bolli a partire dagli inizi del Novecento.


Sfax. Località della Tunisia in cui era presente una forte colonia italiana con cui l’ufficio postale italiano di Tunisi pare abbia organizzato nel 1861 un collegamento, segnalato sulle corrispondenze locali da un bollo in cartella POSTA SFAXINA.


Shanghai. Porto della Cina in cui il Console italiano nel marzo 1920 “autorizzò” il capitano Del Piano, atterrato da quelle parti durante il raid aereo Roma-Tokio, a soprastampare un piccolo quantitativo di francobolli e una cartolina postale con la dicitura diagonale “Shanghai” e nuovo valore in dollari e cents; alcuni esemplari furono usati per il corriere aereo, composto di 22 lettere, 13 cartoline e un giornale.


Sicilia. La maggior isola del Mediterraneo, la cui posizione strategica ha sempre fatto gola a molti. Gli ultimi a conquistarla, nel 1734, furono i Borbone, che vi trovarono rifugio quando il regno di Napoli fu loro sottratto dai Francesi. Nel 1816, al suo ritorno a Napoli, Ferdinando IV unificò i suoi domini proclamandosi re delle Due Sicilie col nome di Ferdinando I. Nel 1830 gli successe il figlio Ferdinando II, la cui diffidenza verso le novità lo portò tra l’altro all’adozione di tariffe postali unitarie e del francobollo solo nel 1858 nei domini di qua dal Faro e dal gennaio 1859 in Sicilia: e se accettò di vedere sui francobolli siciliani la sua sacra effigie, si cautelò dagli sfregi con l’introduzione di speciali annulli a ferro di cavallo. L’Amministrazione generale delle Poste di Sicilia e la Direzione generale dei Telegrafi di Sicilia furono soppresse il 1º maggio 1861, e le provincie siciliane formarono un solo Compartimento, con sede a Palermo. In tale data iniziò anche il servizio vaglia ma solo a Palermo.

Durante la Seconda Guerra mondiale fu la prima regione italiana occupata dagli Alleati, tra il luglio e l’agosto 1943 (Pantelleria e Lampedusa erano state prese l’11 e il 12 giugno), divenendo causa della crisi politica che portò alla caduta del fascismo e all’armistizio dell’8 settembre. Il servizio postale civile fu riattivato gradualmente a partire dal 24 agosto 1943, e furono utilizzati francobolli stampati a Washington dal Bureau of Engraving and Printing, validi anche come segnatasse e per usi fiscali. Tali valori restarono in corso anche dopo la restituzione della Sicilia alla sovranità italiana, il 12 febbraio 1944, nell’impossibilità di ottenere forniture di carte-valori dal Poligrafico fino alla liberazione di Roma: la loro validità ebbe termine il 30 settembre 1944.


Sigillo. Punzone usato per imprimere sigle, stemmi e diciture ufficiali sui suggelli in ceralacca delle lettere e dei dispacci.


Sima, Società Italiana Macchine Affrancatrici, di Milano,la prima ditta italiana a brevettare e produrre queste macchine, nel 1927. Il primo modello era a valori fissi, con 8 affrancature a scelta fra 0,05 e 5,00 con possibilità di applicare sulla stessa lettera più impronte con un solo datario.

Nelle macchine installate fino al 1932 l’impronta era caratterizzata dal datario a cerchio semplice con tre stelline distanziate in basso; in seguito fu usata una sola stellina.


Simi. Una delle isole del Dodecanneso, 15 miglia a nord di Rodi, occupata dall’Italia il 19 maggio 1912, una settimana dopo le altre. Ebbe un ufficio postale e 25 francobolli personalizzati. Un commando inglese occupò l’isola il 18 settembre 1943, con l’appoggio di un’unità rodesiana e della guarnigione italiana, ma dovettero evacuare due mesi dopo. L’occupazione tedesca ebbe termine già nel dicembre 1944 con lo sbarco di un contingente anglo-indiano; l’ufficio postale, subito chiuso, fu riattivato solo il 21 maggio 1945.


Sindaci. Solo dal 1º gennaio 1864 venne ufficializzata la franchigia per tutte le corrispondenze d’ufficio dei sindaci, dal 1863 ottenibile solo tramite prefetture, sottoprefetture e giudici di mandamento. Dal 1º gennaio 1875 la franchigia fu sostituita nella maggior parte dei casi dalla riduzione del 50% sulle tariffe postali, esclusi i servizi accessori, purché l’affrancatura fosse regolarmente pagata in partenza. Dal marzo 1975 è stata reintrodotta l’esenzione dalle tasse postali nel carteggio fra i sindaci o diretto a particolari autorità e uffici; dal 1º aprile 1977 è stata abolita ogni agevolazione.


Singolo isolato. Dicesi di francobollo usato da solo e in unico esemplare su corrispondenza (esclusi gli interi postali) regolarmente affrancata. Di particolare interesse storico postale solo quando si tratta di francobolli emessi per precise tariffe, soprattutto se di scarso uso; nel caso di alti valori e di porti multipli più servizi accessori, la coincidenza tariffaria con un unico francobollo è un fatto di pura casualità, quando non c’è di mezzo un mittente filatelista!


