I termini, le accezioni, le sigle usate nella normativa delle Poste, nella consuetudine postale e dai collezionisti,e le località e i personaggi della storia postale.

di Franco FIlanci, AIFSP

C o Ci. Bollo usato nel Regno Lombardo-Veneto dal 1845 “per contrassegnare le lettere pei Casellisti” come figura nella richiesta della Direzione di Bergamo a Vienna del 4 febbraio 1845. Da alcuni filatelisti è stato erroneamente interpretato come “Controllo”.


Cablogramma. Telegramma trasmesso tramite cavi sottomarini


Cachet. Termine filatelico indicante i grandi timbri figurati, solitamente privati, applicati soprattutto negli Stati Uniti e in aerofilatelia su buste e cartoline primo giorno o primo volo per renderle più gradevoli e interessanti. Furono molto usati dalle poste di San Marino tra il 1948 e il 1977 anche sulla normale corrispondenza per ricordare eventi particolari.


Cadente. Corrente, e quindi che sta per terminare: epistolarismo riferito al mese.


Caduto. Scorso, passato: epistolarismo riferito al mese.


CAI-Post, dall’acronimo diCorriere Accelerato Internazionale. Servizio postale creato dall’Italia sul modello del Data-Post inglese, con una propria rete autonoma; basato solo sul peso, senza distinzione fra lettera, stampa o pacco, assicurava la consegna entro un tempo prefissato e prevedeva – in caso di ritardo non dovuto a forza maggiore – un rimborso pari alla differenza tra l’importo pagato e la tariffa di un pacco aereo di ugual peso per la medesima destinazione. Iniziò a operare il 3 gennaio 1983 con i primi 4 uffici, due a Roma e due a Milano, ma soltanto per l’estero. Solo in seguito fu esteso al servizio interno come Postacelere.


Calabria citeriore e Calabria ulteriore. Antica suddivisione della regione in base ai fiumi Neto e Savuto, ancora presente nell’elenco delle Direzioni provinciali istituite nel 1870, equivalenti a Cosenza (citeriore), Reggio Calabria (ulteriore 1ª) e Catanzaro (ulteriore 2ª).


Calchi (Kalki o Karki o Halki). Una delle isole del Dodecanneso, a sole 6 miglia ad est di Rodi. La R. Nave Duca di Genova la raggiunse l’8 maggio 1912 e catturò l’ufficiale e i 13 soldati della guarnigione turca. Ebbe una collettoria postale e 25 francobolli col suo nome. Fu occupata dai tedeschi dopo la resa di Rodi, l’11 settembre 1943. All’arrivo degli inglesi la collettoria fu chiusa e riaperta solo nel giugno 1945.


Calcografia. Classico sistema di stampa a mezzo di matrici metalliche, solitamente in rame, incise in cavo, utilizzato a partire dal XV secolo per la riproduzione di disegni. L’incisione viene eseguita a bulino direttamente sulla lastra (o con la tecnica dell’acquaforte, sulla speciale vernice spalmata sulla lastra) che viene poi esposta all’acido nitrico, che la corrode solo in corrispondenza dei segni; il disegno è interamente formato da tratti, a meno che non sia stata usata la tecnica dell’acquatinta, che consente effetti di chiaroscuro grazie all’uso di una polvere granulare prima dell’esposizione all’acido. All’atto della stampa l’inchiostro steso sulla lastra si deposita nelle cavità mentre dalla superficie viene eliminato con un panno o altri mezzi; sulla lastra viene poi appoggiato e premuto il foglio di carta, leggermente inumidito così che “assorba” meglio l’inchiostro dagli incavi. Nella realizzazione dei francobolli la duplicazione dell’incisione originale (conio) avviene a mezzo di una rulletta contenente una o più impronte “negative” del conio, premuta contro la lastra di acciaio tenero, che sarà poi temperato una volta completato il lavoro. Le stampe calcografiche si distinguono sia dall’esecuzione a tratteggio del disegno sia dai tratti leggermente rilevati, soprattutto nei punti con maggior inchiostrazione, cui corrisponde sul retro un leggero incavo. Sono possibili anche riproduzioni a più colori con un’unica lastra, mediante mascherine che consentono di inchiostrare alternativamente solo determinate parti dell’incisione prima di ciascuna stampa: nelle zone di confine tra due colori, questi ovviamente si mescolano in maniera variabile. Fino agli anni ‘50 la stampa calcografica è sempre a umido, ovvero utilizza carta con percentuali di umidità del 15-35%, necessaria – unitamente alla pressione – per “assorbire” l’inchiostro dagli incavi; oltre a produrre restringimenti non omogenei nella carta al momento dell’essiccazione, l’elevata umidità causava un’alonatura di colore su tutto il francobollo. A seguito di esperimenti iniziati nel 1953 presso il Bureau of Engraving and Printing statunitense, fu messo a punto un sistema a secco che, grazie a una maggior pressione e all’uso di inchiostri più fluidi e carta più spessa e rigida, consente di ridurre l’umidità al 5-10%; in tal modo la carta non si restringe e rimane più bianca e lucida, e il disegno risulta più netto e vivo. Il sistema calcografico ha dato origine nel ‘900 alla fotocalcografia che, nella versione su rotativa, è nota come rotocalco.


Calendario. Termine filatelico indicante una curiosa forma di collezione in cui figura una corrispondenza viaggiata per ogni giorno di un determinato arco di tempo, sia esso il periodo di validità di un francobollo (se breve), il suo primo o ultimo mese d’uso, o anche una particolare situazione storico-postale (ad esempio i primi mesi della presa di Roma, nel 1870).


Calendario postale. Cartoncino da appendere o volumetto che, oltre all’elenco dei giorni con santi e fasi della luna, riportava informazioni sui servizi postali e telegrafici, e relative tariffe. In voga fra il 1870 e l’ultima guerra, erano annualmente prodotti da vari editori per la vendita ai portalettere; questi li distribuivano a fine anno in cambio di qualche moneta che in tal modo non figurava come mancia, vietata dalle norme postali (vedi 100 anni di Auguri di Beppe Ermentini, Roma 1988)


Calimno (Kalymno e negli anni ‘30 Calino).Una delle isole del Dodecanneso, la quarta da nord, che il 12 maggio 1912 l’arrivo delle navi da guerra Pisa e San Marco liberò dalla guarnigione turca. Un proclama dell’Ammiraglio Presbitero che affidava al Municipio di Calimno l’amministrazione dell’isola “sotto la supervisione del Governo Italiano” portò all’emissione di 3 francobolli, stampati a tempo di record, che pare siano stati effettivamente usati dal 21 maggio ai primi di giugno quando il Gen. Ameglio, Governatore militare del Dodecanneso, li fece confiscare, inviando nel contempo i valori italiani che l’ufficio di Calimno cominciò a usare da metà giugno. Ebbe un ufficio postale e 25 francobolli col suo nome. Nel settembre 1943 gli Inglesi, dopo aver occupato Lero, si assicurarono la cooperazione della locale guarnigione italiana e inviarono rinforzi, che però in ottobre furono sopraffatti dalla controffensiva tedesca. Chiuso dagli inglesi il 12 maggio 1945, l’ufficio postale riaprì solo il 4 luglio successivo.


Calzone. Tipolitografia romana avviata nel 1881 dal torinese Ettore Calzone come ampliamento della sua attività di cartolaio in via del Corso, che agli inizi degli anni ’90 si trasformò in uno stabilimento all’avanguardia, tanto che nel 1895-96 le Poste gli affidarono la stampa delle prime cartoline postali commemorative, almeno per quanto riguarda l’illustrazione. Negli anni ‘20 fu rappresentante della De La Rue per l’Italia.


Cambio. 1. Operazione mediante la quale le carte-valori dichiarate non più valide vengono per alcuni mesi sostituite dagli uffici postali – se in buone condizioni – con altri valori in corso; il cambio è previsto anche a fronte di esemplari guasti o inservibili.

2. Servizio di acquisto e vendita di valute estere effettuato anche dai principali uffici postali a partire dal 1991, dopo alcuni anni di esperimenti in località turistiche.


Camera dei Deputati. Oltre a un proprio ufficio postale, dal novembre 1890 al 1901 ebbe anche il privilegio di cartoline postali apposite, con uno stemma di tipo diverso impresso a sinistra anziché al centro. Dal 1902 al 1916 si accontentò di comuni cartoline postali con lo stemma stampato in occhiello al retro.


Camera di commercio di Milano. Durante gli scioperi che paralizzarono l’Italia dal 20 aprile al 20 maggio 1920, organizzò insieme ad altri enti e Camere di commercio locali sia un servizio di trasporto e recapito a Milano e provincia, sia un servizio di collegamento postale con altre città: in tal caso le corrispondenze erano poi affidate all’ufficio postale del luogo per il recapito. Per il pagamento del servizio (lettere per città 20 c., lettere fuori città 35 c. fino a 10 g e 50 c. fino a 20 g o per ogni 10 g in più) furono utilizzati appositi francobolli, ottenuti inserendo il valore sulle vignette promozionali della rivista L’Industria meccanica. In quasi un mese di attività furono smistate circa 40.000 corrispondenze. (vedi Creazione di uno speciale servizio e di marche di posta privata a Milano 1920, di Alfredo E. Fiecchi, Sorani 1975)


Campi Dux o Campi GIL, Gioventù Italiana del Littorio. Istituiti per l’addestramento e l’indottrinamento fascista di giovani e attivisti, ai quali era concesso tra i vari premi di scrivere cartoline postali affrancandole con soli 10 cent. anziché 30.


Campione. Esemplare di carta-valore inviato in visione alle Amministrazioni postali estere e in qualche caso ad autorità e uffici postali, demonetizzato previa soprastampa o perforazione con diciture CAMPIONE, SAGGIO, SPECIMEN, MUESTRA e simili.


Campione d’Italia. Cittadina sulla sponda orientale del lago di Lugano, enclave italiana in territorio svizzero; grazie alla sua posizione isolata – e pare su sollecitazione della CIA statunitense in cerca di una base che non coinvolgesse la Svizzera – dopo l’8 settembre 1943 non aderì alla Repubblica Sociale ma si dichiarò fedele al governo reale. Sospeso il traffico postale con la RSI dal febbraio 1944, a seguito di un accordo con le Poste di Berna, dal maggio 1944 l’ufficio di Campione utilizzò propri francobolli, validi solo per la Svizzera e il Liechtenstein, annullati con un bollo datario figurato; per gli altri paesi si utilizzavano i francobolli elvetici, che però venivano annullati in transito a Lugano. L’accordo restò in vigore fino al 31 maggio 1952, ma i francobolli italiani tornarono definitivamente nell’ufficio di Campione solo dal 1º marzo 1957, poiché fino a quella data la sola moneta circolante a Campione era il franco svizzero: in pratica, se l’Italia voleva sostituire i francobolli elvetici, doveva soprastampare in franchi i valori italiani o predisporre una serie speciale in valuta svizzera, cosa che in effetti venne presa in considerazione!


Campioni di medicinali o saggi di medicinali. Ebbero una tariffa agevolata rispetto agli altri campioni dal gennaio 1924 al luglio 1965, agli inizi del ventennio soprattutto in funzione delle campagne di profilassi lanciate dal governo.


Campioni senza valore. Plichi, sacchetti o scatolette, ben confezionati ma facilmente verificabili, contenenti piccole quantità di merce o saggi di produzione di nessun valore commerciale effettivo. In alcuni Stati dell’Italia preunitaria godevano già di agevolazioni, solitamente un terzo della tariffa delle lettere; in seguito vennero parificati ai manoscritti e dal 1874 alle stampe, finché dal 1º marzo 1913 ebbero una propria tariffa. Dal 1874 non ebbero corso se non affrancati, e l’eventuale lettera d’accompagnamento doveva affrancarsi a parte.


Cancelleria. Nel Regno delle Due Sicilie, ufficio comunale incaricato di portare e prelevare la posta dal più vicino ufficio postale.


Canea (Chanià) o La Canea. Città e porto dell’isola di Creta, nella parte occidentale posta sotto controllo italiano dal 1897 al 1914 nell’ambito del primo intervento di una forza multinazionale di pace. Il 16 gennaio 1900 vi fu aperto anche un ufficio postale italiano che usò inizialmente le normali carte-valori del Regno più uno speciale francobollo da 1 piastra, e dal novembre 1906 dei valori appositamente soprastampati. L’ufficio chiuse il 30 novembre 1914, quando Creta fu annessa alla Grecia.


CAP, vedi Codice di Avviamento Postale


Capecelatro, Antonio, Funzionario delle poste borboniche, poi al Ministero della Marina e dal 1880 al 1886 Direttore generale delle Poste.


Capitanata. Antico nome della provincia di Foggia, presente nell’elenco delle Direzioni provinciali istituite nel 1870 e usato ancora durante il ventennio.


Capodanno. Giorno che per le poste ha sempre significato sopralavoro (“Avvicinandosi la fine dell’anno, epoca in cui si suole, specialmente dalle direzioni dei giornali e dai librai, inviare per mezzo della posta strenne, calendari ed altri opuscoli di regalo pel nuovo capo d’anno, si raccomanda agli impiegati tutti delle poste di usare la massima cura e diligenza…”, Bollettino 11.1865), e nell’Ottocento uffici aperti. Caratteristico a fine Ottocento l’uso di annulli insoliti (all’estero definiti jour de l’an) come i vecchi bolli lineari, talvolta degli Antichi Stati, affidati ai serventi extra per la bollatura dei biglietti augurali.


Capolinea. Impiegato superiore degli uffici ambulanti.


