I termini, le accezioni, le sigle usate nella normativa delle Poste, nella consuetudine postale e dai collezionisti,e le località e i personaggi della storia postale.

di Franco FIlanci, AIFSP

La Canea o Canea (Chanià). Città e porto dell’isola di Creta, nella parte occidentale posta sotto controllo italiano dal 1897 al 1914 nell’ambito del primo intervento di una forza multinazionale di pace. Il 16 gennaio 1900 vi fu aperto un ufficio postale italiano che usò inizialmente le normali carte-valori del Regno più uno speciale francobollo da 1 piastra, e dal novembre 1906 dei valori appositamente soprastampati. L’ufficio chiuse il 30 novembre 1914, quando Creta fu annessa alla Grecia.


La Goletta (La Goulette).Cittadina posta 7 km a nord di Tunisi in cui nell’ottobre 1879 fu istituito, a favore della “numerosa colonia italiana” ivi residente, un ufficio postale italiano, o meglio una collettoria di 1ª classe, che usò inizialmente i francobolli con soprastampa ESTERO e in seguito le normali carte-valori del Regno. Come gli altri uffici della Tunisia chiuse il 3 marzo 1897.


Lampada di Wood. Speciale lampada messa a punto dal fisico statunitense Robert William Wood (1868-1955) la cui luce, attraverso un filtro all’ossido di nichel che consente il passaggio delle sole radiazioni ultraviolette di certe lunghezze d’onda, consente di attivare la fluorescenza e di rilevare alterazioni e sofisticazioni su documenti cartacei e tessuti. Usata non solo dai periti ma anche negli uffici (inclusi quelli postali) per controllare alcune caratteristiche dei biglietti di banca.


Lao, Francesco. Stampatore dei francobolli di Sicilia.


Lario. Altro nome del Lago di Como, presente nei primi bolli del natante Colico-Como.


LATI, Linee Aeree Transcontinentali Italiane. Compagnia aerea fondata l’11 settembre 1939 per i collegamenti con il Brasile e l’Argentina, operò dal 21 dicembre 1939 alla fine del 1941.


Latore. Portatore, solitamente nella locuzione “il latore della presente (lettera)”.


Lazzaretto. Luogo di quarantena per persone e merci provenienti da zone infette o sospette di colera e altre epidemie. In tempi moderni vi furono istituiti anche uffici postali temporanei, per le persone che vi si trovavano isolate per periodi più o meno lunghi. In Italia furono attivi nel 1883 quelli di Poveglia (Venezia) e di Nisida, nel 1884 ancora a Nisida e Ventimiglia, abilitati anche al servizio di raccomandate e vaglia.


Legalizzazione atti. Certificazione dell’autenticità di atti e documenti, che dal 1º luglio 1913 fu ottenibile anche col tramite delle Poste pagando, oltre le tasse di affrancatura e di raccomandazione andata e ritorno e al vaglia per le tasse e i diritti dovuti al Comune, uno speciale diritto fisso inizialmente rappresentato con appositi valori di Servizio commissioni (vedi) e dal 1º luglio 1928 con segnatasse, che venivano applicati su appositi moduli in tre parti.


Legazioni pontificie o Romagne. Possedimento della Chiesa fin dal 1278, tranne la parentesi napoleonica fra il 1796 e il 1814, insorse ripetutamente contro l’oppressivo potere teocratico (moti del 1820, 1831, 1845, 1849, tutti repressi grazie all’intervento austriaco o francese). Durante la guerra tra l’Austria e il Piemonte del 1859 il ritiro delle truppe austriache dall’intero territorio consentì il loro distacco dallo Stato Pontificio e la costituzione di un governo provvisorio. Il 9 settembre fu nominato governatore Luigi Carlo Farini, già dittatore a Modena e Parma, che nel gennaio 1860 unificò gli ex-ducati e le ex-Legazioni pontificie nelle “Regie Provincie dell’Emilia”, annesse al Regno di Sardegna nel marzo successivo. Dopo un primo periodo in cui si esaurirono le scorte dei francobolli pontifici, ricorrendo talvolta a frazionamenti e anche all’uso di vecchie tecniche postali (come il bollo Affrancata e la cifra riscossa manoscritta al retro), il 1º settembre 1859 fu emessa una serie di francobolli stampati molto semplicemente in nero su carta colorata, che restarono in uso fino all’annessione.