Siracusana. Nome dato dai filatelisti alla serie e ai singoli francobolli di piccolo formato emessi a partire dal 1953 e illustrati da Vittorio Grassi con “una testa muliebre cinta di corona turrita, ispirata stilisticamente dalle antiche monete siracusane del terzo periodo, raffigurante l’Italia turrita”. Ha avuto corso effettivo fino alla comparsa della serie Castelli, nel 1980, passando attraverso i vari tipi di filigrana, di stampa, di fluorescenza adottati in quei 27 anni. (vedi Siracusana, la variazione infinita, Poste Italiane 1995)


SISA, Società Italiana Servizi Aerei.Compagnia fondata a Trieste nel 1921 dai fratelli Cosulich, proprietari dei Cantieri Riuniti dell’Adriatico a Monfalcone e produttori di velivoli Cant, nonché fondatori di una Scuola di pilotaggio a Portorose. Il 1º aprile 1921 la SISA inaugurò in Italia il servizio aereo regolare, postale e di trasporto passeggeri, con la linea Trieste-Venezia-Pavia-Torino, prima settimanale poi giornaliera, mediante idrovolanti da 4 passeggeri. Il 15 ottobre 1926 fu inaugurata anche la Trieste-Zara con scalo facoltativo a Lussinpiccolo; il periplo adriatico, con le linee fra Venezia, Ancona e Zara, venne completato il 15 dicembre 1928.


Siwa. Oasi egiziana occupata nel luglio 1942 dalle forze italiane. Qualcuno (pare un ufficiale carrista) celebrò l’evento mediante una soprastampa a mano OASI DI SIWA OCCUPAZIONE MILITARE ITALIANA su francobolli egiziani, mai passata per posta.


Slovenia. Stato della Iugoslavia occupato nel 1941 dall’Italia, che si annesse la provincia di Lubiana; a sua volta fra il 1945 e il 1954 occupò e poi si annesse parte della Venezia Giulia.


Smirne (Izmir).Importante porto della Turchia in cui il 16 maggio 1908 l’Italia aprì un proprio ufficio postale, che utilizzò prima i francobolli italiani e le cartoline con valore in piastre emessi per tutto il Levante, poi una serie col proprio nome. Chiuso il 29 settembre 1911, allo scoppio della guerra italo-turca, fu riaperto il 1º dicembre 1912 e nuovamente chiuso il 30 settembre 1914, all’inizio della prima guerra mondiale. Poiché il Vilajet di Smirne era compreso nella cosiddetta “zona d’influenza italiana in Anatolia”, vi furono sbarcate truppe italiane che dal 1º marzo 1919 ebbero a disposizione un ufficio di posta militare (nº 171) il quale fu largamente utilizzato anche dal pubblico fino alla sua chiusura, il 15 giugno 1923: in questo periodo usò solo normali carte valori italiane, anche se nel giugno 1922 furono inviati 5 francobolli e 2 cartoline postali con soprastampa SMIRNE e valore in piastre, che ebbero però scarso impiego.


SMOM, vedi Sovrano Militare Ordine di Malta


Solari. Ditta milanese che nel 1919 introdusse in Italia il sistema dei francobolli-moneta mediante gettoni in alluminio imbutito contenenti francobolli da 5, 10, 25 e 50 cent. protetti con celluloide, da usare in sostituzione delle equivalenti monete di cui vi era carenza. Si conoscono con una ventina di pubblicità diverse, impresse a rilievo sul retro. (vedi Unificato Super, sotto I francobolli moneta)


Soldati. Per lungo tempo l’unica agevolazione, anche in tempo di guerra, fu la tassa ridotta per lettere semplici e vaglia loro diretti dai famigliari. Nel 1866 si stabilì inoltre che le lettere spedite tramite un ufficio di posta militare e non affrancate pagassero in arrivo la tassa semplice e non quella più elevata introdotta dal 1863. La franchigia per le corrispondenze dei soldati “di terra e di mare” in zona di operazioni fu introdotta per la prima volta nel 1896, per le truppe in Eritrea. A partire dalla guerra del 1915-18 la franchigia fu normalmente concessa solo tramite speciali cartoline postali, distribuite in numero stabilito per ciascun militare, esclusi gli ufficiali.


Soldo. Moneta di piccolo taglio in uso in diversi Stati italiani. Nel Regno Lombardo-Veneto dal 1º novembre 1858 era un centesimo di fiorino. Nel granducato di Toscana era fino all’ottobre 1859 un ventesimo di Lira toscana. Nel regno d’Italia era così chiamata la moneta da 5 cent. fino alla Seconda guerra mondiale.


Solferino. Termine di gran moda dopo l’omonima battaglia del 1859 in cui fu sparso molto sangue per indicare una gradazione di rosso violaceo.


Sollum. Località egiziana occupata nel settembre 1940 dalle truppe italiane. Qualcuno pensò di celebrare l’evento tramite un timbro in legno con la dicitura SOLLUM 14.IX.40 impresso su francobolli di Libia.