Capotreno. Sulle linee minori, non servite neppure da un messaggere, o quando un piego postale doveva viaggiare senza l’accompagnamento di un impiegato postale,fin dal 1864 il capo-convoglio era tenuto al trasporto dei dispacci, compresi quelli delle raccomandate, da consegnare al primo procaccia o alla prima stazione utile. Dagli anni ’30 fu anche previsto che, sulle corrispondenze sciolte ricevute, usasse come annullatore il bollo a compostore di cui era da sempre dotato (vedi Luigi R. Cataldi & Franco Filanci, Anche quel bollo è un Compostore, su Storie di Posta vol. 20, speciale n. 23).


Caproni. Industria aeronautica fondata nel 1917 a Vizzola Ticino da Giovanni Caproni, che aveva realizzato il suo primo aereo nel 1910. Produsse numerosi velivoli a uno e più motori e nel settembre 1940 sperimentò con successo il primo aereo a reazione al mondo, il Caproni-Campini.


Carantano. Antica moneta di rame austriaca, del valore di 5 cent.


CARE, Cooperative for American Remittances to Europe. Organizzazione statunitense che nel 1945 venne in aiuto dei Paesi europei più disastrati, in particolare Francia e Italia, istituendo dei pacchi donocontenenti fino a 5 kg di viveri, indumenti, medicinali, articoli da toeletta ecc. (erano esclusi i generi di monopolio) del costo di 10 dollari, che i cittadini statunitensi potevano spedire a conoscenti e amici o devolvere a chi ne faceva richiesta. Questi pacchi-dono, oltre a essere esenti da tasse doganali, restrizioni annonarie e altri controlli, furono oggetto di un servizio istituito il 27 novembre 1945 con funzioni umanitarie, in un momento in cui ancora non funzionava il servizio dei pacchi postali neppure per l’interno. Il destinatario era avvertito dell’arrivo del pacco con un modulo apposito tassato come un avviso di ricevimento mediante gli speciali francobolli doppi per pacchi, con cui lo si avvisava che pagando 10 lire in più poteva ottenerne il recapito a domicilio, che oltre i tre giorni era dovuta la tassa di custodia, e che dopo un mese il pacco sarebbe stato ceduto alla Croce Rossa.


Caricato. Versione italiana del francese Chargé, assicurato o meglio raccomandato, talvolta usata nella prima metà dell’Ottocento.


Carnàro. 1. Nome usato da Gabriele D’Annunzio al posto di Quarnàro per indicare il golfo a sud-est dell’Istria, in particolare nella sua “Reggenza Italiana del Carnaro” a Fiume; con il Regio Decreto Legge 23 febbraio 1924 che istituiva la nuova “provincia del Carnaro” l’Italia adottò ufficialmente la versione dannunziana.

2. Provincia istituita nel febbraio 1924 con capoluogo Fiume e un piccolo entroterra, ampliata nel giugno 1941 con l’annessione all’Italia della cosiddetta Zona Fiumano-Kupa e delle isole di Arbe e di Veglia.


Carnet. Termine francese usato anche dai filatelisti italiani più esterofili per indicare il libretto, ovvero una confezione di francobolli comprendente uno o più blocchi riparati da una copertina in cartoncino (vedi).


Carta. Prodotto ottenuta da impasti di fibre vegetali, spianati in fogli di vario spessore. I vari tipi si distinguono dalla spessore, indicato dalla grammatura al mq (sopra i 150 g è cartoncino, oltre i 400 g cartone), dalla finitura della superdicie, dalle materie prime impiegate, ecc. L’invenzione della carta, comunemente attribuita al cinese Tsai Lun, risalirebbe al II secolo a.C.; la tecnica di fabbricazione arrivò nell’VIII secolo agli Arabi, che sostituirono alle fibre vegetali macerate in acqua gli stracci di cotone, lino e canapa, e nel XII secolo in Spagna e Italia, a Fabriano, dove iniziò l’uso dei marchi in filigrana*. La carta sostituì rapidamente la pergamena, favorendo la diffusione delle comunicazioni e poi della stampa. Le prime macchine per la produzione industriale della carta risalgono alla fine del XVIII secolo, in Francia e Gran Bretagna; nel secolo seguente gli stracci furono soppiantati dalla pasta di legno, fibra di alberi ad alto fusto (l’attuale cellulosa), e dalla carta da macero, o riciclata, e iniziò l’impiego di additivi per conferire particolari caratteristiche di apparenza, consistenza e stampabilità. Verso il 1950 hanno cominciato a prendere sempre più piede gli sbiancanti ottici, per ottenere carte bianchissime. Caratteristiche dei vari tipi: carta a mano, ha una superficie rugosa che mostra screpolature a forte ingrandimento; carta a macchina, dalla superficie liscia e abbastanza omogenea; carta patinata, un tempo detta carta lucida, dalla superficie molto liscia e piana grazie a un trattamento chimico che riempie gli interstizi delle fibre; carta velina, molto sottile; carta costolata, segnata da fitte righe verticali impresse meccanicamente dopo la stampa, per facilitare l’assorbimento dell’annullo; carta filigranata, recante lettere o disegni visibili in controluce; carta vergata, mostrante più o meno fitte linee verticali in trasparenza.


Carta-moneta. Sostitutivo delle monete in oro, argento o altro metallo, tanto che fino al 2001 sui biglietti di banca era scritto che le 1.000, 10.000 o 100.000 lire erano “pagabili al portatore”, sottinteso “con vere monete”. A differenza di oggi, fino alla Grande guerra la gente e anche le istituzioni preferivano il “vil metallo” (per i vaglia per l’estero la posta accettava solo monete d’oro) tanto che la circolazione della carta-moneta dovette essere varie volte imposta per legge con il cosiddetto “corso forzoso”.


Carta postale bollata. Definizione ufficiale dei fogli da 15, 25 e 50 cent. emessi dal Regno di Sardegna nel 1818 per l’invio di corrispondenze in corso particolare (vedi) senza bisogno di sottoporle alla preventiva bollatura presso un ufficio di posta: recavano un’impronta, prima in azzurro e poi a rilievo, raffigurante un genietto a cavallo noto come “cavallino” di Sardegna.


Carta postale d’Italia. Grande carta d’Italia stampata nel 1878 dalla litografia Doyen di Torino in 16 fogli formato 65x85 cm per conto dell’Amministrazione postale, con l’indicazione di tutti gli uffici, le collettorie e le linee ferroviarie e di navigazione esistenti; venne fornita a tutte le Direzioni, gli uffici primari e gli ambulanti, da facilitare l’istradamento delle corrispondenze e l’istituzione di nuovi uffici, collettorie e procacci.


Carta ricongiunta. Varietà caratteristica delle stampe su rotativa, che si verifica quando alcuni esemplari finiscono impressi sulla striscia di carta o sull’adesivo utilizzati per congiungere due bobine di carta, e per errore non vengono scartati ai controlli. A questo errore è dovuto il francobollo italiano per Pinocchio del 1954 su carta seta.


Carta telefonica o telecarta o scheda telefonica. Speciale cartoncino con supporto magnetico, anche ricaricabile, emesso dalle Società telefoniche e utilizzabile per comunicazioni a mezzo di apparecchi appositamente attrezzati. Il relativo collezionismo, esploso nei primi anni ‘90, è stato quasi subito inflazionato dall’edizione incontrollata di esemplari pubblicitari, celebrativi, turistici e persino osé creati anche su richiesta di privati con tirature limitate e subito incettate e dall’intervento di Paesi che sovente non dispongono neppure degli apparecchi per utilizzarle. Dal 1993 vendute anche presso gli uffici postali.


Carta-valore postale o cartavalore postale. Francobollo, oggetto di corrispondenza, modulo o bollo adesivo dotato di un proprio valore nominale, utilizzabile per usufruire di un servizio offerto dall’Amministrazione postale o dalla posta privata che lo pone in vendita. Se emessa da una posta di Stato è normalmente oggetto di decreti o altri provvedimenti legislativi che ne fissano il disegno, i testi, il valore, le caratteristiche tecniche, i limiti e gli eventuali termini di validità, ed è sottoposto a speciali controlli e cautele sia in fase di stampa che di distribuzione e d’uso per impedire falsificazioni, frodi e altri abusi.


Carte dei ciechi. Corrispondenze realizzate col metodo Braille o con lettere puntinate che, per ragioni umanitarie e in considerazione del peso elevato dovuto alla carta spessa che deve usarsi, in Italia furono ammesse come stampe fino al 1913 e poi ebbero una propria tariffa molto ridotta, anche per la raccomandazione, e con porti di 1 kg in funzione particolarmente di libri e pubblicazioni. Dall’aprile 1954 per l’estero e dall’ottobre 1957 per l’interno godono della franchigia postale. Dal 1984 anche i servizi accessori (raccomandazione, espresso, ricevuta di ritorno) sono concessi gratuitamente.


Carte di (o da) visita, o Biglietti di (o da) visita. Cartoncini a stampa recanti generalità, titoli e indirizzo, usati per presentazioni, auguri, ringraziamenti e altre formalità. Inviate normalmente in busta aperta, fino all’agosto 1905 erano ammesse a tariffa stampe, poi ebbero una propria tariffa, eliminata dal 1º giugno 1995. Se non affrancate, e dal 1936 anche se insufficientemente affrancate, erano tolte di corso; cosa che divenne normale dopo l’introduzione del formato normalizzato, a meno di non pagare il secondo scaglione tariffario a causa del piccolo formato.

 

Carte manoscritte o Manoscritti. Categoria di oggetti postali scritti a mano o a macchina ma senza carattere di corrispondenza – testi di articoli e libri, spartiti, atti, carte legali, ecc. – che godevano già in periodo prefilatelico di particolari tariffe se spediti in busta aperta o sotto fascia, anche se contenenti una lettera d’accompagnamento.


Carteggiare. Scambiarsi lettere. “Sarà bene carteggiare per la posta” (Giuseppe Giusti)


Carteggio. Corrispondenza, scambio epistolare continuato tra due o più persone. “I registri dello stato civile ed il carteggio che li riguarda” (Bollettini Postali 1863).


Carteggio reale. Termine che appare sui contrassegni di franchigia usati dalla famiglia reale a partire dal 1º gennaio 1875 – fino al 1898 nella versione Carteggio di S.M. – distinti da un numero che all’inizio arrivava fino a 8 e in seguito salí a 11.


Cartella. Denominazione filatelica di un bollo lineare la cui dicitura è racchiusa in un rettangolo, semplice, a doppio filo o anche sagomato.

 

Cartelle esattoriali. Dal 1894 furono ammesse a tariffa stampe sotto particolari condizioni.

 

Cartellino. 1. Etichetta, talvolta numerata, predisposta e utilizzata dalle Poste per contraddistinguere gli oggetti per cui è stato pagato un particolare servizio: raccomandazione, espressi, assegno, ecc. I cartellini di raccomandata, assicurata, assegno e pacchi sono inseriti nello stesso registro con la matrice e la ricevuta per il mittente, sotto il medesimo numero. Come tutta la modulistica postale, ciascun tipo è distinto da un proprio numero o sigla, spesso corrispondente a quello del registro da cui viene staccato.

2. Cartoncino o piccola cartella a stampa utilizzati per un servizio postale, ad esempio quello dei depositi di risparmio mediante francobolli.


Cartellino di risparmio. Stampato usato nel servizio depositi di risparmio mediante francobolli, istituito nel 1883 per “agevolare il risparmio ai braccianti, alle madri di famiglia, ai fanciulli ed in generale a chiunque non si trovi in grado di disporre di una lira tutta in una volta”. Distribuito gratuitamente, vi si applicavano francobolli da 5 e 10 cent. e, una volta raggiunta la somma di una lira,andava consegnato a un ufficio postale che lo tramutava la prima volta in un libretto di risparmio e in seguito in versamenti, ma non più di uno per settimana.


Cartiglio. 1. Motivo ornamentale sotto forma di rotolo di carta più o meno stilizzato, in parte svolto e contenente una scritta.

2. In filatelia viene così definito anche un semplice fregio di forma rettangolare posto a cornice del francobollo.


Cartolina di pubblicità. Cartoncino ripiegato simile a una cartolina con risposta pagata e tappezzato di annunci, brevettato nel 1887, che avrebbe dovuto essere affrancato con un francobollo da 10 cent. e venduto a 8 cent., come specificato in basso; essendo però tale tariffa riservata fino al 1889 alle cartoline postali di Stato, le poste l’ammisero soltanto a tariffa lettere, e sollecitando una particolare attenzione sul peso. Per evitare il distacco e l’utilizzo del francobollo da 20 cent. su altre corrispondenze, questo veniva perforato con la sigla C.C. (probabilmente Cartolina Commerciale) dopo l’applicazione; tali cartoline erano poi vendute a 18 cent., malgrado la diversa indicazione dovuta al fatto che ne furono subito preparate almeno 17 tipi, in serie di 1000 esemplari, stampate in varie città d’Italia; non ebbero ristampe. Pur trattandosi di una produzione privata, venduta solo presso privati, il suo inserimento nei cataloghi a partire dagli anni ‘60 quasi fosse un’emissione ufficiale ne ha aumentato artificialmente la richiesta.


Cartolina maximum. Oggetto filatelico creato mediante una cartolina illustrata il cui disegno è lo stesso del francobollo che vi viene applicato sul lato della vignetta; anche l’annullo utilizzato dovrebb’essere praticamente identico nel disegno o nel testo, o strettamente analogico


Cartolina postale economica. Cartoncino doppio formato cartolina postale recante stampate “una quantità di proposte” di carattere anche personale che il mittente poteva fare proprie segnandole con la propria firma o in altro modo, inoltrandola poi a tariffa stampe (2 cent. anziché i 10 di una cartolina postale o i 20 di qualsiasi altro cartoncino usato per comunicazioni). Prodotta nel 1877 a Milano da G. Penna e da altri, con definizioni e forme similari, in altre località, fu prontamente bloccata dalle Poste che le tassavano come lettere,


Cartolina-réclame. Cartolina postale da 10 cent. recante al retro una cornice di annunci pubblicitari e posta in vendita a 5 cent., realizzata nel 1899 a Milano da Girardi & Tarra e a Chieti da Vicoli & Garzanelli, due agenzie di pubblicità probabilmente collegate fra loro.