Leoni. Nome filatelico del tipo di francobollo disegnato nel 1906 da Nestore Leoni, sulla falsariga dei francobolli statunitensi dell’epoca, e utilizzato fino al 1920 per identificare i tagli destinati a cartoline postali e illustrate. (vedi Floreale & C. La serie che non c’è, di Franco Filanci, Poste Italiane)


Lero (Leros). Una delle isole del Dodecanneso (vedi), la terza da nord, a un solo miglio da Calimno, occupata il 12 maggio 1912 dalle truppe sbarcate dalla R.Nave San Marco. Ebbe un ufficio postale e 4 collettorie, più 25 francobolli e una cartolina postale col proprio nome. Grazie alla base navale e all’aeroporto era l’isola più importante dopo Rodi: per questo gli inglesi si affrettarono a occuparla, il 16 settembre 1943, ma il 16 novembre successivo furono costretti ad abbandonarla. Al termine della guerra, il 12 maggio 1945 gli uffici furono chiusi dagli inglesi per inventario; fu riaperto solo il principale il 18 giugno 1945.


Lettera. La classica forma di corrispondenza, contenente notizie personali o di affari e normalmente sigillata per evitare occhiate indiscrete. Stando alla normativa, “per lettera si intende, oltreché qualsiasi comunicazione chiusa, anche qualsiasi comunicazione aperta, che sia manoscritta in tutto od in parte ed abbia carattere di corrispondenza attuale e personale fra due o più individui.” (Regolamento del 1889) e “si chiamano lettere quelle che constano di un sol foglio... Sono pieghi quelli invii che si compongono di più fogli...” (Regolamento 1864). Le prime lettere conosciute erano tavolette in argilla su cui veniva inciso il testo in caratteri cuneiformi per poi essere cotte in modo da indurirle; risalgono ai Sumeri, che inventarono pure la busta, ottenuta con un secondo strato d’argilla e una seconda cottura che faceva staccare l’involucro dalla tavoletta interna. Fino a che non fu disponibile la carta la lettera restò comunque una cosa alquanto costosa, riservata a pochi, anche perché le necessità di comunicazione – in un’epoca in cui erano pochi coloro che si allontanavano dal paese natio e ancor meno sapevano leggere e scrivere – erano in pratica limitate allo Stato, alla chiesa e ai mercanti. Soltanto agli inizi del secondo millennio, con la “rivoluzione commerciale”, l’affermarsi dei Comuni e l’avvento della borghesia (ovvero la gente dei borghi, in antitesi a quella di campagna), crebbe il bisogno di comunicare e la lettera divenne addirittura uno status symbol, come mostra la ritrattistica rinascimentale. Sino all’arrivo del telegrafo la lettera fu infatti l’unico mezzo esistente per comunicare a distanza, per il privato come per l’imperatore, incluso Napoleone durante le sue spedizioni militari. Sino a metà ‘800 la lettera era di norma composta dal solo foglio scritto, ripiegato più volte e sigillato con spago, strisce di carta sagomate (vedi nizza), ceralacca oppure ostie gommate fatte aderire nel punto d’inserimento dei lembi. Le buste, introdotte fin dal ‘700 come evoluzione della sovraccoperta, restarono per lungo tempo un lusso, soprattutto perché sino all’introduzione delle tariffe basate solo sul peso pagavano come un foglio a sé, e quindi una lettera in busta costava il doppio.


Lettera bianca. Antico termine indicante le lettere con indirizzo mancante o

incompleto.