Somalia. Seconda colonia italiana, nata dal trattato commerciale concluso nel maggio 1885 con il sultano di Zanzibar che consentì nel 1889 di imporre il protettorato prima ai sultani di Obbia e dei Migiurtini e quindi – dopo l’occupazione di Ataleh (detta Itala) – sulla costa del Benadir sino al fiume Giuba. Con protocollo del 4 marzo 1891 Italia e Gran Bretagna delimitarono le loro zone d’influenza in questa parte del Corno d’Africa, e subito dopo l’Italia affittò dal sultano di Zanzibar le “stazioni” di Brava, Merca, Mogadiscio e Uarscec, 60 km a sud di Mogadiscio, poi acquistate per 144.000 sterline nel 1905. Ma fu soltanto nel 1908, dopo un periodo di colonizzazione privata da parte della Società del Benadir, che il territorio fu eretto a Colonia col nome di Somalia: la definitiva “pacificazione” (ovvero la completa sottomissione dei vari sultanati) si ebbe però solo nel 1927, dopo l’annessione dell’Oltre Giuba. Il servizio postale ebbe inizio nel Benadir sotto protettorato italianonel novembre 1903, e utilizzò subito proprie carte-valori, imposte dal fatto che la moneta allora circolante era la rupia indiana: solamente dal 1926, con l’introduzione della lira, furono talvolta usati francobolli e interi postali del Regno, con o senza soprastampa. Oltre alla serie con intestazione BENADIR e valore in anna e besa, venduta già dal marzo 1902 per collezione dalla Società del Benadir (che per errore ebbe una tiratura tale da essere sufficiente fino al 1926, con varie soprastampe, persino per l’Eritrea), la Somalia ebbe una propria serie “pittorica” solo fra il 1932 e il 1936. Il servizio postale aereo ebbe inizio dal 7 novembre 1935. In seguito alla conquista dell’Etiopia, confluì con l’Eritrea in un unico sistema coloniale denominato Africa Orientale Italiana. Con l’occupazione britannica del 1941 il servizio postale civile fu sospeso, e riprese solo il 13 aprile 1942 usando carte valori inglesi prima soprastampate MEF (Middle East Forces), poi dal gennaio 1943 EAF (East Africa Forces) e infine dal 1948 – quando ormai da un anno l’Italia aveva rinunciato alla sua sovranità sulla Somalia – BMA (British Military Administration) o BA SOMALIA. Dal 1º aprile 1950 la Somalia fu posta dalle Nazioni Unite sotto amministrazione fiduciaria italiana (AFIS). A seguito della guerra civile, il contingente italiano che dal dicembre 1992 al marzo 1994 ha operato nell’ambito dell’operazione Restore Hope ha fruito di un servizio di posta militare con bollo intestato ITALFOR IBIS SOMALIA; ha organizzato anche un servizio di posta civile, distinto dal bollo POST MOGADISCIO GPO 6 (SOMALIA), essendo le poste somale ormai inesistenti.


Sopraccarta (o sopracarta). 1. Involucro che conteneva la lettera a mo’ di busta.

2. Soprascritta, parte esterna del foglio-lettera piegato.


Sopraccoperta. Involucro che conteneva la lettera a mo’ di busta, sopraccarta.


Soprascritta. 1. Facciata anteriore delle corrispondenze, su cui è scritto l’indirizzo del destinatario. “L’applicazione dei francobolli deve farsi sul margine superiore della soprascritta.” (Istruzioni 1861)

2. Arcaico nel senso di indirizzo.


Soprastampa o sovrastampa. Stampa aggiuntiva impressa su carte-valori postali

esistenti per mutarne il valore, attualizzare emblemi o diciture istituzionali, correggere eventuali errori, creare rapidamente e con poca spesa dei valori celebrativi. I collezionisti inglesi definiscono overprint la soprastampa che non muta il valore facciale dell’esemplare-base e surcharge quella che invece ne altera il prezzo di vendita.


Soprattassa o sovrattassa. Tassa supplementare, dovuta in aggiunta all’affrancatura ordinaria per fruire di un servizio accessorio, ad esempio quello espresso o aereo, o come aggravio per le corrispondenze non affrancate o affrancate insufficientemente.


Soscrizione. 1. Firma apposta in calce a una lettera o documento.

2. Dicitura che appare nel margine inferiore dei francobolli; comprende solitamente il nome della stamperia, del bozzettista e dell’eventuale incisore e l’anno di prima emissione.


Sospetto di contravvenzione da accertarsi. Intestazione di un cartellino rosso introdotto nel 1889 in sostituzione della prescritta annotazione a penna destinato alle corrispondenze in franchigia.


Sottobrigadiere. Sorvegliante dei portalettere. “I Brigadieri dei Portalettere ed i Sottobrigadieri sono incaricati di invigilare i Portalettere nella distribuzione delle corrispondenze a domicilio e nella levata delle lettere dalle cassette postali.” Il loro numero era in funzione di quello dei portalettere: se i portalettere erano da 10 a 20 bastava un sottobrigadiere, da 20 a 30 un Brigadiere e un Sottobrigadiere, oltre i 60 due Brigadieri e un Sottobrigadiere ogni 20 portalettere. (Regolamento del 1861)


Sotto coperta. Sistema privato di spedizione di lettere, corrispondente al dispaccio delle poste. Le lettere, dirette a persone diverse, erano poste entro una “coperta” con un diverso indirizzo, solitamente quello di un forwarder che le inoltrava poi singolarmente a destinazione.


Sotto fascia. Sistema di spedizione di stampe, libri, quotidiani ecc., che consente di tenere raggruppato l’oggetto ma senza sigillarlo. Sulla fascia è inoltre possibile scrivere l’indirizzo.


Sottotipo. Esemplare di una carta-valore che mostra una sensibile diversità nel disegno o nei testi, presente in una o più posizioni del foglio o in una parte della tiratura, oppure nella tonalità di colore, nel tipo di carta, filigrana, gommatura, dentellatura, fluorescenza o in altre caratteristiche di alcune provviste, solitamente derivanti da cause tecniche e non da precisa richiesta delle Poste.