Cartoline illustrate. Cartoncini simili a una cartolina postale recanti su una facciata illustrazioni più o meno ampie ed elaborate. Derivanti dai cartoncini decorati editi in Francia da Demaisson nel 1777, hanno un probabile primo esempio nella cartolina preparata dal tipografo Schwartz per il suo reggimento durante la guerra franco-prussiana del 1870. Affermatesi rapidamente a fine ‘800, grazie soprattutto al diffondersi della stampa policroma, furono riconosciute agli inizi del nuovo secolo – in Italia dal 1º settembre 1905 – come oggetto postale a sé, dotato di apposita tariffa e trattamento; in tal modo si evitavano i precedenti inconvenienti, quando erano trattate come stampe purché recanti solo firma, data e qualche convenevole e non vi figurasse (o venisse depennata) la dicitura “Cartolina postale”. Anche le Poste ne hanno emesse diverse serie, una di propaganda nel 1932 e varie turistiche nel 1936, tutte con sovrapprezzo. La tariffa speciale, sempre meno agevolata a partire dal 1974, è scomparsa dal 1º giugno 1995. (vedi Figlie d’arte e di posta, di Franco Filanci, su Storie di posta vol. 4, 5 e 6, speciale cf n. 8, 9 e 10)


Cartoline militari in franchigia, vedi Cartoline postali militari in franchigia


Cartoline pacchi. Nome usato dalle poste nell’800 per definire i bollettini di spedizione per pacchi postali con impronta di valore.


Cartoline postali. Cartoncini intestati recanti il francobollo a stampa, che viaggiando allo scoperto non garantivail segreto epistolare, ma in compenso godeva un tempo di una tariffa fortemente agevolata. Proposta da Henri von Stephan nel 1865 come “un foglio aperto per le brevi comunicazioni”, fu poi ripresa dal dr. Hermann dell’Amministrazione austriaca, che la realizzò nell’ottobre 1869, e fu adottata dall’Italia nel gennaio 1874. Dall’agosto 1889 anche le cartoline prodotte dai privati e affrancate con francobolli, prima ammesse soltanto a tariffa lettere, godettero della stessa agevolazione. In taluni casi il francobollo non recava il valore (Italia 1874-89) per evitarne il ritaglio e l’uso su altre corrispondenze, oppure risultava di forma molto particolare (cartoline postali in franchigia 1918 e 1935-45) o era rappresentato da una semplice dicitura (San Marino 1894). Per un certo periodo erano differenziate anche dal colore del cartoncino, verde per l’estero e grigio per la seconda distanza. La tariffa ridotta, sempre meno agevolata, fu eliminata dal 1º giugno 1995.


Cartoline postali con risposta pagata. Introdotte per la prima volta dal Württemberg nel 1871 e adottate dall’Italia fin dal 1874, consentivano di prepagare la risposta del destinatario, una forma di cortesia sempre gradita e addirittura necessaria in particolari casi. Agli inizi in Italia i tipi per l’interno e per l’estero erano distinti dal colore del cartoncino, rispettivamente rosa e verde o grigio (seconda distanza). Nel luglio 1971 l’UPU le ha abolite dal servizio internazionale, potendosi ottenere lo stesso risultato con i coupon-réponse; molti Paesi, come gli Stati Uniti, le hanno mantenute nel servizio interno, ma non l’Italia, che se ne è disfatta nel 1976. I collezionisti usano raccogliere gli esemplari nuovi completi delle due parti e gli usati a parti staccate e regolarmente passate per posta; un tempo erano apprezzati anche gli esemplari interi con la sola Domanda usata.


Cartoline postali militari in franchigia. Cartolina postale di Stato istituita nel novembre 1911 allo scopo di controllare e frenare l’uso della franchigia concessa ai militari in zona di operazioni; la sua distribuzione agli aventi diritto avveniva infatti in tempi e quantitativi prefissati, e l’uso era vincolato ad alcune forme di controllo, come la presenza del bollo del Comando di appartenenza e l’inoltro a mezzo degli uffici di posta militare, delle navi della Marina militare o dei più vicini uffici civili solo nel caso di militari addetti a Piazze marittime, difesa costiera ecc. Emesse per la prima volta durante la guerra italo-turca del 1911-12, furono inizialmente stampate dall’Officina Carte Valori governativa come ogni altra carta-valore, ma durante la Grande Guerra le grandi tirature necessarie e in qualche caso i problemi di fornitura in territori oltremare suggerirono di ricorrere anche a stamperie private, ovviamente con gli opportuni controlli. Malgrado ciò, a causa dei ritardi nelle forniture, tra il 1915 e il 20 agosto 1916 dovette essere ammesso l’uso in franchigia di ogni tipo di cartolina, anche semplici cartoncini in bianco. Nelle campagne d’Africa e nella 2ª guerra mondiale la stampa fu affidata sia all’IPS-OCV che a stamperie private, almeno fino all’armistizio dell’8 settembre 1943. In seguito infatti la franchigia militare fu concessa, sia nella Repubblica Sociale che nel Regno (dove però si tornò quasi subito al vecchio sistema), a ogni genere di lettera, biglietto o cartolina, purché inoltrato tramite un ufficio di Posta militare o Posta da campo. (vedi il manuale-catalogo InterItalia, di Filanci, Sopracordevole e Tagliente, Laser Invest 2010, e Fantasmi di guerra, Il francobollo sulle cartoline postali militari, di Franco Filanci, su Storie di posta vol. 21, speciale n. 24)


Cartoline precetto. Cartoline doppie, con ricevuta di ritorno, per richiamare sotto le armi, e in seguito anche per la chiamata al servizio di leva, dal 1912 inviate in franchigia.


Cartoline-vaglia. Particolari cartoline, introdotte in Italia nell’ottobre 1890, che facilitavano l’invio di piccole somme di denaro. Per spedire ad esempio un importo di lire 3,50 si comprava una cartolina-vaglia da 3 lire (che costava 3,10 compresa l’affrancatura) e si aggiungevano francobolli per 50 c. negli appositi spazi in basso; dopo aver scritto eventuali comunicazioni sulla cedoletta di sinistra e aver trattenuto quella di destra come ricevuta da usare in caso di reclami, la si poteva gettare in buca come una normale cartolina. Il destinatario per incassare le sue 3 lire e mezza consegnava semplicemente la cartolina-vaglia ad un ufficio postale, dopo aver eventualmente staccato la cedoletta con le comunicazioni. Visto che il sistema funzionava egregiamente, nel 1896 cominciò a essere modificato; e dopo 5 varianti in 10 anni confluì nei normali moduli-vaglia.


Cartoncino di controllo. Cartoncino formato mm 169x30 con un angolo smussato, usato per il funzionamento delle affrancatrici meccaniche Francotyp calibrate di tipo A, B e C della S.A. Audion di Milano: inserendo il cartoncino in un’apposita “guaina” si potevano imprimere affrancature sino al raggiungimento della somma prefissata, al che la macchina si bloccava e il cartoncino, con su impressi vari dati, doveva essere sostituito e poi consegnato alle Poste. Tra il 1927 e gli anni ’80 ebbe un proprio costo e caratteristiche di carta-valore postale. Ne furono emessi solo tre tagli – da L. 2, 8 e 20 – tutti impressi in azzurro; quando la relativa tariffa veniva variata, era previsto che vi fossero applicati francobolli per integrarne il valore.


Cartor Security Printing. Stamperia francese fondata nel 1974 per la produzione di

confezioni in carta stagnola di formaggi, poi specializzatasi in carte-valori, ha stampato molte emissioni di San Marino e del Vaticano. Nel giugno 2004 è stata acquistata dalla Walsall, ma continua a produrre con il proprio nome e marchio.


Casella postale. Compartimento numerato di un casellario situato presso un ufficio postale, in cui viene deposta la corrispondenza diretta alla ditta o al privato che l’ha presa a nolo. In Austria e nel Regno Lombardo-Veneto fu prevista dal 1839 e soggetta al pagamento di un “diritto di casella”. Tale servizio in Italia esiste dal dicembre 1862; le caselle possono essere di vario formato, aperte o chiuse a chiave. Il nolo, pagato mensilmente, per un certo periodo venne rappresentato da francobolli applicati su un apposito modulo.


Casellario. Mobile costituito da tante caselle utilizzato negli uffici postali per lo smistamento delle corrispondenze, o anche per depositarvi quelle destinate ai casellisti.


Casellista. Titolare di una casella postale.


Caso (Kassos o Casso). La più meridionale delle isole del Dodecanneso che il 12 maggio le navi Regina Elena e Alpino sottrassero ai Turchi. Ebbe una collettoria postale e 25 francobolli col proprio nome. Fu occupata dalle truppe tedesche il 10 settembre 1943, subito dopo l’annuncio dell’armistizio, e presa dagli inglesi già all’inizio del 1945. La collettoria fu riattivata il successivo 21 maggio.


Casse di risparmio postali. Derivate storicamente dalle casse di mutuo soccorso iniziate al tempo delle corporazioni artigiane medioevali, le Casse di risparmio ebbero una crescente diffusione in Italia a partire dal 1820. Nel 1870 Quintino Sella propose di utilizzare la posta e la capillarità dei suoi uffici per consentire a tutti, anche ai ceti più poveri e agli abitanti delle località più disagiate, di fruire dei vantaggi del risparmio; conferendo inoltre le somme raccolte alla Cassa Depositi e Prestiti, fondata nel 1863, che le concedeva ai comuni per opere di pubblica utilità, si assicuravano altri vantaggi sociali. A lungo osteggiate dalle banche, le Casse di Risparmio postale furono infine istituite nel 1875; dall’anno seguente gli uffici di posta, almeno nelle località non servite da altre Casse di Risparmio, iniziarono a rilasciare libretti nominativi e al portatore e ad accettare depositi, inizialmente non inferiori a una lira. Dal 1º maggio 1883 per diffondere ancor più il risparmio fra i ragazzi furono introdotti dei “cartellini” su cui si applicavano francobolli da 5 e 10 cent.; una volta raggiunto l’importo di 1 lira potevano essere versati sul libretto.


Casseforti galleggianti. Servizio introdotto dalla Poste olandesi il 1º febbraio 1921 e durato fino al 1925 che garantiva dal rischio di incendi o naufragi le raccomandate, le scatolette con valore dichiarato e i pacchi valore trasportati dai piroscafi della compagnia Nederland sulla rotta delle Indie Orientali: corrispondenze e pacchi erano sistemati in speciali cassaforti della ditta Van Blaaderen in grado di resistere al calore e alla pressione e, in caso di naufragio, di staccarsi automaticamente dal ponte della nave e galleggiare, emettendo potenti segnali acustici e lanciando razzi. Fu anche emessa, in Olanda e nelle Indie olandesi, una serie per il pagamento delle relative soprattasse.


Cassetta postale o cassetta delle lettere o cassetta d’impostazione. Speciale cassetta con feritoia, solitamente metallica, per l’impostazione delle corrispondenze, sistemata lungo le strade, sui tram o sui treni e un tempo anche nelle stazioni e negli alberghi. Solitamente appese ai muri di palazzi o alle pareti esterne di vagoni e veicoli, talvolta erano rette da appositi pilastri, come le colonnette postali luminose del Conte Bauli o quelle inglesi dette pillar box. Dal 1980 vengono talvolta sigillate per ragioni di sicurezza quelle che si trovano sulla strada di personaggi famosi in visita ufficiale, a scanso di attentati.


Castelli. Nome filatelico della serie ordinaria italiana emessa fra il settembre 1980 e il 1998 e comprendente francobolli in fogli e in rotoli, cartoline e biglietti postali. Nell’agosto 1991 è apparsa una versione del 50 L. recante in basso il millesimo, quello stesso “1980” che figurava nelle prime prove dell’emissione.


Castelrosso (Castellorizzo o Meghisti). Isola dell’Anatolia meridionale, quasi 100 miglia a est di Rodi e a sole 2 miglia dalla costa turca, di piccole dimensioni ma con un ottimo e importante porto. Liberatasi dai turchi nel marzo 1913, dal settembre successivo fu occupata da una guarnigione di Samo, all’epoca autonoma: in realtà i veri mandanti erano i greci, che non volevano apparire. Quando finalmente allo scoppio della Grande guerra si decisero a prenderla, arrivarono prima i francesi, il 24 dicembre 1915, che ne fecero una base navale. Il trattato di Sèvres del 1920 aggiudicò infine l’isola all’Italia, che ne prese possesso il 1º marzo 1921, aggregandola agli altri possedimenti nell’Egeo, il cosiddetto Dodecanneso. Ebbe un ufficio postale e una marea di francobolli con soprastampe locali, greche, francesi e italiane. Ebbe anche una serie tutta sua con mappa e bandiera italiana, di cui esiste una prima edizione in litografia, di fattura locale, che fu usata solo fiscalmente. Occupata dagli inglesi nel febbraio-marzo 1941 e di nuovo dal settembre al novembre 1943, quando fu presa dai tedeschi. L’ufficio postale fu riaperto dagli inglesi solo il 22 agosto 1946, quando la gente cominciò a ripopolare l’isola.


Castiglione d’Intelvi. Comune del Comasco, che nel febbraio 1945 organizzò con l’approvazione del locale Commissario prefettizio un proprio collegamento postale con Argegno e Como per sopperire alle carenze dei servizi ufficiali. Per rappresentare la soprattassa di 50 cent. (stampe) e 1 L. (corrispondenze) venne inizialmente soprastampata una parte dei francobolli disponibili nell’ufficio postale, pensando di poterli usare sia per affrancatura che per esigere la sovrattassa comunale. Quando la Direzione di Como fece notare che il doppio uso era impossibile dato che la soprastampa aveva annullato il francobollo, vennero usati semplicemente per la soprattassa locale e soprattutto venduti ai collezionisti per rifarsi della perdita, sostituendoli con delle marche stampate nel frattempo a Milano.