Lettera di conto. La prima del mazzo delle lettere tassate, al retro della quale si prendeva “ricordo provvisoriamente delle somme parziali” (Istruzioni 1861)


Lettera radiomarittima. Servizio introdotto il 1º dicembre 1955, prevedeva l’invio per posta di un messaggio radiotelegrafico trasmesso di notte da una nave, captato da una stazione di radio-ascolto costiera e ritrasmesso all’ufficio telegrafico più prossimo al destinatario.


Letterario. Nel Regno di Napoli era l’addetto comunale alla distribuzione delle lettere, nelle località in cui non vi era un ufficio di posta.


Letteratura postale e filatelica. Complesso di pubblicazioni – studi, manuali, riviste ecc. – relativi alla storia della posta e alla filatelia.


Leuca (Lefkas) o anche Santa Maura.Isola dello Ionio occupata dalle truppe italiane nel 1941 (in ritardo rispetto alle altre essendo in realtà un promontorio e perciò parte della Prefettura di Preveza), nei cui uffici furono in uso dal 1º settembre francobolli, cartoline e segnatasse italiani con soprastampa ISOLE JONIE. Esiste anche una soprastampa privata su francobolli greci, eseguita localmente nel giugno 1941, insieme ad altre intestate Cerigo e Paxo. Nel settembre 1943 tornò alla Grecia, in quel momento sotto controllo germanico.


Levante. La zona del bacino del Mediterraneo posta a oriente dell’Italia, comprendente la Grecia e l’Impero ottomano dall’Albania alla Siria e all’Egitto. Il termine fu usato anche in due soprastampe del 1908 su carte-valori destinate agli uffici italiani in questi territori, che per “sostenere la concorrenza degli uffici di altre nazionalità ivi stabiliti” erano localmente vendute con sconti dal 5 al 10 per cento sul facciale (in Italia l’aggio era dell’1%). Negli uffici austriaci del Levante furono a lungo in uso interi postali e moduli con diciture in italiano, essendo questa la lingua franca della zona fin oltre metà ‘800.


Levata. Prelievo delle corrispondenze dalle cassette postali, un tempo effettuato più volte al giorno.


Liascoviki (Leskovik). Località dell’Albania occupata il 17 ottobre 1916 dall’Italia, che vi istituì un proprio ufficio postale. Operò fino al 1919, utilizzando normali carte-valori italiane.


Libano. Paese dell’Asia minore dal 1974 teatro di una guerra civile e in seguito di offensive israeliane; dall’agosto 1979 al 1983 e dal 2006 vi opera un contingente

italiano dotato di propri servizi di posta militare.


Libia. Territorio dell’Impero ottomano, allora normalmente chiamato Tripolitania, nell’ottobre 1911 occupato militarmente dall’Italia, che da tempo aveva mire coloniali sulle sponde africane del Mediterraneo ma che in Tunisia si era fatta precedere dalla Francia. Oltre che per la sua rapida conclusione, l’occupazione italiana si segnala per il primo utilizzo al mondo dell’aviazione militare per ricognizioni e bombardamenti. Il 5 novembre 1911 l’intero territorio venne solennemente annesso all’Italia anche se a causa della forte resistenza delle popolazioni bèrbere, inaspritasi soprattutto durante la Grande Guerra, solo la fascia costiera risultava effettivamente sotto controllo italiano. La definitiva conquista della Libia ebbe inizio nel 1919 e si concluse solo nel settembre 1931 con la cattura e l’impiccagione del capo della guerriglia berbera, Omar al Mukhtar. Il periodo coloniale italiano fu caratterizzato da un intenso sviluppo delle infrastrutture, in vista di un massiccio insediamento di coloni che però non si ebbe neppure dopo che il 25 ottobre 1938 le quattro provincie costiere – Bengasi, Derna, Misurata e Tripoli – furono annesse al territorio metropolitano come 19ª regione d’Italia, mentre il Sahara libico, retto da un comando militare, restava sotto regime coloniale. Sin dall’inizio, malgrado la dichiarata annessione all’Italia, ebbe propri francobolli con dicitura “Libia”, e dal 1923 al 1934 anche valori commemorativi e interi postali con intestazione distinta per la Cirenaica e la Tripolitania, malgrado sin dal 1929 le due regioni fossero unite nella persona di un unico Governatore, prima Pietro Badoglio e dal 15 gennaio 1934 Italo Balbo. Punto strategico del fronte nordafricano durante la 2ª guerra mondiale, agli inizi del 1943 la Libia fu definitivamente occupata dagli Alleati; ma mentre i francesi nel Fezzan (vedi) ripristinarono subito il servizio postale, nella fascia costiera gli anglo-americani sospesero il servizio postale civile fino al giugno 1943, quando vennero posti in uso i valori britannici con soprastampa MEF (Middle East Forces). Dopo la guerra e la rinuncia italiana (1947) la Libia venne affidata a un’amministrazione anglo-francese, e nel 1951 dichiarata indipendente sotto lo scettro del senusso Idris I.