Sovraccarico (dall’inglese surcharge), vedi Sovrapprezzo


Sovrano Militare Ordine di Malta. Istituito nel 1091 come Ordine dei Cavalieri ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme o Gerosolimitani, poi dei Cavalieri di Rodi dal 1309 e dei Cavalieri di Malta dal 1522, con l’occupazione francese di Malta del 1798 perse ogni sovranità territoriale. Trasferito definitivamente a Roma nel 1834, ha però mantenuto un proprio ordinamento giuridico e vanta poteri sovrani, mantenendo relazioni diplomatiche con diversi Stati. Il 20 maggio 1966 ha anche istituito proprie Poste magistrali, con uffici nella sede dell’Ordine sull’Aventino (Piazza Cavalieri di Malta 4) e nel Palazzo di via Condotti 68, e ha iniziato a emettere francobolli, cartoline postali, aerogrammi e segnatasse che però sono riconosciuti validi solo da alcuni Stati, in base a singole Convenzioni limitate nel tempo che non si basano sul regime di reciprocità ma sul pagamento di un compenso da parte dell’Ordine per il servizio di trasporto e recapito. Fino al 2004, in mancanza di un riconoscimento dell’UPU e di una Convenzione con l’Italia, l’Ordine non ha potuto svolgere alcun effettivo servizio postale, neppure fra i suoi due uffici, senza infrangere le leggi italiane; e anche la posta diretta ai paesi convenzionati deve viaggiare in plichi regolarmente affrancati con francobolli italiani in base alle tariffe italiane. Scopo dichiarato delle emissioni dell’Ordine, il cui facciale era espresso in scudi suddivisi in 12 tarì e 240 grani, era la vendita ai collezionisti per finanziare le attività umanitarie svolte dallo SMOM in alcuni Paesi. Solo nel novembre 2004 è stata firmata una Convenzione con Poste Italiane S.p.A. che riconosce validi i francobolli emessi dal 1º gennaio 2005 con valore in euro “per l’affrancatura di corrispondenza impostata all’interno delle sedi” dell’Ordine e diretta in Italia nonché in “Stati esteri che hanno stipulato o stipuleranno convenzioni postali con il Sovrano Militare Ordine di Malta. Per le spedizioni dirette a tutti gli altri Paesi gli oggetti saranno affrancati con francobolli italiani o mediante macchina affrancatrice di Poste Italiane.” I servizi ammessi riguardano solo le corrispondenze e le stampe, in base alle tariffe italiane. Tutto il servizio è svolto da Poste Italiane con mezzi e personale propri, e lo SMOM paga “un corrispettivo pari alle tariffe previste per l’interno e per l’estero vigenti in Italia”, come qualunque altro utente.


Sovrapprezzo o più raro soprapprezzo. Tassa aggiuntiva imposto su alcune carte-valori postali, oltre al normale valore di affrancatura, a scopo di beneficienza, a favore di organizzatori di manifestazioni, o come rimborso delle spese di produzione. Il sovrapprezzo, che può essere più o meno elevato, non va conteggiato nell’affrancatura: il francobollo del 1995 da L. 750+2250 pro alluvionati era venduto a 3.000 lire ma serviva solo ad affrancare una lettera semplice, tariffa 750 lire.


Spagna. Paese mediterraneo funestato tra il luglio 1936 e l’aprile 1939 da una violenta guerra civile a cui l’Italia fascista partecipò fornendo armi e volontari agli insorti contro il governo repubblicano. Al servizio dei militari italiani fu creata la Posta speciale 500 con 12 uffici di posta militare più alcune sezioni e cinque posti di scambio, a cui dall’agosto 1939 subentrò il Servizio speciale M.I.S., Missione Italiana in Spagna; erano usate le normali carte-valori italiane, più una cartolina in franchigia con risposta approntata a Roma, e una semplice in franchigia approntata localmente da varie unità, entrambe caratterizzate dall’assenza di riferimenti all’Italia, se si esclude la lingua.


Spagnolli, Giovanni (Rovereto TN 26.10.1907 – 5.10.1984) Senatore dal 1953, ministro della Marina mercantile dal 1963 al 1966 e ancora nel 1968, presidente del Senato, fu Ministro delle Poste dal 23.2.1966 al 23.6.1968. A lui si deve il piano inteso a dare un nuovo assetto ai servizi gestiti dallo Stato e a quelli in concessione alla Sip e all’Italcable. Apprezzato dai collezionisti avendo fatto incenerire lo stock ministeriale, ripristinò anche gli annulli speciali e, da buon collezionista qual era, fu spesso presente a manifestazioni filateliche.


Spago. Usato dalla posta per tenere uniti pacchetti ecc., formare dispacci ecc. Per la chiusura dei veicoli, dei sacchi speciali e dei panieri usati per il servizio dei pacchi era prescritto l’uso di “spago animato”, cioè con l’anima di fil di ferro.


Spalato (Split). Città della Dalmazia, capoluogo dell’89ª provincia italiana, creata il 7 giugno 1941 con l’annessione di territori tolti alla Iugoslavia: il promontorio di Traù (Trogir) e le isole di Brazza, Curzola, Lissa e Meleda. Disponeva nel 1941 di 28 uffici postali e telegrafici. Nel settembre 1943 fu occupata da truppe croate filonaziste e poi annessa alla Croazia, che vi introdusse le proprie carte valori il 16 marzo 1944.


Spallino, Lorenzo (Cefalù PA 24.9.1897 – Como 27.5.1962) Avvocato, senatore nel 1948, fu Ministro delle Poste dal 26.7.1960 al 27.5.1962. È ricordato come il “ministro dello stock”: con i francobolli invenduti si illudeva di introitare miliardi con cui costruire case per i postelegrafonici, dimostrando di non conoscere nulla di mercato e di avere pessimi consiglieri. Sua anche la decisione di togliere di mezzo gli annulli speciali, considerati tutti pubblicitari e poco vantaggiosi per le casse postali, e soprattutto apprezzati dai collezionisti!


Sparre, Pehr Ambjörn (Karlskrona, Svezia, 10.6.1828 – Parigi 21.3.1921). Conte, ingegnere e inventore, direttore di produzione della carta per la Banca di Svezia, produsse i primi francobolli del suo paese; grazie anche al matrimonio con Teresita Barbavara, nipote del Direttore generale delle Poste italiane, nel luglio 1862 riuscì a ottenere, insieme ai fratelli Pellas di Genova, il contratto per la fornitura della nuova serie di francobolli previsti dalla riforma postale in vigore dal gennaio 1863, illustrati con lo stemma di Savoia. Le difficoltà nell’approntamento della tipografia, i continui ritardi e la contemporanea scoperta da parte italiana della De La Rue portarono il 4 marzo 1863 alla rescissione del contratto, quando risultavano pronti solo alcuni fogli definitivi del 15 c. verde.