Catalogo. Termine filatelico per indicare un volume con l’elenco cronologico-pratico di carte-valori postali e/o bolli postali, con illustrazioni dei vari tipi, sintetiche descrizioni e quasi sempre le relative valutazioni commerciali. I primi risalgono al 1861, anche se sovente con pure funzioni di listino di vendita. In Italia una Guida manuale per far collezione di francobolli, con descrizione di 1475 francobolli di tutto il mondo, fu pubblicata a Firenze nel 1864, in contemporanea con la Guida di tutti i francobolli emessi dal 1840 alla fine di giugno 1864 pubblicata da G. Brecker, anch’essa edita a Firenze. Malgrado alcuni tentativi di cataloghi svincolati da interessi commerciali – come il cosiddetto Catalogo della Vittoria del 1923, curato dai maggiori esperti italiani capeggiati da Emilio Diena, e il recente San Marino, 4 secoli di Posta, Francobolli & Interi di Franco Filanci – la maggior parte dei cataloghi è più o meno apertamente legato a operatori del settore, così che catalogazioni e quotazioni in qualche caso vanno opportunamente ponderate.


Cattaneo, Bartolomeo (Grossotto SO 12.8.1883 - San Paolo, Brasile 2.4.1949). Pioniere dell’aviazione, effettuò il primo volo postale internazionale al mondo, fra Argentina e Uruguay, il 21 dicembre 1913.


Cattaro (Kotor).Città del Montenegro, all’interno delle omonime Bocche, che dal 7 giugno 1941 fu annessa all’Italia formando una piccola provincia di 500 km2, la 90ª, dotata di 24 uffici postali. Nel settembre 1943 fu occupata dai tedeschi, che provvidero a soprastampare sia le carte-valori italiane che rimanenze di quelle iugoslave.


Cavalcata. Sistema di trasporto di posta e piccole merci a cavallo ma non di corsa, talvolta persino a piedi, e con sosta notturna alle stazioni.


Cavallante. Arcaico per trasportatore, eventualmente anche corriere.


Cavallaro. Arcaico per corriere, messo a cavallo.


Cavallino. 1. Definizione filatelica dell’impronta dei fogli di carta postale bollata emessi dal Regno di Sardegna nel 1819, rappresentante un genietto a cavallo.

2. Il foglio di carta postale bollata recante l’impronta del genietto a cavallo impressa in azzurro (1819) o a rilievo (1820) in uso fino al maggio 1836 per l’invio di corrispondenze in corso particolare, “per pedoni e altre occasioni”, ovvero fuori dei canali postali, per cui occorreva però pagare un diritto postale di privativa.

3. Il francobollo italiano per pacchi postali da 1000 lire del 1954 (e anche quello da 2000 lire) recanti lo stesso genietto a cavallo sulla sezione di sinistra.


Cedole di commissione libraria. Cartoline con formulario prestampato distribuite da editori e case librarie per sollecitare e facilitare l’ordinazione di volumi, quotidiani, riviste, spartiti ecc. Inizialmente equiparate alle stampe, dal 1º marzo 1919 ebbero una propria tariffa, solitamente ancora più agevolata in nome della diffusione della cultura; per i periodici politici dall’agosto 1949 al novembre 1955 fu addirittura ridotta al minimo possibile, 1 lira.


Cedoletta. Parte del vaglia o del bollettino di spedizione pacchi che poteva recare messaggi e poteva essere trattenuta dal destinatario.


Cefalònia (Kefalìnia). Isola dello Jonio, occupata dall’Italia nell’aprile 1941 in previsione di un’annessione all’Italia; nei 9 uffici postali dell’isola furono prima usate carte-valori greche anche con soprastampa locale e dal 1º settembre 1941 francobolli, cartoline e segnatasse italiani con soprastampa ISOLE JONIE. Nel settembre 1943, dopo il massacro della guarnigione italiana che aveva opposto resistenza alle forze tedesche che ne chiedevano la resa, tornò alla Grecia, in quel momento sotto controllo germanico.


Celebrativo. Francobollo o intero postale emesso per sottolineare un avvenimento di particolare importanza. Il primato delle carte-valori celebrative è attribuibile alla serie di francobolli francesi iniziata nel 1862 in cui la preesistente effigie di Napoleone III fu riproposta con il serto d’alloro dei vincitori, a ricordare la campagna militare del 1859 contro l’Austria che aveva portato alla Francia Nizza e la Savoia e involontariamente gettato le basi dell’unità d’Italia.


Censura. Controllo esercitato sui mezzi di diffusione del pensiero per evitare la circolazione di notizie e idee contrarie agli interessi dello Stato o delle autorità del momento. Fino all’800 la censura non era ammessa sulle corrispondenze – almeno ufficialmente – in quanto in contrasto con il principio dell’inviolabilità del segreto epistolare: anche fra due paesi in guerra era possibile far viaggiare lettere, semplicemente facendole passare da un paese neutrale. È nota però l’esistenza dei cosiddetti Gabinetti neri in cui re e signorotti facevano aprire, leggere e poi risuggellare in segreto le lettere di persone sospette; e negli anni ‘30 il fascismo istituì il “Servizio statistica” presso le prefetture e il “Servizio informazioni militari” proprio con compiti di controllo non ufficiale sulle corrispondenze civili e dei soldati operanti fuori d’Italia. Solo con l’inizio del ‘900, e in particolare durante la Grande Guerra, venne ufficialmente istituita la censura su tutte le corrispondenze, escluse quelle ufficiali o del corpo diplomatico, nel traffico postale con l’estero e con le provincie in zona di guerra o vicine ai confini, e su quelle tra i militari e le loro famiglie: frasi o indicazioni giudicate pericolose – come il riferimento da parte dei militari al luogo in cui si trovavano – venivano cancellate, mentre in casi più gravi era prevista la corte marziale. Dopo il controllo sulle cartoline e sulle buste, risuggellate con apposite fascette, era applicato il bollo che individuava ogni censore. Nella seconda guerra mondiale la censura postale fu nuovamente introdotta anche per ottenere informazioni sul morale delle truppe e della popolazione; furono inoltre modificate alcune norme postali, vietando ad esempio l’uso di carta quadrettata, biglietti postali e cartoline con foto di località italiane, e imponendo di consegnare personalmente alla posta le lettere per l’estero, per il controllo delle generalità del mittente. In compenso dal febbraio 1942 furono introdotti i bolli indicanti il prelievo e la restituzione delle lettere controllate, per giustificare eventuali ritardi. Dopo l’8 settembre 1943 le corrispondenze furono soggette anche alla censura tedesca, mentre nel Sud il controllo fu assunto dagli alleati, che lo svolsero soprattutto a campione introducendo l’uso dei bolli ACS, sigla di Allied Censorship Service, e nella Venezia Giulia ROUTED VIA ACCO, acronimo di Allied Control Commission Office. per indicare che le corrispondenze erano regolarmente passate tramite gli uffici di censura pur senza essere sottoposte a effettivo esame.


Centratura. Posizione della vignetta del francobollo rispetto ai margini dentellati: la si definisce perfetta quando la distanza è identica in tutti i lati.


Centro. Nei francobolli d’impostazione classica, con il disegno racchiuso da cornici con le diciture, è il corpo centrale della vignetta, talvolta stampato in altro colore. I filatelisti ne vanno pazzi se è molto decentrato o addirittura capovolto.


Centro di meccanizzazione postale o CMP. Complesso in cui vengono lavorate le corrispondenze a mezzo di appositi impianti automatizzati di bollatura, smistamento e formazione dei dispacci.


CEPT, Conferenza Europea delle Poste e Telecomunicazioni. Fondata a Montreux, Svizzera, il 26 giugno 1959 da 19 paesi per favorire un’ampia collaborazione dei governi europei in tale settore. Nell’Assemblea plenaria di Rodi del 27 settembre 1991 i membri, saliti a 32, hanno deciso di dare alla CEPT una nuova e più dinamica struttura.


Ceralacca. Miscela diresine, coloranti e sostanze minerali che si liquefa sotto la fiamma e si rassoda rapidamente, usata già in antico per sigillare le lettere e imprimervi il suggello del mittente.

Imposta dalle norme postali per la chiusura di raccomandate e assicurate, e in seguito solo di quest’ultime, è stata abbandonata solo a fine Novecento.


Cèrigo (Kìthira). L’antica Citèra, isola della Grecia a sud del Peloponneso, nel golfo di Laconia, posta sotto occupazione militare italiana come gran parte della Grecia continentale tra l’agosto 1941 e il settembre 1943. La soprastampa “CERIGO Occupazione Militare Italiana” in nero, rosso o azzurro figura su 8 francobolli greci dell’epoca, opera di un privato che verso il settembre 1941 riuscì anche a immettere nei canali postali qualche busta recante l’intera serie annullata con un bollo circolare a date CERIGO / POSTA MILITARE anch’esso di fantasia.


Certificati. A Roma verso il 1997 è stata introdotta la consegna a domicilio di certificati anagrafici per mezzo della posta, su richiesta telefonica.


Certificato. Expertise filatelica che oggi normalmente include la fotografia del francobollo o del documento postale sottoposto a perizia.


Certificato d’impostazione. Attestazione dell’avvenuta consegna alla posta di una lettera, ottenibile solo in alcuni Paesi, tra cui quelli dell’Impero austro-ungarico.


Chalmers, James (Dundee 1782 –1853).Libraio e patriota scozzese, ideatore del francobollo adesivo – le prime prove risalirebbero all’agosto 1834 – e anche del sistema per annullarlo, descritti e illustrati sia in una lettera dell’8 febbraio 1838 pubblicata sul The Post Circular n. 4 del 5 aprile 1838, e quindi nota anche a Rowland Hill, sia nella sua partecipazione al concorso indetto dal Tesoro inglese nel 1839, in cui stranamente non vinse alcun premio.


Checks postali. Così erano chiamati e indicati gli Assegni postali nei primi anni ‘20, anche nei bolli di propaganda, prima che scattasse l’operazione italianità del regime fascista.


Chiasso. Cittadina svizzara di confine in cui il 1º ottobre 1881 fu istituito presso la stazione ferroviaria un ufficio postale italiano per le operazioni doganali relative ai “piccoli pacchi” da e per gli ambulanti italiani che avevano Chiasso come capolinea. È stato chiuso verso gli anni ‘70.


Chiavi decussate (ovvero disposte a x).Simbolo papale, usato anche per la filigrana dei francobolli vaticani dal 1933 al 1969 e, unitamente al triregno, su alcuni francobolli e nelle impronte di diversi interi postali.


Chieti. Sede del compartimento postale istituito dal 1.4.1861.


Chiossone, Edoardo (Arenzano GE 20.1.1833 - Tokyo 11.4.1898). Pittore e

incisore, nel 1875 si trasferì in Giappone per assumere la direzione artistica della nuova Stamperia di Stato: sue sono le incisioni della serie nota come Koban. Formò una cospicua collezione d’arte giapponese, oltre 15.000 pezzi che alla sua morte furono inviati in Italia e raccolti nel Museo d’arte orientale di Genova.


Chiudilettera. Etichetta gommata a stampa usata dai privati come suggello delle lettere. Inizialmente di piccolo formato, ovale o sagomata, con iniziali o dati sul mittente (i collezionisti anglosassoni la chiamano tuttora seal), in seguito acquisì l’aspetto di un francobollo, con illustrazione, indicazione di un valore e dentellatura (il cosiddetto erinnòfilo), per essere più facilmente venduta a scopo celebrativo, di beneficienza o di propaganda.


Cicladi. Arcipelago dell’Egeo, composto dalle isole di Andros, Tinos, Mikonos, Siros, Paros, Antìparos, Naxos, Amorgos, Ios e Thira (Santorini), occupato dalle truppe italiane nella primavera del 1941. Nella sezione staccata dell’ufficio di posta militare 550, istituita a Ermùpolis (Siros), fu in uso dal 14 maggio ai primi di agosto 1941 un insolito bollo con dicitura CICLADI. Le etichette di franchigia su carta di vari colori apparse sul mercato filatelico negli anni ‘60 sono invenzioni postume, servite anche su busta con annulli falsi (vedi Beniamino Cadioli e Aldo Cecchi, Le etichette di franchigia “Cicladi”, su Filatelia n. 116, aprile 1974).


Ciechi,vedi Carte dei ciechi


Cina. Nel giugno 1900 vi ebbe inizio la rivolta dei cosiddetti Boxer, nazionalisti insorti contro le concessioni territoriali fatte ad altri Paesi nel 1858 e nel 1885. A difesa degli interessi occidentali fu inviata una forza multinazionale alla quale partecipò anche l’Italia (era la seconda volta dopo Creta) con due battaglioni, arrivati in Cina il 29 agosto 1900. Gli insorti cinesi capitolarono nel febbraio 1901, e come compenso l’Italia ottenne in perpetuo una concessione territoriale a Tientsin (oggi Tianjin), il che costrinse a tenere un servizio di posta militare. Trasformato in servizio civile tra il 1917 e il 1922 sia a Pechino che a Tientsin, tornò in seguito militare ad uso dei Granatieri di Savoia e del battaglione di stanza nella concessione.


Cinderella, inglese per Cenerentola. Definizione filatelica anglosassone dei materiali postali e parapostali non ufficiali, che sovente non figurano nei cataloghi: francobolli locali o emessi da poste locali e private, prove per emissioni mai effettuate, marche di dubbia origine, chiudilettera ed etichette privati, bogus e ogni altra cosa somigliante a un francobollo.


Cinema. Data l’importanza della posta nei suoi vari aspetti nella società civile e persino nell’immaginario collettivo, esistono diversi film che trattano di postini, francobolli e collezionisti, talvolta anche in modo intelligente.