Libretto. Confezione di francobolli comprendente uno o più blocchi riparati da una copertina in cartoncino. Introdotto a inizio ‘900, per favorire chi usava tenere una piccola scorta di francobolli rischiando spesso di sciuparli, e/o per consentirne la distribuzione mediante macchinette, era formato da più blocchi pinzati o cuciti sul margine sinistro, più alcuni fogli intercalari di riparo talvolta usati per inserzioni pubblicitarie. Dagli anni ‘50 è stato sostituito dal più comodo, anche sotto il profilo produttivo, libretto svedese realizzato con un unico blocco di esemplari incollato per un margine alla copertina e all’occorrenza piegato più volte. Molto diffusi in paesi come la Gran Bretagna, dove hanno una lunga tradizione, i libretti non hanno invece mai attecchito in Italia, che pure li introdusse nell’aprile 1906; una prevista emissione di libretti con pubblicità a favore della Croce Rossa non ebbe neppure luogo. Dopo alcuni esperimenti degli anni ’50 da parte di ditte produttrici di distributori automatici o di uffici postali di località turistiche, dagli anni ‘90 sono entrati nella normale produzione filatelica sia italiana che di San Marino e del Vaticano. E San Marino ha emesso anche due libretti di prestigio, con speciali foglietti di francobolli (in un caso anche una cartolina postale illustrata) intercalati da fogli con illustrazioni e testi esplicativi, il cui primo esempio apparve in Gran Bretagna nel 1969.


Libretto a scelta. Termine filatelico indicante piccoli album contenenti francobolli applicati con la linguella entro caselle e affiancati dal relativo prezzo, che venivano inviati ai corrispondenti o ai circoli filatelici: il destinatario tratteneva i pezzi che gli servivano e rispediva il libretto dopo avervi inserito pezzi di valore equivalente o allegando l’importo dei pezzi trattenuti. Questo sistema di scambio o di compravendita di francobolli, solitamente di limitato valore, ebbe largo seguito tra la fine dell’Ottocento e il secondo dopoguerra.


Libretto postale di riconoscimento o di ricognizione. Documento d’identità emesso dalle Direzioni postali per facilitare il ritiro di raccomandate e assicurate e la riscossione di vaglia e titoli di credito presso uffici postali in cui non si era conosciuti. Il primo libretto di ricognizione, introdotto in Italia nel 1874, comprendeva 10 cedole, ciascuna corredata da una speciale marca, da compilare e tagliare a metà (marca compresa) ad ogni operazione. Dall’aprile 1886 il servizio divenne internazionale, anche se solo in alcuni paesi che avevano aderito allo speciale accordo. Dal 1889 al 1923 furono in uso nuovi tipi di libretto, sia per l’interno che per l’estero, la cui tassa era rappresentata da segnatasse e dal luglio 1892 da normali francobolli, applicati però solo nella pagina con i dati anagrafici. A partire dal 1923 questi libretti furono sostituiti dalle tessere postali.


Licenza spedizione pacchi. Autorizzazione all’invio di pacchi postali ai militari in servizio, rappresentata da una speciale marca distribuita ai soldati per l’invio alle famiglie. Il sistema, teso a ridurre il numero dei pacchi diretti al fronte, fu introdotto dalla Germania nel luglio 1942 e adottato dalla Repubblica Sociale nell’aprile 1944; la relativa marca per pacchi fino a 1 kg tuttavia ebbe scarsa distribuzione, e al suo posto furono talvolta usate le marche tedesche.