Spataro, Giuseppe (Vasto CH 12.6.1897 – Roma 30.1.1979) Avvocato, tra i promotori della Democrazia cristiana, sottosegretario in vari dicasteri e presidente della RAI, fu Ministro delle Poste dal 28.1.1950 al 16.7.1953, un record, e ancora dal 15.2.1959 al 25.3.1960. Nel 1952 chiuse e riorganizzò l’Ufficio filatelico, decretò l’incenerimento delle giacenze delle nuove emissioni e operò concretamente per contenere il numero delle nuove emissioni provvedendo anche a migliorarne l’aspetto tecnico-artistico. Nel 1959-60 promosse la pubblicazione de I francobolli dello Stato italiano, opera voluta dal direttore generale De Caterini e dal Capo del servizio Poste, Renato Lillini.


Spedizioni miste. Spedizione di oggetti postali rientranti in diverse categorie – campioni senza valore, manoscritti, stampe e in seguito anche le merci dei pacchetti postali – in un unico plico aperto, anche con lettera di accompagnamento, ammessa dal 1877 con varie formule successive di affrancatura, ma normalmente in base alla tariffa dei manoscritti.


Sperimentale. Definizione utilizzata da alcuni cataloghi per dare dignità ai francobolli per giornali del 1860/62 con effigie al posto della cifra che in realtà sono creazioni filateliche postume ottenute dai cospicui residuati della stamperia Matraire, come scriveva già nel 1913 il Fiecchi sulla Gazzetta dei Filatelisti n. 46/47 defininendoli “lavorucci postumi di chi ebbe in mano i fogli senza cifre e la testina originale di V.E.II” che “a titolo di curiosità si possono mettere in collezione, ma purché costino poco; poco più di 1 lira l’uno!”


Spezzatura. Termine filatelico per indicare un esemplare scompagnato di una serie.


S.P.M. Sue proprie mani (vedi)


Sporadi. Arcipelago dell’Egeo a nord del Dodecanneso, formato dalle isole di

Samo, Icaria e Furnì, occupato dalle truppe italiane nella primavera del 1941. Dal 19 giugno al 22 agosto 1941 la sezione staccata dell’ufficio di posta militare 550, istituita a Samo, vi usò un insolito bollo con dicitura SPORADI. A Samo fu anche istituito un ufficio telegrafico italiano.


Sportello. Negli uffici più importanti, ogni scomparto in cui è diviso il servizio al pubblico, ciascuno con un proprio addetto: lo sportello filatelico è, ad esempio, quello in cui si vendono carte valori per collezione.


Squadra Italiana.Bollo introdotto nel 1864 per segnalare le corrispondenze “dall’interno dello Stato per gli equipaggi dei R.i legni che si trovano nelle acque di Tunisi, e viceversa,” che erano assoggettate alla tassa interna.


SR, sigla in uso nel servizio telegrafico per indicare, in preambolo, che si tratta di avviso di servizio tassato, e relativa risposta, con cui viene chiesta o data la ripetizione di un telegramma.


S.S.P. Sardegna Servizio Pubblico. Bollo previsto dalla Convenzione postale franco-piemontese per segnalare le corrispondenze d’ufficio che, se dirette a enti o funzionari esclusi dalla franchigia, pagavano in arrivo la tariffa semplice interna; fu sostituito dal bollo I.S.P. nell’ottobre 1861. Dal 1.7.1862 indicava Svizzera Servizio Pubblico in base alla nuova Convenzione con questo paese.


ST, sigla in uso nel servizio telegrafico per indicare, in preambolo, che si tratta di avviso di servizio tassato, tranne quelli qualificati con SR.


Stabilimento poligrafico per l’Amministrazione dello Stato. Creato dall’ampliamento della stamperia romana del Ministero della Guerra, affiancò l’Officina Carte Valori di Torino a partire dal 1924, soprattutto con produzioni litografiche, e fu alla base del nuovo Poligrafico. Ne fu direttore amministrativo Enrico Petiti, poi direttore dell’Officina carte-valori del Poligrafico.


Stabilimento postale. Sinonimo di ufficio postale, il luogo in cui è “stabilito” l’ufficio. Termine usato da fine ‘800.


Staderini. Stamperia romana che a partire dal 1928 ha stampato francobolli per San Marino, il Vaticano e lo SMOM.


Staffetta. Corriere, anticamente a cavallo e di recente motorizzato, incaricato del trasporto di lettere e messaggi urgenti.


Stampa. Riproduzione in più copie di un originale (disegno, testo, fotografia) mediante il passaggio di inchiostro da, o attraverso, una matrice a un supporto cartaceo, tessile, plastico, metallico ecc. I sistemi di stampa sono raggruppabili in quattro tipologie: stampa rilievografica (tipografia, flessografia, xilografia) in cui le parti stampanti sono a rilievo e imprimono l’inchiostro sulla carta come avviene con i timbri; stampa incavografica (calcografia, fotocalcografia, rotocalco) in cui le parti stampanti sono incise in una lastra, e la carte assorbe l’inchiostro che si deposita negli incavi; stampa planografica (litografia e offset) in cui la stampa avviene in base al principio di repulsione fra grassi e acqua; stampa permeografica (serigrafia) in cui l’inchiostro passa attraverso un setaccio, impermeabilizzato nelle parti che non devono essere stampate. Un disegno o un testo possono anche essere riprodotti senza l’uso di inchiostri, creando un rilievo sulla carta, compressa tra una matrice a sbalzo e una contromatrice perfettamente coincidente, oppure in filigrana durante la produzione della carta. L’introduzione delle carte-valori postali ha comportato la necessità di riprodurre su un unico foglio più riproduzioni perfettamente identiche di un medesimo soggetto, evitando inoltre che potesse essere imitato facilmente dai falsari: di qui l’esigenza, sentita fin dal 1840, di utilizzare metodi di stampa e di realizzazione delle matrici a elevata tecnologia e pertanto poco accessibili al pubblico e alle medie stamperie, e l’introduzione di particolari accorgimenti come il fondo di sicurezza antiriproduzioni, la carta con filigrane apposite, fili metallici, fili di seta, o la stessa dentellatura.