Approfondimento


Circolare. Lettera inviata in copia a diversi destinatari, Contrario di “particolare”.


Circolare postale. Una cartolina postale privata con questa intestazione, che avrebbe dovuto affrancarsi con soli 2 cent. come stampa, fu posta in circolazione da privati nel 1886, ma veniva tassata come lettera contenendo in pratica comunicazioni personali.

 

 

Circolari. Comunicazioni a stampa o riprodotte con altri mezzi meccanici, “impostate contemporaneamente nella quantità di almeno venti esemplari perfettamente identici”, per cui era prevista la tariffa stampe.


Circolo filatelico. Associazione locale, quasi sempre aperta anche ai numismatici, formata da collezionisti per lo scambio di materiale e di quattro chiacchiere, l’acquisto di novità in comune, e l’organizzazione di mostre e convegni commerciali. Alcune pubblicano notiziari riservati ai soci, talvolta anche di elevato livello.


Circondario. Area corrispondente ai dintorni di un comune o talvolta anche a un insieme di comuni, che formavano quel distretto postale entro il quale alcune corrispondenze scontavano una tariffa ridotta, non comportando grandi spese di trasporto e di lavorazione. Tali agevolazioni furono in vigore dall’epoca prefilatelica fino al luglio 1947 per le lettere e dall’agosto 1889 al 1947 per le cartoline; fra il luglio 1890 e il marzo 1920 furono estese anche ad alcuni servizi accessori, come la raccomandazione, l’assicurazione, l’assegno e la ricevuta di ritorno.


Cirenaica. Regione del nord Africa con capoluogo Bengasi, storicamente legata alle vicende del vicino Egitto. Occupata dall’Italia nel 1911 insieme alla Tripolitania, fu retta fino al 1929 da un proprio Governatore e solo nel 1934 unificata nella colonia della Libia, malgrado questo nome figurasse fin dal 1912 sulle carte valori in uso nei suoi uffici postali. Solo dal 1923 al 1934 i francobolli commemorativi, i coupon-réponse, i bollettini pacchi e i moduli e segnatasse per vaglia furono emessi con intestazione “Cirenaica”. Ebbe proprie carte valori anche dal gennaio 1950, quando fu posta sotto amministrazione britannica. Il 24 dicembre 1951 fu riunita al nuovo Regno libico, anche se vi si dovette introdurre una serie apposita a causa della diversa moneta circolante: la lira libica divisa in 1000 millièmes e pareggiata a una sterlina.


Cito citissime. In latino “presto, prestissimo”; dicitura che figura sulle lettere antiche, solitamente spedite per staffetta, in qualche caso assieme a disegni stilizzati di fruste o forche, ripetuti anche più volte.


Città del Vaticano. Lo Stato più piccolo del mondo, creato nel 1929 con i Patti lateranensi per dare un’espressione territoriale alla Santa sede che dal settembre 1870 ne era rimasta priva, pur essendole riconosciuta personalità internazionale e la qualifica di Potenza sovrana. Dal 1º agosto 1929 entrò in vigore anche una Convenzione postale per il servizio delle corrispondenze e dei vaglia (quello dei pacchi iniziò il 1º luglio 1930) in base alla normativa italiana ma con tariffe per l’Italia, le Colonie e San Marino leggermente più elevate di quelle interne italiane (per evitare che l’attività dell’ufficio postale vaticano andasse a scapito di quelli italiani di Roma) e con l’impiego di proprie carte-valori postali. Le corrispondenze con il contrassegno del pontefice e quelle impostate in Italia a lui dirette godevano della franchigia postale, mentre tariffe apposite vennero stabilite dalle Poste vaticane per il servizio interno. Solo dal dicembre 1948 per i vaglia e dall’agosto 1951 per corrispondenze e pacchi furono introdotte le tariffe interne italiane anche nei rapporti col Vaticano. Dal 25 marzo 1975 vige la tariffa interna italiana anche per le lettere del Vaticano dirette in Svizzera, agevolazione ovviamente destinata soprattutto alle guardie del piccolo Stato.


Classico. Definizione filatelica di un francobollo emesso nell’800, specie se di pregio.


Classificatore. Termine filatelico che descrive un volume composto di fogli in cartoncino recanti listelli di pergamino o trasparenti in cui si sistemano in ordine i francobolli, i frammenti e altri oggetti da collezione.


Cliché. Lastra di zinco, rame o leghe leggere incisa con processo meccanico o fotochimico per la riproduzione tipografica di disegni e fotografie. Sempre più scarsamente impiegati nella produzione e nella soprastampa di carte-valori dopo il 1860, i cliché sono stati molto usati dai falsari per riprodurre soprastampe tipografiche, che però si differenziano dall’incisione originale od ottenuta con la monotype a causa degli angoli arrotondati delle lettere, tipici della riproduzione fotografica.


C.L.N. Comitato di Liberazione Nazionale. Organizzazione politica delle forze antifasciste sorta per coordinare la lotta partigiana nei territori occupati dai tedeschi. A fine aprile 1945, al momento della Liberazione, gli Alleati non si preoccuparono di insediare subito il loro governo in Alta Italia preferendo inseguire le forze germaniche in ritirata nel timore che si formasse un nuovo fronte; fu così che sino a metà maggio i poteri restarono affidati alle autorità locali non compromesse col cessato regime e soprattutto ai CLN che avevano operato nelle diverse zone. Alcuni di questi CLN si occuparono anche di francobolli, con intenti politici (cancellare gli emblemi del passato regime) o semplicemente celebrativi, quasi sempre con l’intervento più o meno interessato di filatelisti. Ma solo in sette casi l’emissione avvenne in modo abbastanza regolare, attraverso gli uffici postali del posto: ad Ariano Polesine, Arona, Barge, Maccagno, Parma, Savona e nella Valle Bormida. Negli altri casi si tratta di esemplari che, se pure passati per posta, restano pure e semplici creazioni private, talvolta molto posteriori al periodo in cui i CLN ebbero di fatto i pieni poteri. (vedi L'Italia filatelica e i francobolli dei CLN, di Franco Filanci, su Storie di posta vol. 11 / speciale cf n. 15)


CMP, vedi Centro di Meccanizzazione Postale


Cocconato. Comune dell’Astigiano in cui agli inizi del 1945 fu organizzato insieme ai comuni di Aramengo, Cortazzone, Montafia, Piea e Piovà Massaia un servizio ausiliario di collegamento fra Asti e Chivasso, per sopperire alle carenze del servizio pubblico, a seguito della Circolare 08848 della Questura di Asti che imponeva di assicurare con ogni mezzo le comunicazioni postali fra i vari Comuni e il capoluogo. Il servizio ebbe inizio il 15 dicembre 1944. La tassa comunale, inizialmente di 50 cent., fu elevata a 1 lira dal 6 gennaio 1945; veniva “esatta dal portalettere all’atto della consegna della corrispondenza” su ogni lettera, comprese quelle ufficiali, escluse le corrispondenze di militari e prigionieri e le stampe, mediante apposite marche da 50 c. di colore verde fornite dal Comune, apposte ed annullate dagli uffici postali. (vedi Se tocca al sindaco far arrivare la posta, di Franco Filanci, su Storie di posta vol. 15 / speciale cf n. 19)


Co.Ci., Commissariato Civile. Sigla usata dalle forze italiane nell’aprile 1941 per soprastampare le carte-valori iugoslave da usare a Lubiana e nella Slovenia appena occupata.


Codice a barre. Sistema di trascrizione di cifre e altre informazioni tramite barrette verticali di vari spessori, per la lettura da parte degli scanner negli impianti automatizzati, o mediante penne ottiche nel controllo delle raccomandate e delle assicurate – in Italia dal 1993 – o per la vendita nei supermercati, ad esempio dei libretti di francobolli inglesi, o anche per la gestione interna.


Codice della strada. Il primo “Regolamento per i veicoli a trazione meccanica senza guida di rotaie”, approvato con regio decreto 29 luglio 1909, era firmato anche dal ministro delle Poste e dei Telegrafi dato il suo interesse per i trasporti su “linee automobilistiche”.


Codice di Avviamento Postale. Serie di 5 cifre che dal 1967 identifica ogni località italiana. Le prime due cifre indicano la provincia, la terza il capoluogo (1) o la provincia (0), le ultime due la zona postale (fino al 2009 solo per le 12 principali città, e 00 per le altre o per casellisti e fermo posta) se seguono la cifra 1, oppure le diverse località della provincia suddivise per stradali se vengono dopo lo 0. Per poter essere letti dagli scanner i numeri venivano trascritti sulle corrispondenze con barrette fosforescenti o in nero. Versione moderna delle Zone postali sperimentate a Roma nel 1887 e dei Quartieri postali degli anni ’20.


Codronatura. Spezzettatura della gomma applicata sulla carta in bobine, effettuata meccanicamente durante la calandratura, per evitare che i fogli di francobolli si arrotolino.


Coin daté. Termine filatelico francese per definire gli angoli di foglio nei quali appare la data in cui è stata effettuata la tiratura; sono presenti anche nei francobolli sammarinesi stampati dal 1989 dalla Stamperia di Stato francese. L’Italia ha adottato un sistema simile per francobolli e interi impressi fra il 1925 e il 1928, mentre nelle cartoline e nei biglietti postali fra il 1881 e il 1927 veniva impresso solo il millesimo di stampa.


Collettore. Letteralmente, colui che raccoglie.Agente di posta rurale inizialmente incaricato solo della raccolta e della consegna delle corrispondenze.


Collettoria. Servizio di raccolta e distribuzione della posta iniziato nel febbraio 1864 – e sperimentalmente dal settembre 1863 – nei comuni “situati lungo le linee percorse dalle ferrovie, dai corrieri e procacci dell’Amministrazione” a mezzo di speciali agenti di posta rurale. Inizialmente questi agenti non disponevano di alcun bollo, spettando all’ufficio cui facevano capo indicare sulle corrispondenze ricevute dal collettore la loro esatta origine, mediante appositi bolli lineari o, in mancanza, anche a penna: ma, a parte i primi tempi, queste indicazioni sono abbastanza inconsuete poiché la maggior parte delle corrispondenze era d’ufficio – e il bollo del Comune era più che sufficiente per indicare l’origine – e dal 1866 erano previsti due bolli diversi per ogni lettera affrancata, e un terzo era di troppo! Solo nel 1871 i bolli indicanti la collettoria vennero forniti direttamente ai collettori: non trattandosi di bollo a data, non esistevano rischi di uso fraudolento per le poste. Dal 1883 le collettorie furono gradualmente ammesse al servizio delle raccomandate, dei vaglia e infine dei pacchi, e pertanto dotate di annulli a calendario, inizialmente di forma particolare. (vedi La bolzetta che vien dalla campagna, di Franco Filanci, su Storie di posta vol. 8, 9 e 10 / speciale cf n. 12, 13 e 14)


Collezione. Insieme omogeneo e organizzato di materiali relativi a un medesimo argomento. A seconda degli interessi e dell’impostazione, una collezione formata di francobolli e interi postali, bolli postali e/o corrispondenze passate per posta può essere definita filatelica, o tradizionale, se impostata sulla falsariga dei cataloghi, considerando i vari pezzi (nuovi e usati, sciolti o su busta, normali o con varietà) soprattutto come oggetti da collezione, spesso avulsi da qualsiasi contesto; storico postale quando francobolli, interi postali e moduli (nuovi o usati), corrispondenze e altro materiale documentario sono usati per illustrare servizi postali, abitudini e momenti della storia delle poste; tematica quando i vari materiali postali sono raccolti in base a un preciso argomento (le rose, la musica, l’Unione europea, il tennis ecc.) e ne illustrano i diversi aspetti. Inoltre, fermi restando questi tre generi, a seconda degli specifici materiali raccolti una collezione può essere aerofilatelica, interòfila, di posta militare, prefilatelica ecc.


Collezionismo. Attività consistente nel raccogliere, studiare e ordinare oggetti di uno stesso genere, per passione o come passatempo. Data la loro varietà, la facilità di reperimento anche a costo zero e il limitato ingombro, i francobolli e le carte-valori valori postali in genere sono divenute quasi subito una delle più popolari forme di collezione; mentre le possibilità di approfondimento sul piano grafico-artistico e storico-postale, e la catalogazione sempre più specializzata dei diversi oggetti, anche a fini commerciali, hanno dato luogo a una letteratura specialistica e alla fondazione di club e associazioni di appassionati che ne hanno favorito ancor più la diffusione nei più diversi strati sociali e sotto tutte le latitudini. Quasi sempre le Poste hanno trattato con distacco, se non con fastidio, questo interesse verso le carte-valori e i bolli postali, anche dopo che ne scoprirono ufficialmente il valore commerciale, nel 1891. con la “vendita per collezione di francobolli, cartoline e segnatasse fuori d’uso” e in seguito con l’emissione di commemorativi.


Collezionista. Colui che si dedica a una collezione.


Colonnette postali luminose. Cassette d’impostazione su pilastri isolati corredati di illuminazione e pannelli pubblicitari, oggetto di una convenzione con Benedetto Baudi della durata di 50 anni, approvata con regio decreto 6.3.1898 (vedi Storie di Posta n. 1 nuova serie).


Comacchio. Fu una delle poche località, insieme a Modena e a Reggio Emilia, a festeggiare l’unione con il Piemonte attraverso un annullo postale, tra i primi di tipo celebrativo al mondo. Il bollo, recante la dicitura COMACCHIO, la croce sabauda al centro e un fregio in basso, fu usato dal 5 ottobre 1859 (ma era stato impiegato già dal 19 al 23 settembre con un centro incomprensibile, forse uno stemma troppo elaborato che fu poi reinciso) al febbraio 1861 a fianco dell’annullo a griglia, poi come annullatore fino all’introduzione del bollo a date, nell’autunno 1861 (la data figurava nel bollo di Ravenna, a cui Comacchio si appoggiava).