Lineare. 1. Dicesi di un bollo comprendente una o più parole poste solitamente su un’unica linea.

2. Definizione della dentellatura eseguita con una singola linea di punzoni.


Linea Vittorio Emanuele. Nome della ferrovia in funzione dal 1858 in Savoia e da Susa a Torino, che appare nei bolli degli ambulanti in attività sulla linea. L’estensione della linea da Torino a Milano fu indicata fino al 1863 come Sezione Ticino.


Linguaggio dei francobolli. Sistema di comunicazione in codice attraverso la posizione del francobollo sulla corrispondenza, che avrebbe dovuto usarsi soprattutto fra innamorati – un po’ per riservatezza, un po’ per risparmiare nell’affrancatura – seguendo le istruzioni di numerose cartoline illustrate d’inizio secolo.


Linguella. Strisciolina di carta, solitamente pergamino trasparente, gommata su un lato che, piegata in due, serviva per applicare i francobolli agli album. Inventata a fine ‘800, già agli inizi del ‘900 era stata perfezionata con l’impiego di gomme che ne consentivano un facile distacco dal francobollo. Soppiantata dalle taschine trasparenti, è ancora impiegata da qualche collezionista intelligente per riparare buste, in luogo del nastro adesivo che col tempo deturpa i documenti.


Linguellato. Dicesi di francobollo che reca la linguella o una parte di linguella e che perciò, potendo nascondere un assottigliamento o altri difetti, risulta deprezzato. Negli ultimi decenni si sono così definiti, per ragioni puramente commerciali, anche gli esemplari nuovi che mostrano sulla gomma una semplice traccia, talvolta impercettibile, dell’applicazione di una linguella.


Linotype. Macchina per la composizione tipografica meccanica, elaborata sul modello realizzato nel 1885 negli Stati Uniti dal tedesco Ottmar Mergenthaler. Anziché essere usati direttamente i caratteri mobili, una volta composta una riga di testo, sono usati per ottenerne una riproduzione fusa in un unico blocchetto di piombo. Con la monotype lo stesso metodo è applicato alle singole lettere o cifre. Usata normalmente dal Poligrafico fin dagli inizi per approntare tavole di soprastampe che in pratica sono tutte “originali”, senza gli angoli arrotondati tipici delle riproduzioni zincografiche.


Lipso o Lisso. Una delle isole del Dodecanneso (vedi), la più settentrionale con le isole-satelliti di Arki (o Archi) e Agathonissi (o Gaidaro). Occupata dall’Italia il 12 maggio 1912 dalla R.Nave Nembo, ebbe una collettoria postale in ciascuna delle tre isole, e 25 francobolli col proprio nome. Nel settembre 1943 fu occupata dagli inglesi, che però l’abbandonarono a novembre quando Lero e Samo furono prese dai tedeschi. Le tre collettorie furono chiuse dagli inglesi il 12 maggio 1945 e riaperte il successivo 18 giugno.


Lira. Unità monetaria derivata dalla libbra d’argento divisa in 20 soldi e 240 denari che Carlo Magno istituì nel 794. Largamente usata negli stati dell’Italia medievale, nel 1806 divenne l’unità monetaria del Regno d’Italia napoleonico, e fu in seguito mantenuta in diversi Stati italiani: nel Regno Lombardo-Veneto, dove fu in uso fino all’ottobre 1858, nel Regno di Sardegna, nei ducati di Parma e di Modena, dal 18 giugno 1866 nello Stato pontificio. La lira toscana fu l’unica non decimale: in uso fino all’ottobre 1859 era divisa in 12 crazie, 20 soldi o 60 quattrini. La lira italiana, dal 1861 moneta ufficiale del Regno e poi della Repubblica, pur tra periodi di calma e di svalutazione è stata sostituita dall’euro il 1º gennaio 2002, restando in corso fino al 31 marzo seguente. I francobolli con valore in lire e validità illimitata sono tuttora usabili per affrancatura sia in Italia che a San Marino


Lirma. Affrancatrici meccaniche a valore componibile prodotte dal 1950 dalla LIRMA, Laboratorio Italiano Riparazioni Macchine Affrancatrici, di Milano, che dal 1962 distribuì anche le affrancatrici meccaniche Postalia Teleposta prodotte in Germania dalla Freistempler Gesellschaft di Francoforte sul Meno. In seguito assorbita da Neopost.