Stampa evanescente o incompleta. Difetto di stampa tipico del rotocalco dovuto a inchiostrazione carente o mancante a seguito di un “salto” del rullo inchiostratore-


Stampalia (Astipaléa). Una delle isole del Dodecanneso, la più occidentale e distanziata. Fu la prima ad essere occupata dall’Italia, il 28 aprile 1912, e fino al 1920 fu la principale base operativa italiana nell’Egeo. Ebbe solo una collettoria, e ciò malgrado 25 francobolli a proprio nome. Nel settembre 1943 vi fu un tentativo inglese di occupazione, rientrato ancor prima dell’arrivo dei tedeschi. Dopo la loro resa, nel maggio 1945, la collettoria fu chiusa dagli inglesi e riaperta nel giugno seguente.


Stampati franchi. Bollo franco in uso in Piemonte dal 1856 per l’affrancatura preventiva di periodici e stampati, recante il nome della località e un valore che dal 1860, con l’estensione del sistema in tutta Italia, fu solo di 1 o 2 c. Inizialmente di forma circolare, ebbe in seguito una particolare forma ovale sagomata; era di norma impresso in rosso. Dalla fine del 1862 fu sostituito dal bollo Periodici franchi. Vedi Bollo preventivo


Stampe. Categoria di oggetti comprendente giornali, circolari a stampa, fotografie ecc. che non rientrano fra le corrispondenze non contenendo notizie “attuali e personali”, e pertanto hanno usufruito delle tariffe più miti sino agli inizi del 2000.


Stampe augurali. Cartoncini recanti auguri di vario tipo, solitamente in busta aperta, inizialmente ammessi come stampe e solo dal 1º settembre 1905 previsti con una propria tariffa, un po’ meno agevolata ma sempre obbligatoria, che è stata eliminata dal 1º giugno 1995.


Stampiglia. Timbro, bollo. “La stampiglia di cui certi funzionari sono autorizzati a servirsi per la franchigia delle proprie corrispondenze d’ufizio”; ”La stampiglia, che in seguito a tali studi venne adottata, è composta di punti, e porta nel mezzo un numero progressivo” (Bollettini 1863 e 1866)


Statistica delle corrispondenze. Rilevazione a cui erano obbligati gli uffici postali, per fornire un quadro preciso della loro attività e, complessivamente, della situazione generale. Nel 1863 furono creati un ufficio centrale apposito e speciali modelli, per evitare che gli uffici postali e le distribuzioni fornissero cifre più elevate del reale per evitare declassamenti.


Stato. In filatelia è usato per indicare le caratteristiche di una varietà costante in una fase della tiratura: I stato, II stato ecc.


Stato civile. Poiché i registri di stato civile un tempo erano tenuti dai parroci, agli inizi del Regno ne era ammessa la spedizione in franchigia a lettera chiusa e piego fasciato.


Stato dei Presidi. Entità geopolitica di notevole importanza strategica creata in Toscana dal re di Spagna Filippo II a metà del Cinquecento, comprendeva inizialmente il promontorio dell'Argentario, e in seguito l’isola d'Elba. Occupato dagli austriaci dal 1707 al 1737, dal 1737 al 1801 passò al Regno di Napoli. Nel 1801 fu inserito dai Francesi nel Regno di Etruria finché il congresso di Vienna ne fece parte del Granducato di Toscana.


Stato della Chiesa, vedi Stato pontificio


Stato pontificio o Stato della Chiesa. L’insieme dei territori soggetti al potere temporale del papa, costituito alla metà del primo millennio e continuato fra alterne vicende fino al consolidamento dovuto prima ai grandi papi del Rinascimento, che ne fecero una forte signoria da Roma a Bologna, e poi a quelli della Controriforma, che lo trasformarono in uno Stato centralizzato e assolutista su modello monarchico. Risale a questo periodo l’istituzione dei primi servizi di posta con relative tariffe e l’adozione da parte di alcuni appaltatori di bolli postali a secco, due primati mondiali. Il successivo declino, causato dall’oppressivo potere teocratico che impediva lo sviluppo di una classe mercantile e borghese, sfociò nell’occupazione napoleonica, che smembrò il territorio fra vari Stati. Ripristinato nel 1815 dal congresso di Vienna, fu coinvolto nei vari moti risorgimentali, e solo l’intervento austriaco e poi francese consentì al papa di mantenere il potere temporale. L’ingresso nella lega postale austro-italica portò nel 1852 all’introduzione di tariffe postali moderatamente uniformi e del francobollo, usato sia per affrancatura che in veste di segnatasse. Nel 1859 soffrì il distacco delle Legazioni delle Romagne, mentre l’anno successivo perse l’Umbria e le Marche, occupate dai piemontesi con la scusa di correre a fermare Garibaldi che da sud minacciava di prendere Roma. Solo l’appoggio di Napoleone III consentì di conservare il Lazio; ma quando questi fu detronizzato dalla guerra con la Prussia, Vittorio Emanuele II ne approfittò per entrare a Roma, il 20 settembre 1870, ponendo fine allo Stato della Chiesa, ai francobolli pontifici e al potere temporale dei papi. E dando inizio alla cosiddetta questione romana. Vedi Provincie Romane


Stazione di posta, o rilievo. Luogo in cui si fermavano le diligenze, le vetture-corriere e i corrieri per il cambio dei cavalli e del postiglione. Comprendeva l’alloggio del mastro di posta e del postiglione, la stalla e un locale di ristoro (e in qualche caso anche di riposo) per i viaggiatori. Sulla porta erano affissi le insegne (di solito lo stemma reale e il corno o la trombetta, distintivi del servizio) e un manifesto con le tariffe; di notte vi era un lume acceso e un postiglione di guardia.