Commemorativo. Francobollo o intero postale emesso per ricordare un personaggio o un avvenimento del passato, solitamente in occasione di centenari e anniversari. La prima carta-valore commemorativa è la busta postale statunitense da 3 cents emessa nel 1876 durante l’Esposizione mondiale di Philadelphia a ricordo del centenario degli Stati Uniti: sopra e sotto i simboli del progresso nelle comunicazioni – staffetta, telegrafo, treno – appaiono le date 1776 e 1876. Portogallo e Ungheria hanno realizzato anche dei segnatasse commemorativi, con risultati di cui è lecito dubitare.


Commesso. Nella normativa del 1861 “I Commessi sono titolari degli Ufizi secondari od aiuti negli Ufizi primari. Appartengono possibilmente al luogo stesso ove risiede l’Ufizio e non sono ammessi alla carriera degl’impieghi postali se non” tramite concorso, dopo almeno 5 anni di servizio.


Commissione per lo studio e l’elaborazione delle carte valori postali. Istituita presso il Ministero delle Comunicazioni con decreto ministeriale 8 luglio 2005, ha come presidente Antonio Catricalà, Presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, e comprende 6 membri di diritto e sei esperti.


Commissioni. Oggetto del servizio istituito nel marzo 1913 con cui le Poste si offrivano come tramite per ottenere certificati, legalizzazioni di atti, licenze ecc. da comuni ed enti pubblici di altre località: oltre alla doppia tassa di affrancatura e raccomandazione del plico, per l’andata e il ritorno, era dovuto un diritto di commissione di 30 c. per ogni operazione, rappresentato dal luglio 1913 con apposite carte-valori. Dal settembre 1923 il servizio fu limitato alla legalizzazione atti, e dal luglio 1928 gli speciali valori furono sostituiti da normali segnatasse.


Commutazione. Riemissione di un vaglia postale con identico importo ma con diversa destinazione.


Compartimento. Circoscrizione postale comprendente diverse provincie o anche regioni, secondo il sistema istituito dal 1º marzo 1861.

Aboliti dal gennaio 1870 come conseguenza della riorganizzazione con Roma capitale, furono previsti nuovamente nel 1931 ma attuati solo nel secondo dopoguerra Dalla Direzione compartimentale dipendevano le Direzioni locali (una per ogni capoluogo di provincia), gli uffici ambulanti, primari, secondari, e le distribuzioni.

Approfondimento


Compiegare. Arcaico per includere in un piego, allegare.


Complementare. Francobollo o intero postale che si aggiunge a una serie in tempi successivi, solitamente a seguito di variazioni di tariffa.


Composizione. Insieme di cliché, fregi e diciture marginali che formano una tavola tipografica usata per la stampa di francobolli o più normalmente per l’approntamento di un galvano destinato alla stampa dei francobolli.


Compostore. Timbro in cartella con vari settori in cui erano composti con caratteri mobili data, località e numero del treno, in dotazione ai capitreno e talvolta usati su corrispondenze loro affidate fuori dispaccio (vedi Luigi R. Cataldi & Franco Filanci, Anche quel bollo è un Compostore, su Storie di posta vol. 20 / speciale cf n. 23).


Computisteria e verificazione. Sin dal 1861 ufficio delle Direzioni Compartimentali “incaricato della scritturazione regolare dell’amministrazione del Compartimento e della revisione dei conti mensili di tutti gli Ufizi dipendenti”.


Comune. Oggetto diparticolari attenzioni da parte delle poste e del legislatore, in funzione della capillarità del servizio e dell’attività istituzionale dei sindaci. vedi Sindaci, Pedone e Servizio rurale


Conalbi. Tipo di bollo utilizzato in Italia a partire dagli anni ‘50, che consente di smontare – e quindi sostituire – anche la corona con le diciture.


Concilio di Trento. Soggetto di una serie creata nel dicembre 1945 da un commerciante altoatesino soprastampando tutti i valori della Democratica, in base all’assenso di un ufficiale Alleato che però non fu confermato dall’AMG Regione Venezia. In seguito l’intervento delle Poste italiane ne impedì la vendita anche come “non emessi”!


Condannata. Termine in uso dal ‘500 all’800, soprattutto nell’Italia settentrionale, per indicare sulle lettere trasportate da privati la somma pattuita e dovuta dal destinatario, purché la consegna avvenisse entro il termine convenuto: “condannata a soldi tot arrivando il giorno x” o simile. Anche in regime di privativa postale il trasporto da parte di privati era ammesso in caso di urgenza (lettere per espresso) o se non vi era ufficio di posta nel luogo di destinazione. Tali lettere non presentano normalmente segni di posta, tranne quando il trasporto privato riguardava solo una parte del tragitto.


Condizioni. Termine filatelico per descrivere lo stato in cui si trova un francobollo, un intero o un documento postale.


Confederazione della Germania del nord, Norddeutscher Bund. Sorta nell’agosto 1866 come alleanza militare di ventidue stati tedeschi con il Regno di Prussia, nel luglio 1867 venne trasformata in stato federale, divenendo la base del futuro Impero tedesco che nel 1871 ne adottò in gran parte la costituzione e la bandiera. Ne facevano parte tutti i territori a nord del fiume Main, più la Prussia orientale e il Ducato di Schleswig; ne restavano fuori Baden, Baviera, Württemberg e la parte meridionale del Granducato di Hesse. Oltre a un’Unione doganale, dal 1º gennaio 1868 fu anche istituito un Territorio postale della Germania del Nord (Norddeutscher Postbezirk) per unificare, uniformare – e controllare – le circolazione di messaggi e informazioni. Solo i francobolli non poterono essere al momento unificati dato che nelle regioni settentrionali la moneta circolante era il groschen e in quelle meridionali il kreuzer, mentre ad Amburgo circolò per qualche tempo ancora lo scellino. Il Norddeutscher Bund comprendeva i Regni di Prussia (incluso Lauenburg) e di Sassonia; i Granducati di Hessen (solo provincie del nord), Mecklenburg-Schwerin, Mecklenburg-Strelitz, Oldenburg e Saxe-Weimar-Eisenach; i Ducati di Anhalt, Braunschweig, Sachsen-Altenburg, Sachsen-Coburg und Gotha, Sachsen-Meiningen; i Principati di Lippe Detmold, Reuss, junior line (Gera), Reuss, senior line (Greiz), Schaumburg-Lippe (Bückeburg), Schwarzburg-Rudolstadt, Schwarzburg-Sondershausen e Waldeck-Pyrmont (Arolsen); e le Città libere anseatiche di Amburgo, Brema e Lubecca,


Confronto. Termine per indicare un pezzo filatelico sicuramente originale o sicuramente falso, corredato dagli elementi che ne mostrano l’originalità o la falsità, usato dai periti per accertare mediante confronto diretto la genuinità del materiale loro sottoposto.


Congiunta. Dicesi di emissione di francobolli o cartoline postali effettuata contemporaneamente da due o più Stati per una medesima occasione, solitamente con identico soggetto o disegno. Il primo caso è rappresentato dai francobolli di Grecia, Iugoslavia e Bulgaria per l’Intesa balcanica, anche se si possono considerare dei precursori i primi francobolli emessi contemporaneamente a Parma e a Modena il 1º giugno 1852 e impostati graficamente come quelli di Austria e Lombardo-Veneto, all’entrata in vigore della Lega postale austro-italica.


Congresso filatelico. Raduno di studiosi e collezionisti per discutere temi di vario interesse, dall’ufficialità di emissioni controverse alle giurie filateliche, dalle falsificazioni alla richiesta rivolta alle autorità postali di cose varie, a cominciare da apposite emissioni celebrative come quella del 1922. Il primo Congresso Filatelico Nazionale Italiano si svolse a Napoli da sabato 28 a lunedì 30 maggio 1910 alla Galleria Vittoria; vi si discussero 12 temi, fu scelto come distintivo nazionale la Crocetta di Napoli, e si concluse con un sorteggio di premi filatelici e un banchetto.


Conio. Piccola lastra d’acciaio su cui è inciso il disegno originale di un francobollo per la riproduzione tipografica o calcografica.


Coniza (Konitsa). Località dell’Epiro che l’Italia occupò a fine ottobre del 1916. Le Poste italiane vi aprirono un proprio ufficio postale, che operò fino al 1919 utilizzando normali carte valori del regno.


Consegna in mani proprie. Servizio a pagamento in vigore in alcuni Paesi che garantiva al mittente la consegna di una raccomandata al destinatario in persona. In Italia questo era ottenibile semplicemente con l’indicazione “a lui solo” sull’indirizzo.


Consiglio di amministrazione. Fin dal 1861 organo delle Poste, composto “del Direttore Generale che lo presiede, dell’Ispettore Generale, dei Capi di Divisione e di due Capi di Sezione scelti dal Direttore Generale, a seconda delle materie di cui dovrà occuparsi il Consiglio”. Il suo parere era richiesto in caso “di cambiamenti da apportarsi nella tariffa postale o nel servizio organico dell’Amministrazione, di creazione o soppressione di Direzioni compartimentali e locali” e di nomine, promozioni, gratifiche ecc.


Consulta per la filatelia, dal 1998 Consulta per l’emissione di carte-valori postali e la filatelia. Organismo consultivo istituito dal Ministero delle Poste nel 1983 per la definizione del programma di emissioni; presieduto dal ministro in carica e dai dirigenti delle Poste, è costituito da collezionisti, commercianti, giornalisti e funzionari postali ed è rinnovato periodicamente. Si riunisce una o due volte l’anno.


Contenente scritto non ammesso. Cartellino modello n. 24-A introdotto nel gennaio 1894 per motivare la tassazione di stampe.


Conto corrente con la Posta o Abbonamento postale. Sistema di affrancatura complessiva di giornali e periodici introdotto il 1º luglio 1874 “per liberare gli editori dall’obbligo della francatura sia coi francobolli sia col bollo preventivo”; il pagamento anticipato delle relative tasse è segnalato sugli stampati semplicemente con l’indicazione a stampa “Abbonamento postale”. Per i primi 15 anni non vi furono agevolazioni di tassa; queste iniziarono solo dal 21 luglio 1890 e col tempo divennero sempre più elevate, per favorire la diffusione della cultura, sino a diventare nella seconda metà del Novecento così basse da essere quasi inesistenti: nel 1983 i quotidiani pagavano solo una lira fino a 100 grammi (e 50 cent. ogni 50 grammi in più) e settimanali e quindicinali 10 lire (e 4,50 ogni 50 grammi in più) mentre per una normale lettera se ne spendevano 400.


Conto corrente postale. Servizio di tipo bancario svolto dalle Poste italiane a partire dal 15 ottobre 1918, che consente al titolare del conto di incassare ed effettuare pagamenti in qualsiasi località a mezzo della posta, mediante speciali bollettini o con assegni postali.


Conto di credito. Antico sistema di pagamento delle tasse postali riservato ad autorità pubbliche, istituti, commercianti e persone note. Mediante cauzione o un deposito da ricostituire periodicamente, l’ufficio postale si occupava di affrancare le lettere consegnate e di recapitare quelle tassate chiedendone il pagamento solo a fine mese, cumulativamente.


Conto di credito speciale. Sistema di addebito delle tasse postali introdotto nel 1929 per favorire le ditte che vogliono farsi spedire cartoline d’ordine o altri oggetti non affrancati, pagando solitamente la sola tassa semplice, oltre a una piccola provvigione: tali oggetti dovevano recare una serie di barre diagonali sul lato destro, per un’immediata identificazione. Fino al 1942 la tassa era rappresentata da segnatasse applicati sui singoli oggetti; da allora, per risparmiare tempo e segnatasse, la tassa veniva pagata cumulativamente a ogni consegna su apposite distinte.


Contrassegno. 1. Segno distintivo di un ente o della qualifica del mittente, apposto mediante apposito timbro o anche a penna sulle corrispondenze di servizio per godere della franchigia o di speciali agevolazioni tariffarie, o per metterne la tassa a carico del destinatario. Il contrassegno italiano di forma ovale fu introdotto negli Stati Sardi nel 1826, e poi confermato dal Regno d’Italia sin dal 1861, anche se dal 1863 era provveduto dai singoli Ministeri.

2. Da contro assegno. Servizio postale introdotto in Italia dal 1º agosto 1889 che consente la consegna di raccomandate, assicurate e pacchi solo contro pagamento della somma “assegnata”, cioè indicata dal mittente, che poi gli viene fatta pervenire a mezzo vaglia.


Contravvenzione. 1. Infrazione alle norme sulla privativa postale.

2. Le contravvenzioni elevate dalla Polizia della strada sono spedite con le stesse modalità previste per la notificazione degli atti giudiziari, ma in buste di qualunque colore e ponendo l’affrancatura a carico del destinatario.


Contrordine, o meglioDisposizione del mittente dopo l’impostazione, ovvero la richiesta fatta alle Poste dal mittente di una corrispondenza o di un pacco per ottenerne la restituzione oppure cambiarne l’indirizzo, posto che la consegna non sia ancora avvenuta. Fino al 1921 era previsto il pagamento della lettera raccomandata o del telegramma con cui si davano istruzioni all’ufficio di destinazione, mentre in seguito è stato stabilito un diritto fisso, da rappresentare con francobolli applicati su un apposito modulo a due sezioni.


Convegno o convegno commerciale. Definizione filatelica del raduno aperto al pubblico di commercianti filatelici, numismatici e di altri settori del collezionismo.


Convenzionale, Tipo di assicurazione minima introdotta dal 16 febbraio 1921 per la spedizione di oggetti di limitato valore, in cui non sono richiesti particolari suggelli.


Convenzione postale. Accordo bilaterale fra governi e/o amministrazioni postali riguardante lo scambio di corrispondenze e le relative tariffe, anche in direzione di altri Stati.