Litografia (dal greco lithos, pietra) 1. Tecnica di stampa inventata in Germania nel 1796 da Johann Alois Senefelder (6.11.1771 - 26.2.1834), che utilizza blocchi di pietra calcarea a grana finissima e il principio chimico della repulsione fra grassi e acqua. Testi e disegni sono tracciati con una matita grassa sulla superficie levigata della pietra, che viene poi trattata con sostanze acide; è possibile anche incidere con un bulino la superficie della pietra, annerita con sostanze speciali, oppure eseguire il disegno su carta autolitografica e poi trasportarlo sulla pietra mediante pressione. Quando l’inchiostro viene passato sulla pietra, tenuta costantemente bagnata, si deposita solo sulle parti grasse del disegno, che respingono l’acqua, mentre è respinto dall’acqua presente sulle restanti parti; la pressione di un torchio o di un cilindro fatto scorrere sul foglio fa poi trasferire l’impronta inchiostrata sulla carta. Il sistema litografico ebbe subito grande diffusione, soprattutto per la rapidità di esecuzione delle illustrazioni. Nella stampa di francobolli la duplicazione delle impronte era semplificata dal sistema dai riporti dal disegno originale alla pietra mediante la carta “di China”; per ridurre ulteriormente il lavoro si creavano normalmente dei blocchi intermedi (di 10, 20 o 25 impronte) poi riportati sulla pietra finale. La stampa litografica si rileva dall’assenza di pressione al retro del foglio o di rilievo delle linee più inchiostrate e, a forte ingrandimento, dalla stesura uniforme dell’inchiostro. Nel ‘900 la pietra calcarea (le più pregiate quelle di Solenhofen) fu sostituita da lastre di zinco, dando origine all’offset (vedi).

2. Per estensione, la stampa ottenuta con il sistema litografico.

3. La stamperia che utilizza principalmente il sistema litografico.


Litorale sloveno. Zona costiera dell’Istria a nord del torrente Dragogna, comprendente Pirano e Capodistria; occupata dagli Iugoslavi nel 1945, dal 1947 al 1954 fece parte della zona B del Territorio libero di Trieste.


Livorno. Città toscana in cui l’11 maggio 1930, in occasione della visita del Duce, la locale sezione del Fascio preparò un’etichetta da 30 c. a favore dell’Opera Nazionale Balilla che, definita “francobollo” per venderla meglio (alla stazione, nelle tabaccherie e nelle edicole, e dall’Agenzia che l’aveva creata), finì per davvero su lettere e cartoline; e la locale Direzione provinciale delle poste ne tollerò l’uso, soprattutto in omaggio al Ministro delle poste Costanzo Ciano, genero del Duce e livornese.


Lloyd austriaco. Una delle più antiche compagnie di navigazione al mondo, e nell’Ottocento la maggiore del Mediterraneo, soprattutto per le linee con il Levante ma senza escludere anche i collegamenti fluviali, anche sul Po. Per la sua importanza strategica nelle comunicazioni – le sue agenzie finivano per avere anche funzioni postali – fin dal 1855 ricevette sovvenzioni dallo Stato.


Locale. Termine usato per definire francobolli, soprastampe ecc. eseguiti in una determinata località senza alcuna autorizzazione dell’Amministrazione postale centrale; hanno interesse solo quando la vendita e l’uso negli uffici postali del luogo sono stati effettivi e regolari, anche se solo per qualche giorno.


