I termini, le accezioni, le sigle usate nella normativa delle Poste, nella consuetudine postale e dai collezionisti,e le località e i personaggi della storia postale.

di Franco FIlanci, AIFSP

Kalimnos. Isola del Dodecanneso che, per tutto il periodo italiano, fu nota come Calino.

Karchi. Dizione usata nel 1917/22 per le soprastampe destinate all’ufficio postale dell’Isola di Calchi o Carchi, nel Dodecanneso occupato dall’Italia.

Kanina. Località dell’Albania presso Valona in cui dal 1915 al 1919 fu attivo un ufficio postale italiano, dotato di normali carte-valori senza soprastampa.

K2 o Dapsang. Vetta del Karakorum, la seconda al mondo per altezza (8.612 metri), conquistata il 31 luglio 1954 dagli italiani Compagnoni e Lacedelli e dallo sherpa Tensing della spedizione Desio finanziata dal Club Alpino Italiano. Un anno dopo un decreto presidenziale stabilì di celebrare l’avvenimento con due francobolli, che però si arenarono dopo le prime prove anche a causa delle dispute relative all’ultima parte della scalata: del 25 L. rimangono delle prove in verde ottenute col tirabozze per approntare i cartoncini di presentazione, sui quali fu disegnato a penna il percorso nel secondo colore, un rosa carminio.

Karpathos, Isola del Dodecanneso che, per tutto il periodo italiano, fu nota come Scarpanto.

Killer. Definizione filatelica angosassone degli annulli contenenti punte o parti taglienti, che incidevano il francobollo facendovi penetrare a fondo l’inchiostro così da escludere un eventuale lavaggio e riutilizzo.

Kossovo. Regione della Iugoslavia che nel 1941 fu annessa al Regno d’Albania.

Kusadasi.
Località costiera della Turchia a sud di Smirne, chiamata dagli italiani Scalanova, compresa nella cosiddetta “zona d’influenza italiana in Anatolia” prevista nel Patto di Londra del 1915, fu occupata dall’Italia il 14 maggio 1919, dopo Adalia, Marmaritza e Bodrum, senza nemmeno avvertire gli alleati. Il successivo 3 giugno vi fu istituito un ufficio di posta militare (nº 162) aperto anche ai civili, che il 21 marzo 1921 fu trasformato in collettoria postale, dotata di normali carte valori italiane senza soprastampa, poi chiusa il 18 giugno 1923.