Stazione ferroviaria. Equivalente della stazione di posta dopo l’introduzione delle strade ferrate, in vari casi era sede di un ufficio postale e normalmente disponeva di cassette d’impostazione. Fino agli inizi del Novecento era normale recarvisi per impostare direttamente agli ambulanti.


Steiner. Marca di affrancatrici meccaniche prodotte e distribuite dal 1955 dalla Helios Calcolatrici di Portoferraio, dal 1965 Helios SpA di Dresano di Melegnano MI.


Stelle. Disegno della prima filigrana italiana a tappeto, coprente l’intera superficie del foglio o della bobina senza alcuna dicitura marginale o interna, in uso a partire dal 1955. Ne esistono 4 varianti, dovute alla diversa cartiera e al metodo di produzione


Stemma governativo. Presente su diversi nteri postali, era vietato usarlo sulle cartoline private, almeno in formato e posizione tale da ingenerare confusioni.


Stereotipia. Processo di riproduzione di una matrice tipografica tramite l’impressione su un cartone, detto flano, nella quale viene fusa un certa quantità di lega. Talvolta il termine stereòtipo è usato come sinonimo di cliché.


Stock ministeriale. Complesso delle rimanenze di francobolli italiani fuori corso emessi tra il 1861 e il 1950 che il Ministero delle Poste tentò di vendere all’asta dal dicembre 1861, malgrado le proteste del mondo filatelico; i 148 lotti avrebbero dovuto fruttare almeno “9 miliardi di lire”, da destinare alla costruzione di case per i postelegrafonici. In varie tornate furono però venduti solo 20 lotti, con un incasso di neppure 150 milioni, così che alla fine, nel dicembre 1966, il Ministero decise di lasciar perdere, e lo stock rimasto fu incenerito il 27 febbraio successivo.


Storia postale. 1. Narrazione sistematica di fatti d’ordine organizzativo, procedurale, politico, sociale, economico ecc. relativi alla posta, ai suoi servizi e ai sistemi di affrancatura, in un determinato paese o in un particolare periodo. I primi esempi di studi storico postali elaborati secondo una precisa metodologia risalgono alla fine dell’800: da citare in particolare i volumi del Cresto sulla legislazione postale in Italia (Milano, 1894), di Emilio Diena sui francobolli di Modena (Modena, 1894) e di Sicilia (Londra, 1905), di Luigi Clavari e Severino Attili su La vita della posta (Bari, 1905), e gli articoli sulle poste antiche apparsi dal 1896 su Il francobollo a firma di Achille Sassi, che insieme al Diena fu tra i primi a usare il termine “Storia postale”.

2. Branca e impostazione del collezionismo filatelico che si interessa alla storia della posta attraverso la raccolta, lo studio e l’analisi di ogni tipo di documento, oggetto o documentazione relativi ai servizi postali, dagli oggetti di corrispondenza alla normativa, dalla modulistica alle carte valori, dalle bollature ai riferimenti iconografici d’epoca, eventualmente elaborati e sistemati in collezioni. In Italia se ne iniziò a parlare negli anni ‘60, dando luogo a numerosi articoli su che cosa fosse realmente, fino a che fu elaborata dalla FIP una “definizione” di collezione di storia postale, a fini di concorso, che in effetti indicava solo di che cosa dovesse essere composta, ovvero soltanto lettere e altri documenti viaggiati o usati, con esclusione di francobolli nuovi e saggi, giudicati esclusivo oggetto della filatelia tradizionale: una concezione fondata sugli oggetti da collezionare ed esporre anziché all’impostazione e alla metodologia da seguire che porta a confusioni e assurdità, escludendo ad esempio la presentazione delle carte-valori postali nuove – quasi non fossero di per sé una documentazione dell’evoluzione della posta come servizio, come tariffe, e nelle sue valenze socio-politiche e di costume – e includendo invece le collezioni marcofile che, se impostate come pura classificazione, sono di pretto stampo filatelico. Si veda in proposito “Il nocciolo della questione” di Franco Filanci (Notiziario ASIF n. 180), poi ampliato nel 1989 con “Una lezione di storia (postale)” (Cronaca filatelica n. 141).


Strade Ferrate Toscane. Società ferroviarie del Granducato di Toscana che, in assenza della privativa postale di Stato, in cambio dell’obbligo di trasportare i sacchi di posta del servizio pubblico (accompagnati da un corriere che pagava regolarmente il biglietto), si occupavano anche del trasporto e del recapito delle corrispondenze, seppure soltanto nelle località toccate dalle rispettive linee. Le tariffe, identiche per tutte le società, erano di 1/2 paolo (poi 3 crazie, e 15 cent.) per ogni lettera, e 1 paolo ogni 2 once per plichi e pacchi fino a 2 libbre: solo nel tragitto Firenze-Pistoia il porto della lettera fu di 2 crazie. Per il servizio postale utilizzavano particolari bolli FRANCA oppure DA ESIGERE 3 CRAZIE (o 15 CENT. dal 1860) ed eccezionalmente anche le etichette del servizio pacchi, come segnatasse. Questi servizi postali privati continuarono a funzionare anche dopo l’annessione al Regno di Sardegna e durante il regno d’Italia fino al 31 dicembre 1862, non essendo stata imposta in Toscana la privativa postale fino alla legge di riforma del 1863. (Vedi Le strade ferrate, le diligenze, i telegrafi in Toscana di Filippo Bargagli Petrucci e Pierluigi Ciucci, Firenze 1985)

Rimando


Striscia. In filatelia, tre o più esemplari affiancati o sovrapposti, ancora uniti fra loro.