Coo (Kos o Cos). Una delle maggiori isole del Dodecanneso, patria di Ippocrate, occupata dall’Italia il 20 maggio 1912. Ebbe un ufficio postale e 6 collettorie, oltre a 25 francobolli e una cartolina postale col proprio nome: esiste anche una soprastampa di fantasia trilingue su francobolli turchi. Il 12 settembre 1943 vi sbarcarono gli inglesi, ma le forze anglo-italiane furono sopraffatte dai tedeschi il 3 ottobre successivo. Alla fine della guerra tutti gli uffici furono chiusi; riaprirono solo l’ufficio di Coo e due collettorie nel corso del 1945.


Cooperativa Fattorini. Agenzia di recapito in loco di stampe, pacchi e corrispondenze “per espresso” attiva a Milano a cavallo del Novecento, e che nel 1897 mise anche in uso propri francobolli con dicitura “Corrieri di città”. Vedi anche Corrieri di città


Coperta. Termine arcaico indicante il foglio opportunamente piegato in cui veniva inclusa la lettera. Il suo uso iniziò nel ‘500, al fine di preservare meglio la corrispondenza o per segnarvi un indirizzo diverso da quello di destinazione (ad esempio un intermediario o forwarder), ed è da considerare l’idea di partenza della busta. Fino al ‘700 non erano accettate lettere “sotto coperta” in periodo di epidemie, oppure venivano tenute in quarantena.


Coppia. Due francobolli uniti fra loro.


Coppia invertita o tête-bêche. Termini filatelici che indicano una coppia di francobolli stampati capovolti l’uno rispetto all’altro. Si tratta normalmente di una varietà causata da una matrice che per errore è stata inserita capovolta nella tavola tipografica; nelle prime emissioni francesi fu invece deliberatamente procurata dal direttore della Stamperia di Stato, M. Hulot, come sistema per controllare l’originalità dei fogli di francobolli.


Copyright. Diritto d’autore. Le Poste statunitensi lo pongono su tutte le loro carte valori fin dal gennaio 1978.


CORALIT, Corrieri Alta Italia. Società autorizzata nel febbraio 1945 dal Ministero delle Comunicazioni della Repubblica sociale a effettuare collegamenti mediante corrieri ciclisti tra il Piemonte e il Veneto, sulla direttrice Torino–Milano–Venezia–Trieste con una diramazione per Ferrara. La tassa prevista era di 14 lire per ogni porto di 10 g; inizialmente comprendeva anche il costo della raccomandazione cui la corrispondenza doveva essere sottoposta al momento della consegna all’ufficio postale della località di destinazione. Al retro delle corrispondenze veniva applicato un bollo in cartella con spazi per indicare la data e la tassa riscossa; in seguito furono anche usate speciali etichette colorate con il nome della località di partenza, e infine appositi francobolli. Il servizio, interrotto al momento della Liberazione, fu ripreso il 21 maggio per terminare il 30 giugno 1945. Un servizio simile fu svolto dalla SEIS (vedi).


Corea del Sud. Nel 1951 creò un errore filatelico multiplo in onore dell’Italia. Nella serie dedicata ai “Paesi partecipanti alla guerra coreana” fu inclusa anche l’Italia, che pure non aveva mandato alcun soldato ma solo un ospedale da campo e alcuni volontari della Croce Rossa, e nel francobollo riprodusse la bandiera italiana con tanto di stemma sabaudo coronato al centro. Dopo le ovvie proteste e la scoperta che in Italia la monarchia era sparita da 5 anni, il francobollo fu ristampato: ma nella bandiera figurava ancora la croce sabauda, però senza corona!


Corfù (Kérkira).Isola dello Jonio, dominata dai Veneziani fino al 1797, poi indipendente, quindi occupata dai francesi fino al 1815, quando passò sotto dominio britannico: nel 1859 ebbe propri francobolli con effigie della Regina Vittoria, in tre tagli distinti soltanto dal colore. Annessa alla Grecia nel 1864, fu varie volte occupata dall’Italia. Dal gennaio 1916 al 1919 fu usata da italiani e francesi come base navale: oltre a un ufficio postale militare ne fu aperto uno civile, dotato di normali carte-valori italiane. Dal 31 agosto al 25 settembre 1923 fu occupata per ottenere dal governo greco soddisfazione dell’uccisione, sulla strada fra Ioànnina a Santi Quaranta, di tre ufficiali italiani della missione interalleata per la delimitazione dei confini albanesi: l’11 settembre fu aperto un ufficio italiano che usò prima normali carte valori del Regno, e dal 20 quelle speciali, ben 11 francobolli (più 3 non emessi) e 2 cartoline postali per soli 5 giorni! Nell’aprile 1941 fu occupata insieme alle altre isole Jonie, in previsione di annettere all’Italia l’intero arcipelago; negli uffici furono prima usate carte valori greche soprastampate localmente e dal 1º settembre francobolli, cartoline e segnatasse italiani con soprastampa ISOLE JONIE. Nel settembre 1943 tornò alla Grecia, in quel momento sotto controllo tedesco.


Cornice. Nella vignetta dei francobolli di impostazione grafica classica è la parte che circonda il disegno centrale, dove sono disposte le diciture, solitamente entro tasselli geometrici, tra fregi e altre bellurie.


Corno di posta. Strumento aeròfono in ottone, usato dai postiglioni per segnalare l’arrivo della diligenza postale: in tal modo il personale delle stazioni di posta cominciava a preparare i cavalli per il cambio, i traghettatori raggiungevano la sponda del fiume, le città e i castelli aprivano le porte o mandavano a ritirare la posta. Il corno utilizzava diversi motivi musicali, ognuno con un particolare significato. Fin dal ‘700 era assunto a simbolo della Posta. (vedi Il corno di posta, da mezzo di segnalazione a strumento sinfonico, con annessa musicassetta, Prato 1989)


Corona. 1. Simbolo di sovranità, frequentemente usato anche su stemmi repubblicani (vedasi San Marino) o nelle filigrane: l’Italia l’adottò nel 1863, su un disegno trasferito in filigrana dalle Turkey Mills di Maidstone, Gran Bretagna, e mantenuto inalterato dalle varie cartiere italiane che la produssero fino al 1944.

2. Parte di contorno di un bollo circolare a date, di norma contenente delle diciture fisse in curva.


Coroncina. Soprannome filatelico del francobollo aereo di servizio del 1934, distribuito in occasione del volo Roma-Mogadiscio, derivante dalla dicitura affiancata da una piccola corona impressa con inchiostro incolore spolverato di porporina.


Corpo polacco. Il II Corpo d’Armata polacco al comando del Ten. Gen. Wladyslaw Anders combatté in Italia dal gennaio 1944 con l’8ª Armata britannica, alla conquista di Monte Cassino, di Piedimonte, di Ancona e infine di Bologna; ma alla fine del conflitto i tragici avvenimenti della Polonia e la nuova situazione politica impedì alla maggior parte dei combattenti il rientro in patria, tanto che gli ultimi reparti lasciarono l’Italia solo nel novembre 1946. In questi 3 anni ebbero propri uffici di posta militare – una trentina alla fine del 1945 – i quali all’occorrenza utilizzavano francobolli e interi postali inglesi, statunitensi, canadesi o anche italiani. Nel 1945 alcuni commercianti filatelici fecero approntare alla Tipografia Novissima di Roma una serie di francobolli con valore in moneta polacca (completa di varietà a non finire) che avrebbe dovuto essere utilizzata dagli uffici di posta militare polacca, i quali però non la videro mai a causa dell’opposizione delle autorità alleate. Né ebbe maggior successo una seconda serie, con valore in lire e sovrapprezzi di beneficienza, che gli stessi commercianti fecero approntare dal Poligrafico; anche se questa finì per avere qualche uso postale, per quanto filatelico, tramite un misterioso ufficio polacco di Trani, almeno finché non venne sconfessata e bloccata dall’Amministrazione postale italiana.


Corrente. In corso, riferito al mese o all’anno. Un tempo usato anche come sostantivo, nel senso di “mese in corso”.


Corretta. Termine della posta napoletana equivalente a Deboursé che segnalava le lettere con indirizzo errato, maldirette, erroneamente tassate o non potute recapitare a causa del destinatario partito o ignoto, che comportavano, se non affrancate, uno scarico contabile della relativa tassa.


Corriera. Femminile di corriere, già usato nel Settecento per indicare una carrozza a cavalli adibita al trasporto di posta e passeggeri (vedi Carlo Goldoni, Il servitore di due padroni), divenne di uso comune nel Novecento per indicare un’autovettura in servizio pubblico, adibita normalmente al trasporto del corriere postale. L’inizio di questi servizi risale al primo decennio del secolo, e nel 1908 le Poste organizzarono anche un “concorso delle automobili pel servizio postale rurale”, vinto dalla SPA di Torino con un omnibus, motore da 30 cavalli, 15 posti più ripostiglio per la posta, costo 15.500 lire. Nel settembre 1912 vi erano già 176 autolinee in esercizio, suddivise per “circoli” come le ferrovie.


Corriere. 1. Agente incaricato del trasporto di corrispondenze o di un dispaccio.

2. Dispaccio, insieme di corrispondenze.

3. Trasportatore privato o anche impresa di trasporto privato.


Corriere prioritario. Servizio di corrispondenza che assicurava il recapito entro le 24 ore. Iniziato in via sperimentale in ambito regionale il 1º dicembre 1997, senza alcun sovrapprezzo ma utilizzando speciali etichette distribuite gratuitamente alle famiglie (non tutte) con un depliantino illustrativo, è terminato nel giugno 2006 con l’abolizione della posta ordinaria.


Corrieri Alta Italia, vedi CORALIT


Corrieri di città. Agenzie di recapito di stampe, pacchi e anche corrispondenze (approfittando della norma che escludeva dalla privativa le lettere che una persona spedisce a un’altra per espresso) che fiorirono soprattutto a cavallo del ‘900 nelle maggiori città. Talune usarono anche etichette con valore, come l’agenzia “The Express” di Napoli, mentre a Milano la Compagnia Fattorini e i loro concorrenti G.Vitta & C. mettevano in circolazione veri francobolli da 1, 2 e 5 c., anche se in formati molto diversi da quelli ufficiali e tra molte difficoltà.


Corrier maggiore. Carica o ufficio cui competeva la direzione e il controllo dell’Amministrazione dei corrieri e la cura delle rendite postali.


Corrispondente. Chi intrattiene uno scambio epistolare.


Corrispondente postale. Traduzione alquanto recente (e non molto esatta) di

forwarder o forwarding agent, lo spedizioniere postale che provvedeva all’inoltro di corrispondenze internazionali, normalmente contro compenso e il rimborso delle eventuali spese di posta.


Corrispondenza. 1. L’atto del corrispondere, scambio epistolare continuato nel tempo. Ancora oggi nella locuzione “essere in corrispondenza con qualcuno”.

2. Lettera, cartolina o altro messaggio scambiato fra enti e/o persone.

3. L’insieme delle lettere, cartoline ecc. spedite o ricevute.


Corrispondenze senza indirizzo da distribuire a discrezione dell’ufficio di destinazione a determinati professionisti. Servizio previsto già nel 1894 e di recente riesumato come novità con il nuovo nome di Invii senza indirizzo.


Corrispondere. Inizialmente nel senso di “scrivere in risposta”, poi più generalmente come “essere in rapporto epistolare”. Un tempo era usato anche come riflessivo: “E’ da più di otto mesi che non ci corrispondiamo” (Francesco Crispi)


Corsa. 1. Viaggio di un corriere o di un trasporto postale.

2. Nel Regno delle Due Sicilie, distanza compresa tra due officine di posta. Così usato ad esempio nella definizione Doppia corsa.


Corsi, Emilio. Romano, ragioniere, funzionario del Ministero delle finanze, nel 1890 iniziò a utilizzare i biglietti postali da poco emessi per stamparvi annunci pubblicitari di varie ditte: il biglietto da 5 cent., inizialmente distribuito gratis, fu poi venduto per 2 cent., quindi per 3 e infine per 4 cent., mentre quello da 20 cent. era in vendita a 15 cent. Nel 1889 l’iniziativa era stata promossa mediante gli stessi interi e una cartolina, con cui il Corsi pubblicizzava anche un suo Annuario filatelico universale; in seguito, forse per problemi con l’impiego statale, la gestione fu affidata a G. Amerigo & C., di Roma. Vennero stampate una decina di “serie”, ciascuna di 1000 esemplari


Corso o corso di posta. Viaggio, trasporto ordinario delle corrispondenze. “Nell’ultimo corso non furon viste vostre lettere” (Giacomo Leopardi); “Mandatemi a corso di posta una piccola scrittura” (Giuseppe Verdi).


Corso particolare. Trasporto di corrispondenze a mezzo di privati o comunque al di fuori dei canali postali, autorizzato dalle Poste previo pagamento anticipato del diritto di privativa, corrispondente alla stessa tassa che si sarebbe pagata per la regolare affrancatura. Fino al 1863 l’ufficio apponeva la semplice bollatura P.P., poi si sono usati i normali francobolli, che solo dal 1973 possono essere annullati direttamente dal mittente. Dal 1947 agli anni ‘50 fu l’unico modo per ottenere annulli filatelici senza dover impostare le corrispondenze.


Cortazzone. Comune dell’Astigiano in cui agli inizi del 1945 fu organizzato insieme ai comuni di Aramengo, Cocconato, Montafia, Piea e Piovà Massaia un servizio ausiliario di collegamento fra Asti e Chivasso, per sopperire alle carenze del servizio pubblico, a seguito della Circolare 08848 della Questura di Asti che imponeva di assicurare con ogni mezzo le comunicazioni postali fra i vari Comuni e il capoluogo. Il servizio ebbe inizio il 15 dicembre 1944. La tassa comunale, inizialmente di 50 cent., fu elevata a 1 lira dal 6 gennaio 1945; veniva “esatta dal portalettere all’atto della consegna della corrispondenza” su ogni lettera, comprese quelle ufficiali, escluse le corrispondenze di militari e prigionieri e le stampe, mediante apposite marche da 50 c. di colore verde fornite dal Comune, apposte ed annullate dagli uffici postali. Usò anche una marca di fattura locale, stampata su carta bianca (vedi Se tocca al sindaco far arrivare la posta, di Franco Filanci, su Storie di posta vol. 15/speciale n. 19)


Cos, vedi Coo


Cosenza. Compartimento postale-telegrafico istituito il 1.4.1861 con RD 19.3.1861.