Locarno. Terminale svizzero dei piroscafi sul Lago Maggiore dopo l’abbandono di Magadino. Vi fu forse istituito nel 1881-2 presso la stazione dei battelli un ufficio postale italiano per le operazioni di sdoganamento dei pacchi in arrivo con i natanti italiani che vi facevano capolinea.


Lombardo-Veneto. Regno creato dal Congresso di Vienna del 1814 riportando sotto la corona austriaca la Lombardia e aggiungendovi la ex-Repubblica di Venezia. Si disgregò in seguito alle guerre risorgimentali: in quella del 1859 fu la Lombardia, tranne parte del Mantovano, a essere ceduta alla Francia (che la passò ai Savoia) poiché gli Austriaci erano offesi dall’attacco sferrato dai Piemontesi a San Martino alle loro truppe in ritirata dopo la battaglia vinta da Napoleone III a Solferino; in quella del 1866 fu la volta del Veneto, anche stavolta ceduto alla Francia (che lo passò all’Italia) per dispetto ai Savoia che, dopo aver rifiutato il territorio in cambio della neutralità nella guerra austro-prussiana, si erano fatti battere per terra e per mare.


Lombardi, Francis (Genova 21.1.1897 – Vercelli 4.3.1983).Pilota, asso della guerra 1915-18, noto per i suoi raid (il Vercelli-Tokio del luglio 1930, il periplo dell’Africa dell’ottobre 1930-gennaio 1931), alcuni dei quali celebrati anche dalla filatelia come lo sfortunato Roma-Buenos Aires del gennaio 1934 o il Roma-Mogadiscio del novembre dello stesso anno.


Lotto. Misura austriaca pari a 17,5 grammi.


Lubiana. Capoluogo della Slovenia, occupata dalle forze italo-tedesche ai primi di aprile del 1941 e annessa il 3 maggio seguente all’Italia insieme alla Slovenia meridionale come 93ª provincia, l’unica in cui era previsto il bilinguismo. A fine maggio vi entrarono in uso le carte valori postali del Regno e dal 24 giugno le tariffe postali interne italiane. Nel frattempo furono emessi i valori con soprastampa Co. Ci. (Commissariato Civile) per sostituire i valori iugoslavi, tolti di corso dal 27 aprile; una serie con soprastampa “R.Commissariato Civile Territori Sloveni Occupati LUBIANA” apparve dopo l’annessione all’Italia in diverse varianti ed ebbe più corso filatelico che postale; una terza con soprastampa “Alto Commissario per la Provincia di LUBIANA” uscì (forse) solo dopo l’introduzione delle carte-valori italiane. Per il servizio dei pacchi postali non venne mai introdotto il sistema italiano ma si continuarono a usare i bollettini iugoslavi, prima soprastampati poi di fattura italiana, da affrancare con normali francobolli. Dopo il settembre 1943 la provincia rimase nominalmente italiana, ma di fatto governata dai tedeschi in previsione dell’annessione al Reich.


Lucca e Piombino. Principato creato il 24 giugno 1805 da Napoleone per sistemare e dare un titolo nobiliare alla sorella Elisa e a suo marito Felice Baciocchi. Assegnato nel 1815 ai Borboni di Parma e nel 1847, quando questi rientrarono nel loro ducato alla morte di Maria Luigia, incorporato nel Granducato di Toscana.


Luogotenenza. Definizione filatelica dell’ultimo periodo del Regno d’Italia e delle relative emissioni, ovvero dall’autunno 1943 (anche se Vittorio Emanuele III restò sul trono fino al giugno 1944) fino alla caduta della monarchia nel giugno 1945 (malgrado Umberto di Savoia non fosse più luogotenente ma re dal 4 maggio 1945). Chissà perché non viene ugualmente distinto il periodo della Grande guerra in cui Vittorio Emanuele III, per seguire da vicino le operazioni belliche, affidò la luogotenenza del Regno allo zio Tommaso, duca di Genova.


Lupa. Simbolo di Roma, fu adottato sia nella serie imperiale che nel francobollo provvisorio stampato a Napoli dal Governo reale a fine 1943.