STT-VUJA o VUJNA. Slobodni Teritorij Trsta - Vòjna Úprava Jugoslavenske (Nàrodne) Àrmije, Territorio Libero di Trieste - Amministrazione Militare dell’Esercito (Popolare) Iugoslavo, sigla ufficiale della Zona B di Trieste.


Succursale. Ufficio postale stabilito “a comodo del Pubblico nelle città principali” in cui ne esiste già uno, definito principale (o un tempo Direzione locale).


Suchard. Noto produttore svizzero di cioccolato, che a fine ‘800 usò largamente le

cartoline postali in funzione promozionale, imprimendovi al retro allegre immagini pubblicitarie e facendone anche omaggio a chi richiedeva i suoi cataloghi: diverse illustrazioni furono stampate anche su cartoline postali umbertine, in bruno o in verde.


Sue proprie mani. Servizio a pagamento in vigore in alcuni Paesi con cui si garantiva al mittente che la consegna di una raccomandata fosse effettuata al destinatario in persona. Un tempo in Italia la consegna nelle mani del destinatario era ottenibile semplicemente con l’indicazione “a lui solo” sull’indirizzo.


Suffumigazione o fumigazione, disinfezione, disinfettazione,purificazione. Sistema un tempo usato anche in posta per evitare il diffondersi di epidemie di colera e di peste, frequenti fino a tutto l’800, in quanto si riteneva che – oltre ai corrieri – anche le lettere potessero favorire il contagio. Malgrado fosse del tutto inutile, per vari secoli invalse l’uso di passare le lettere su vapori di cloro o fumi di resine e altre sostanze, dopo averle tagliuzzate e bucherellate; e per attestare l’avvenuta disinfezione si imprimevano poi dei timbri detti di sanità.


Suggello. Sistema di chiusura di lettere e buste consistente in una goccia di ceralacca, un’ostia o un’etichetta (suggello gommato) applicati in modo da fermarne i lembi ed impedirne l’apertura, e solitamente personalizzati con l’impronta di un sigillo o un bollo d’ufficio per garantirne l’inviolabilità.


Suggello gommato. Etichetta ufficiale, solitamente dentellata e gommata, utilizzata dagli uffici postali in luogo della più scomoda ceralacca per sigillare i dispacci o per richiudere le corrispondenze lacerate, aperte per errore, per rilevare l’indirizzo del mittente, ecc.; usata in particolare dagli ambulanti per i quali l’uso della ceralacca poteva essere rischioso. Alcuni cataloghi elencano i suggelli gommati di Danimarca, Norvegia e altri Paesi come “francobolli di ritorno”, il che è una balla!


Supplente. Sostituto di un Commesso. “Essendo persone di speciale fiducia dei Commessi, spetta esclusivamente ai medesimi la loro scelta. Questi sono però tenuti ad ottenerne l’approvazione del Direttore compartimentale” (Regolamento).


Susa (Sousse). Città della Tunisia in cui risiedeva una “numerosa colonia italiana”, inizialmente servita postalmente dall’agenzia della compagnia di navigazione Rubattino finché il 1º ottobre 1880 l’Italia non vi istituì un ufficio postale, dotato inizialmente di francobolli con soprastampa ESTERO e dal 1890 delle normali carte-valori del Regno. Come gli altri di Tunisi e La Goletta l’ufficio italiano, di 2ª classe, venne chiuso il 3 marzo 1897.


Svizzera. Le poste elvetiche crearono a partire dal 1849 delle agenzie postali anche in Italia, in appoggio al servizio prima delle diligenze e poi delle ferrovie sulle varie linee che univano i due Paesi: del Sempione (Iselle, Domodossola, Gravellona, Arona), del Gottardo (via Chiasso, Camerlata o Intra, Varese), dello Spluga (Chiavenna, Colico, Lecco), del Bernina (Tirano, Sondrio, Colico), del Maloja (fino a Chiavenna) e della Valtellina (Bormio, Tirano). Le agenzie di Luino e di Domodossola erano veri uffici di scambio, gestiti da personale svizzero, che facevano da intermediari fra le Poste svizzere e quelle italiane, o le ferrovie, per la consegna e ricezione di dispacci e pacchi, anche con valore dichiarato. Le altre, gestite anche da italiani, avevano compiti più limitati, relativi solo al traffico tra la Svizzera e le varie località in cui operavano. L’ultima, quella di Domodossola, fu ufficialmente chiusa il 30 settembre 1991.

Dal gennaio 1995, a seguito dell’apertura dei mercati e della riduzione della privativa postale, le Poste svizzere hanno iniziato a operano direttamente in Italia tramite la Mondial Speed srl, poi Swiss Post International.


Svolazzo.Termine filatelico indicante il tipo di annullo con la sola dicitura Annullato introdotto negli uffici postali del Regno di Napoli nell’agosto 1860. Questi bolliin corsivo e arcuati, tutti differenti uno dall’altro, furono causati dalla scoperta che il precedente ANNULLATO in cartella, identico per tutti gli uffici, istigava gli impiegati postali alla frode, potendo essere “ribattuto” su esemplari già usati.