Costante.Così viene definita dai filatelisti l’imperfezione presente in una stessa posizione del foglio nell’intera tiratura, o in gran parte della stessa; “varietà costante” in antitesi a “varietà occasionale”.


Costantinopoli (odierna Istanbul).Capitale dell’Impero ottomano in cui il 1º giugno 1908 l’Italia, dopo aver minacciato l’uso della forza facendo partire undici navi da guerra, riuscì ad aprire ben 3 uffici postali: uno, il principale, nel quartiere commerciale di Galata, uno nel quartiere europeo di Pera e uno nell’antico quartiere di Stambul. I tre uffici ricevettero i francobolli italiani e le cartoline con valore in piastre emessi il giorno stesso dell’apertura anche negli altri uffici del Levante ma, con la scusa che non bastavano, il direttore fece preparare localmente diversi valori con varie soprastampe, usati soprattutto per speculare sulla passione collezionistica. Nel 1909 ebbero, come tutti gli uffici italiani nell’Impero ottomano, una serie col proprio nome. Chiusi il 29 settembre 1911, allo scoppio della guerra italo-turca, furono riaperti il 1º dicembre 1912 e nuovamente chiusi il 1º ottobre 1914, all’inizio della Grande Guerra. Al termine della quale l’Italia, al pari di Francia e Gran Bretagna, inviò proprie truppe d’occupazione, che dal 13 febbraio 1919 ebbero a disposizione un ufficio di posta militare, insediato nell’ex-ufficio di Galata, largamente utilizzato anche dal pubblico. Il 30 giugno 1921 l’ufficio fu trasformato in normale ufficio civile, che operò fino al 25 settembre 1923 prima usando normali carte-valori italiane come in precedenza, poi anche carte valori con soprastampa in piastre, alcune inviate dall’Italia, altre prodotte localmente. Risale a questo periodo anche la misteriosa prova di soprastampa di un espresso con un aeroplanino.


Costolatura. Sistema di sicurezza introdotto nel 1851 per i francobolli di Austria e del Regno Lombardo-Veneto, consisteva nell’applicare sul foglio già stampato una battuta a secco di fitte linee verticali, ben visibili a luce radente, che rendevano la carta più ricettiva all’inchiostro degli annulli.


Coucourde, Charles (Torino 1837 – 12.1873).Commerciante di francobolli, tra il 1865 e il 1867 sottopose al Ministero dei Lavori Pubblici alcune proposte di francobolli, segnatasse e buste postali. Uno di questi saggi, allegorico dell’Unità d’Italia e recante la data 1866 e gli stemmi di Roma, Milano, Venezia, Parma, Modena, Firenze e Napoli, se fosse stato realizzato, avrebbe assegnato all’Italia la palma del primo commemorativo al mondo.


Coupon-réponse international, Buono risposta internazionale.Carta-valore creata dal Congresso dell’Unione Postale Universale tenuto a Roma nel 1906 che consente di fornire a un corrispondente estero il francobollo per la risposta; il coupon, acquistato nel proprio Paese e spedito al corrispondente, può essere da questi scambiato presso un qualunque ufficio postale del suo Paese con i francobolli occorrenti per affrancare una lettera per l’estero, ordinaria o dal 1991 anche per via aerea o prioritaria. Fin dal 1907 tutti i coupon sono stampati in Svizzera a cura dell’UPU e poi forniti ai Paesi che ne fanno richiesta, eventualmente dopo avervi stampato il nome dello Stato emittente, il valore e di recente anche la bandiera. Al momento della vendita al pubblico l’ufficio appone il proprio bollo, mentre un secondo bollo viene posto al momento del cambio: il coupon “nuovo” è perciò quello con il solo bollo d’emissione. In caso di cambio di tariffa, nei Paesi che usano indicare il valore di vendita si ricorre a soprastampe; in Italia dal 1948 l’integrazione può avvenire anche sul momento mediante francobolli. Esistono inoltre buoni-risposta particolari, stampati da Paesi membri di Unioni postali ristrette e validi solo in questo àmbito.

 


Courvoisier S.A. Stamperia svizzera di La Chaux-de-Fonds, cantone di Neuchâtel, fondata nel 1880 da Alexandre Courvoisier, dal 1931 specializzata nella produzione di carte-valori postali; fino agli anni ‘70 era famosa per l’impiego di una esclusiva carta con fili di seta. Oltre che per la Svizzera, il Liechtenstein e molte altre Amministrazioni, ha stampato la seconda serie di Campione d’Italia, molte emissioni di San Marino e alcune del Vaticano. Nel 1989 la divisione “francobolli” diede vita alla Hélio Courvoisier che aveva fra gli azionisti anche le Poste svizzere. Nel 2001 è stata acquistata dall’inglese Walsall Security Printers e nel 2004 ha chiuso definitivamente.


CPD, Centro Primario Distribuzione. Sigla presente nei bolli di questi uffici.


CR. Nel servizio telegrafico fino al 1897 stava per Avviso di ricevimento. Poi fu usato solo d’ufficio per annunziare, in preambolo, l’avvenuta consegna di un telegramma con avviso di ricevimento.


Crazia. Moneta toscana in uso fino all’ottobre 1859, equivalente a 5 quattrini e a un dodicesimo di lira toscana.


Creta. Isola del Mediterraneo, un tempo parte dell’Impero ottomano, che nel 1896 si ribellò ai turchi. Per evitare che, aiutando gli insorti, la Grecia si annettesse l’isola con la forza, nel febbraio 1897 le Grandi Potenze, fra cui l’Italia, inviarono una flotta comune sotto il comando dell’ammiraglio Canevaro e in seguito, per metter fine a scontri e massacri, occuparono l’isola dividendola in quattro zone: la parte occidentale fu posta sotto controllo italiano. Malgrado l’isola fosse stata dichiarata autonoma nel 1898, le truppe italiane, inglesi, francesi e russe vi rimasero fino al 1913 quando Creta, a conclusione della prima guerra balcanica, fu annessa alla Grecia. Nel gennaio 1900 a La Canea fu aperto un ufficio postale italiano, dotato di carte-valori normali o con soprastampa LA CANEA.

La parte orientale dell’isola, capoluogo Ahios Nikolaos, fu occupata dall’Italia nell’estate 1941 e posta alle dipendenze di Rodi, in previsione di una sua unione al Dodecanneso. Fino alla primavera del 1942 gli uffici postali greci vennero forniti di francobolli delle isole italiane dell’Egeo o dell’Italia per l’affrancatura delle corrispondenze dirette fuori dell’isola, che venivano inoltrate via Rodi, Brindisi e Bologna anche se dirette in Grecia: inizialmente erano annullati in transito a Rodi, poi ricevettero gli annulli greci dell’isola.


Crimea. Penisola della Russia meridionale, teatro fra il 1853 e il 1856 della guerra che vide la Russia schierata contro Impero ottomano, Francia, Gran Bretagna e Regno sardo, uniti per frustrare le mire espansionistiche dello Zar nel Mediterraneo. Il Regno di Sardegna vi partecipò dal 9 maggio 1854, soprattutto per imporsi sulla scena internazionale, nell’ambito della strategia del Conte di Cavour di sottrarre all’Austria i domini italiani. Il contingente piemontese, 15.000 uomini al comando del generale La Marmora, prese parte all’assedio e alla presa di Sebastòpoli; al seguito delle truppe operava un servizio di posta militare, con un ufficio a Balaclava e dal luglio 1855 uno a Costantinopoli, per i feriti e i colerosi ricoverati negli ospedali sul Bosforo.


Croazia. Stato della Iugoslavia, che dopo l’occupazione italo-germanica dell’aprile 1941 fu ampliato con la Bosnia Erzegovina e reso indipendente sotto la corona di Aimone di Savoia. A fine maggio 1941 iniziò il ritiro delle truppe italiane, a seguito degli accordi di Roma; ma già a settembre, con la scusa degli eccessi degli ustascia contro serbi e mussulmani (e soprattutto per motivi di difesa delle linee di comunicazione tra le nuove provincie italiane in Slovenia e nella Dalmazia), l’Italia si attestò stabilmente prima sulla fascia litoranea, ponendo autorità civili e truppe croate sotto il Comando della 2ª Armata, poi anche nella fascia più interna fino alla linea di demarcazione con la zona sotto controllo tedesco.


Croce di Sant’Andrea. Definizione filatelica delle grandi X che appaiono in quattro dei 64 esemplari (8x8) di ogni quarto di foglio delle prime emissioni austriache e del Regno Lombardo-Veneto, inseriti per ridurre a cifra tonda (60) il numero degli esemplari nel foglio in distribuzione.


Croce Rossa Italiana. Istituzione fondata a Milano nel 1864, aderente all’organizzazione internazionale che svolge un importante ruolo durante i conflitti, non solo nell’assistenza ai feriti e ai prigionieri, ma anche nelle comunicazioni con i prigionieri di guerra e con i civili in territori sotto controllo nemico; a questo scopo nel 1944 furono utilizzati anche speciali moduli, venduti dalle Poste. Nel 1915 la Croce Rossa italiana ottenne l’emissione di francobolli con un sovrapprezzo a suo favore, e nel 1918 – a seguito della Legge 18.7.1917 n. 1143 a favore degli orfani di guerra – la concessione della pubblicità su cartoline e biglietti postali nonché su libretti di francobolli, affidata all’ufficio “Gestione per la pubblicità sulle carte valori postali”: gli avvisi erano tutti realizzati da uno stesso grafico e la distribuzione avveniva nelle provincie indicate dall’inserzionista. Tale concessione fu abrogata nel 1923 insieme alle norme a favore degli orfani di guerra; la Croce Rossa mantenne però la struttura, avendo ottenuto nel 1923 la concessione della pubblicità sugli annulli: a occuparsene fu l’ufficio “Gestione per la pubblicità a mezzo macchine bollatrici” o più semplicemente “Pubblicità”, che però dovette chiudere nel 1925.


Crocetta. Soprannome filatelico ottocentesco del francobollo da 1/2 tornese azzurro emesso nell’ex-regno di Napoli il 6 dicembre 1860, creato utilizzando per la stampa una metà della tavola del 1/2 grano in cui, oltre al valore già corretto in precedenza, era stato sostituito – esemplare per esemplare – lo stemma delle Due Sicilie con la Croce di Savoia.


Crociera. Termine molto usato durante il periodo fascista per indicare voli di aerei in gruppo. Famose quella transatlantica del 1933 per il Sudamerica e quella nordatlantica del Decennale, per cui furono emessi speciali francobolli.


Crociera italiana. Effettuata dalla nave Italia tra il febbraio e l’ottobre 1924 in America Latina per promozionare i prodotti italiani, ebbe l’onore di una serie di francobolli unica nel suo genere: erano infatti usabili solo dai crocieristi e dal personale di bordo per affrancare le corrispondenze affidate al Commissario di bordo, una volta fuori dalle acque territoriali italiane.


CSD, Centro Secondario Distribuzione. Sigla presente nei bolli di questi uffici.


Cubierta. Enorme francobollo non dentellato degli Stati Colombiani, in uso agli inizi del Novecento, di valore corrispondente alla soprattassa minima di assicurazione. Veniva applicato al retro delle assicurate con funzione di suggello; all’arrivo, dopo che il destinatario aveva firmato negli appositi spazi, il retro della busta con la cubierta veniva strappato e trattenuto dalle Poste come attestato dell’avvenuta consegna.


Cuore. Definizione filatelica dei bolli settimanali di Livorno, Firenze e Siena in uso dal luglio 1767 al 1818, in cui il nome del luogo e la cifra da 1 a 52 (di Livorno è noto anche il 53) sono inquadrati in un fregio mistilineo che ricorda un cuore fortemente schiacciato.


Curiosità. Termine eufemistico usato dai filatelisti per indicare un francobollo di dubbia origine, una varietà di scarso conto o un documento postale con affrancatura, bolli o diciture poco credibili, normalmente di matrice filatelica e di valore nullo.


Cursore. Arcaico da cursus. Corriere.


Cursus publicus. L’organizzazione e il servizio dei corrieri (cursores) esistente nell’antica Roma. Era utilizzato unicamente dall’Imperatore e dalle alte autorità statali per ragioni di servizio (publicus significa dello Stato, in antitesi a privatus), e soltanto quando necessario; pertanto non ha nulla a che spartire con la posta così com’è intesa in epoca moderna, cioè regolare e disponibile a tutti. Figura in Spartiano anche come cursus fiscalis, essendo pagato dal fisco, e in Giulio Capitolino come cursus vehicularis o vehicularius in quanto svolto a cavallo.


Cuscinetto. Elemento del bollatoio, solitamente in panno, imbevuto dell’inchiostro per i bolli.


Custodia. Servizio accessorio dei pacchi, in vigore dal 21 luglio 1890, per cui era prevista una tassa oltre il quinto e dal febbraio 1921 il terzo giorno di permanenza in ufficio, con un massimo specificato dai tariffari.


Cuvio. Comune del Varesotto in cui l’11 novembre 1945, come da ordinanza del maggio precedente, furono poste in vendita per beneficienza serie di francobolli Fratelli Bandiera, ormai fuori corso da tempo, variamente soprastampati “EROI Monte San Martino”, nuovi e su apposite buste con annullo retrodatato al 28 aprile!